A Napoli una mostra su Artemisia Gentileschi dedicata al periodo napoletano


Dal 3 dicembre 2022 al 20 marzo 2023, le Gallerie d’Italia di Napoli, nella nuova sede di via Toledo, ospitano una mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi, la prima che analizza in profondità l’ultimo periodo della sua carriera, quello napoletano.

Dal 3 dicembre 2022 al 20 marzo 2023, le Gallerie d’Italia di Napoli ospiteranno la prima mostra nella nuova sede del museo, e sarà dedicata ad Artemisia Gentileschi e in particolare al suo periodo napoletano, l’ultimo della sua carriera. La mostra, intitolata Artemisia Gentileschi a Napoli, si concentra proprio sul lungo soggiorno napoletano della pittrice, documentato tra il 1630 e il 1640 e interrotto solo da un viaggio a Londra tra il 1638 e il 1640. Si tratta di un capitolo fondamentale nell’arte e nella vicenda biografica di Artemisia, che a Napoli non era stato mai oggetto di un’esposizione monografica ampia come quella in programma nel museo di via Toledo.

La mostra, realizzata in special collaboration con la National Gallery di Londra e in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e l’Archivio di Stato di Napoli, presenterà una selezione di opere provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane ed internazionali con l’obiettivo di rendere la mostra un’occasione di aggiornamento degli studi scientifici sull’argomento.

La narrazione espositiva intende procedere secondo una scansione tematica e iconografica, coprendo l’arco cronologico in cui Artemisia fu a Napoli, per esplorare l’enorme successo incontrato nella capitale del Viceregno, e restituire un’immagine attendibile della grandezza artistica di questo complesso momento storico. A Napoli, infatti, Artemisia impiantò una bottega fiorente che si avvalse della collaborazione, o semplicemente interagì, con i migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo a Bernardo Cavallino. Iconografie e temi già collaudati dalla pittrice, principalmente legati alla raffigurazione di eroine femminili (Giuditta, Cleopatra etc.), furono ripresi e messi sul mercato con innumerevoli varianti e modalità imprenditoriali. Su tali temi l’esposizione si propone di far luce, grazie anche agli esiti di un’estesa campagna di ricerca archivistica, condotta per l’occasione.

Artemisia Gentileschi, Sansone e Dalila (olio su tela, 90,50 x 109,50 cm; Collezione Intesa Sanpaolo | Napoli, Gallerie d’Italia). Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo / © Claudio Giusti
Artemisia Gentileschi, Sansone e Dalila (olio su tela, 90,50 x 109,50 cm; Collezione Intesa Sanpaolo | Napoli, Gallerie d’Italia). Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo / © Claudio Giusti
Artemisia Gentileschi Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne (olio su tela, 272 × 221 cm; Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte, inv. Q 377). Su concessione del Ministero della Cultura - Museo e Real Bosco di Capodimonte
Artemisia Gentileschi, Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne (olio su tela, 272 × 221 cm; Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte, inv. Q 377). Su concessione del Ministero della Cultura - Museo e Real Bosco di Capodimonte
Hendrick De Somer (Enrico Fiammingo), Lot e le figlie (olio su tela, 148,5 × 194,5 cm; Thyssen-Bornemisza Collections, inv. 1991.4). Foto di Hélène Desplechin
Hendrick De Somer (Enrico Fiammingo), Lot e le figlie (olio su tela, 148,5 × 194,5 cm; Thyssen-Bornemisza Collections, inv. 1991.4). Foto di Hélène Desplechin
Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchi (olio su tela, 200,5 × 225,5 cm; Bologna, Pinacoteca nazionale, inv. 6320). Su concessione del Ministero della Cultura – Pinacoteca Nazionale di Bologna
Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchi (olio su tela, 200,5 × 225,5 cm; Bologna, Pinacoteca nazionale, inv. 6320). Su concessione del Ministero della Cultura – Pinacoteca Nazionale di Bologna
Artemisia Gentileschi, Santa Caterina d’Alessandria (olio su tela, 90 × 75,40 cm; Stoccolma, Nationalmuseum, Purchase 2019 Wiros Fund, inv. NM 7538). Foto di Cecilia Heisser / Nationalmuseum
Artemisia Gentileschi, Santa Caterina d’Alessandria (olio su tela, 90 × 75,40 cm; Stoccolma, Nationalmuseum, Purchase 2019 Wiros Fund, inv. NM 7538). Foto di Cecilia Heisser / Nationalmuseum
Artemisia Gentileschi, San Gennaro e i compagni gettati nell’anfiteatro ammansiscono le belve (olio su tela, 308 × 200 cm; Pozzuoli, Basilica Cattedrale di San Procolo martire). Foto di Claudio Giusti
Artemisia Gentileschi, San Gennaro e i compagni gettati nell’anfiteatro ammansiscono le belve (olio su tela, 308 × 200 cm; Pozzuoli, Basilica Cattedrale di San Procolo martire). Foto di Claudio Giusti
Artemisia Gentileschi, Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne (olio su tela, 73 × 93 cm; Oslo, Nasjonalmuseet for kunst, arkitektur og design, inv. NMK.LAAN.2022.0028). Foto Nasjonalmuseet/Børre Høstland/Annar Bjørgli
Artemisia Gentileschi, Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne (olio su tela, 73 × 93 cm; Oslo, Nasjonalmuseet for kunst, arkitektur og design, inv. NMK.LAAN.2022.0028). Foto Nasjonalmuseet/Børre Høstland/Annar Bjørgli

Il percorso espositivo presenta sia opere realizzate da Artemisia, sia opere realizzate da artisti di primo livello a lei strettamente collegati, per lo più attivi a Napoli negli stessi anni della pittrice, come Massimo Stanzione, Paolo Finoglio, Francesco Guarino, Andrea Vaccaro o la riscoperta “Annella” Di Rosa, la maggiore artista napoletana della prima metà del Seicento, anche lei vittima – secondo una tradizione antica però inattendibile – della violenza di genere. La selezione delle ventuno opere di Artemisia in mostra intende offrire un quadro essenziale della parabola napoletana della “pittora”, con i suoi vertici e i suoi aspetti ancora problematici: per la prima volta sono esposte al pubblico italiano capolavori come la giovanile Santa Caterina d’Alessandria, di recente acquisita dalla National Gallery di Londra, che costituisce l’antefatto della mostra; inoltre, la medesima Santa del Nationalmuseum di Stoccolma o la Giuditta e l’ancella con la testa di Oloferne del Nasjonalmuseet di Oslo. Non mancano poi le grandi e rare commissioni pubbliche della pittrice, dall’Annunciazione di Capodimonte a due delle tre monumentali tele realizzate tra il 1635 e il 1637 circa per il coro della cattedrale di Pozzuoli, il San Gennaro nell’anfiteatro e i Santi Procolo e Nicea, quest’ultima restaurata per l’occasione.

La realizzazione della mostra è stata preceduta da una intensa attività di indagine scientifica e di ricerca archivistica che ha restituito nuovo e importante materiale per la biografia di Artemisia, che fa del catalogo uno strumento fondamentale anche per il prosieguo degli studi, grazie a un accurato regesto documentario. Si sono finalmente chiarite le circostanze dell’arrivo di Artemisia Gentileschi a Napoli, nel 1630, direttamente da Venezia, così come si sono aggiunte ulteriori tracce per i suoi anni estremi, afflitti da difficoltà economiche (confermando l’intuizione letteraria di Anna Banti), sia la sua vicenda privata (il concubinato della figlia Prudenzia Palmira e il matrimonio riparatore seguito alla nascita del nipote Biagio, nel 1649), sia alcuni degli aspetti salienti della sua attività, a cominciare dal ruolo della committenza vicereale e borghese, per finire con le relazioni tra Artemisia e le accademie letterarie, che già in vita contribuirono ad amplificarne la fama.

Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: “È motivo di soddisfazione per Intesa Sanpaolo presentare nelle nuove Gallerie d’Italia la mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi, illustre pittrice del Seicento italiano che fu attiva a Napoli tra il1630 e il 1654. L’iniziativa, che si avvale di importanti prestiti dall’Italia e dal mondo, è stata realizzata grazie alla partnership con la National Gallery di Londra e si inserisce in un ampio progetto di studi ed esposizioni, condiviso con il prestigioso museo britannico sulla grande artista. Con questa iniziativa la nostra banca conferma il forte legame con Napoli e l’impegno a valorizzare l’identità culturale della città in una prospettiva europea e internazionale”.

La mostra alle nuove Gallerie d’Italia di Napoli nasce come approfondimento dell’esposizione monografica dedicata all’artista alla National Gallery di Londra nel 2020, e vede la presenza di Gabriele Finaldi, nel ruolo di specialist advisor, e la curatela di Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio. Il catalogo della mostra è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira. Orari: da martedì a venerdì dalle 10 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 20; lunedì chiuso; ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura. Biglietti: intero 7€, ridotto 4€, ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo. Aperture straordinarie: lunedì 19 dicembre 10-19; sabato 24 dicembre 10-17 (chiusura anticipata); domenica 25 dicembre chiuso; lunedì 26 dicembre 10-20; sabato 31 dicembre 10-15 (chiusura anticipata); lunedì 2 gennaio 10-20; venerdì 6 gennaio 10-20. Dal 26 dicembre al 6 gennaio la chiusura è posticipata alle 20.00 (ultimo ingresso 19.00). Per informazioni http://www.gallerieditalia.com, napoli@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619

Il museo di Napoli, insieme a quelli di Milano, Torino e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraArtemisia Gentileschi a Napoli
CittàNapoli
SedeGallerie d'Italia
DateDal 03/12/2022 al 30/03/2023
ArtistiArtemisia Gentileschi
CuratoriAntonio Ernesto Denunzio, Giuseppe Porzio
TemiNapoli, Seicento, Artemisia Gentileschi, Arte antica

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