Dal 12 settembre 2020 al 10 gennaio 2021, il Museo della Figurina di Modena ospita la mostra Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni, una rassegna tutta dedicata al rapporto tra i manga, i celebri fumetti giapponesi, e gli anime, ovvero i cartoni animati in gran maggioranza tratti dai manga. La rassegna, a cura di Francesca Fontana ed Enrico Valbonesi, è organizzata dalla Fondazione Modena Arti Visive ed è realizzata a partire dai materiali conservati all’interno della Collezione Museo della Figurina, donata nel 1992 da Giuseppe Panini al Comune di Modena e oggi gestita dalla stessa Fondazione Modena Arti Visive.
La mostra si concentra, come detto, sul legame tra manga e anime, sottolineando come nella maggior parte dei casi i cartoni animati giapponesi siano derivati da prodotti editoriali, anche se non mancano esempi del processo inverso, con famosi cartoni animati che hanno ispirato fumetti. Il percorso espositivo illustra la nascita e le modalità di diffusione tipiche di queste forme di intrattenimento, mira a presentare il linguaggio e i segni grafici di queste produzioni, spiega i generi principali in cui vengono suddivisi i manga, da quelli per l’infanzia (i cosiddetti kodomo) agli spokon (ovvero i manga a tema sportivo), passando attraverso i cartoni animati del World Masterpiece Theater tratti da opere letterarie occidentali. Alcune sezioni sono dedicate al genere femminile shōjo, di cui fanno parte le celeberrime maghette e le storie sentimentali, e agli shōnen, storie avventurose per il pubblico maschile, come quelli che hanno per protagonisti mitici robottoni come Mazinga e Danguard.
La rassegna trova una sede ideale nel Museo della Figurina perché proprio gli anime sono protagonisti assoluti dell’editoria delle figurine dagli anni Ottanta in poi. Titoli celeberrimi e molto amati dal pubblico come Kiss me Licia, L’incantevole Creamy, Occhi di gatto, Holly e Benji, sono stati compagni dei pomeriggi di bambini e adolescenti che negli album di figurine e nelle card hanno trovato l’opportunità di giocare con i loro personaggi preferiti, intrattenendosi secondo modi e tempi diversi rispetto a quelli televisivi.
Ci sarà spazio anche per mettere in evidenza come le reti televisive occidentali abbiano spesso censurato molti cartoni animati giapponesi, col risultato di snaturarli: questo perché gli anime sono stati spesso criticati aspramente da pedagoghi, genitori e opinionisti. Oggi invece, al contrario, anche in ambito accademico sono fioriti studi che riconoscono agli anime un posto importante nel cinema di animazione internazionale, il merito di avere reinventato generi come la fantascienza, il feuilleton, la sit-com e di aver saputo sviluppare un linguaggio nuovo all’interno dei limiti di un budget ridotto.
Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni vuole dunque essere un viaggio dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri, una mostra capace di rievocare i ricordi d’infanzia accompagnando il visitatore all’interno di quella stagione di “anime boom” che tanto profondamente ha segnato l’immaginario collettivo.
Apertura tutti i giorni dal mercoledì alla doemnica: il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, il sabato, la domenica e i festivi orario continuato 11-19. Ingresso 6 euro, ridotto 4 euro. Gratis per tutti il mercoledì e la prima domenica del mese. I biglietti si possono acquistare in anticipo sul Circuito Vivaticket.
Nell’immagine: Lilaben (1980 circa; album per la raccolta di 80 figurine; Modena, Collezione Museo della Figurina – Fondazione Modena Arti Visive)
Titolo mostra | Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni | Città | Modena | Sede | Museo della Figurina | Date | Dal 12/09/2020 al 10/01/2021 | Curatori | Francesca Fontana, Enrico Valbonesi | Temi | Modena, Museo della Figurina, Kiss me Licia, L’incantevole Creamy, Occhi di gatto, Holly e Benji |
Da Holly e Benji a Mazinga, una mostra sui legami tra manga e anime a Modena |