Il Complesso museale di San Francesco a Montefalco ospita dal 13 aprile al 15 giugno 2025 una mostra che ha il sapore del tempo inciso nella pietra: Graffiti dell’Umbria. Scritture spontanee medievali e moderne. Si tratta di un’esposizione diffusa, curata da Pier Paolo Trevisi, che raccoglie e valorizza testimonianze scritte dall’VIII al XVII secolo, incisioni lasciate da viandanti, pellegrini, devoti e semplici passanti lungo i principali sentieri umbri. Il progetto, curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, si inserisce nel più ampio contesto dell’ERC ADG Project Graff-IT, Writing on the Margins. Graffiti in Italy, 7th to 16th centuries, un’iniziativa internazionale di ricerca (https://graffitproject.eu/) che studia le scritture graffite in Italia dal VII al XVI secolo. La mostra è promossa anche dal Comune di Montefalco, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la collaborazione dell’Università per Stranieri di Perugia, dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara e di Maggioli Cultura e Turismo.
“Il progetto ha inteso approfondire e mappare questi atti comunicativi, per dare vita ad un itinerario alla riscoperta di antiche iscrizioni”, dice il curatore Pier Paolo Trevisi. In Umbria, come nel resto del territorio nazionale, i graffiti compaiono ovunque: all’interno e all’esterno di edifici sia laici che religiosi, sulle porte, sulle colonne, sulle pareti. Negli edifici di culto, questi segni sono spesso lasciati da pellegrini e viandanti e si concentrano sugli affreschi. Le iscrizioni, soprattutto quelle di carattere devozionale, risultano più numerose nei luoghi situati lungo gli antichi itinerari. Ai graffiti nei siti religiosi, si sommano poi le testimonianze presenti nei luoghi della tradizione laica, nei vari palazzi ed edifici pubblici o privati, dove il graffito perde inevitabilmente la sua valenza devozionale e cultuale, non è più legato al pellegrinaggio, ma esprime bisogni legati più strettamente alla sfera del personale: si pensi ai graffiti amorosi o alle iscrizioni carcerarie”.
“La mostra Graffiti dell’Umbria”, sottolinea Daniele Morici, Vicesindaco e Assessore alla cultura del Comune di Montefalco, “consente di esplorare un sostrato di informazioni fino ad oggi poco conosciuto, sia dagli esperti che dagli appassionati d’arte. I graffiti, impressi dalla mano di anonimi e viandanti sui dipinti e le pareti di edifici di culto o di altra natura, richiamano l’immaginario di uomini e donne del passato, rivelandosi una fonte d’eccezionale freschezza, capace di proiettare il fruitore odierno oltre la cosiddetta storia ufficiale e ricostruire il vissuto, anche psicologico, di chi ci ha preceduti. Un appuntamento imperdibile, per chiunque voglia sondare l’inesauribile ricchezza racchiusa nel nostro patrimonio storico e culturale”.
Graffiti dell’Umbria è una mostra tematica già allestita in prestigiose sedi dei Comuni di Foligno, Perugia, Collazzone, Vallo di Nera, Nocera Umbra e Trevi. A Montefalco si inaugura il 13 aprile alle ore 17, con la partecipazione del sindaco Alfredo Gentili, dell’assessore alla cultura Daniele Morici, del curatore Pier Paolo Trevisi, del prof. CarloTedeschi – Principal Investigator del progetto Graff-IT –, del ricercatore Simone Allegria e dello storico RomanoCordella.
Attraverso fotoriproduzioni, trascrizioni, traduzioni e descrizioni, l’esposizione documenta le diverse tipologie di graffiti rinvenute nei luoghi di culto e nei percorsi del pellegrinaggio umbro. Ogni graffito è accompagnato dall’indicazione precisa del luogo in cui si trova, offrendo così un’occasione per riscoprire l’Umbria da un punto di vista inedito, dove spiritualità, memoria collettiva e storie individuali si intrecciano. Circa cinquanta schede, ciascuna corredata da un QR Code, consentono di accedere direttamente alle pagine online dedicate, dove si trovano informazioni sul graffito e sul sito di provenienza, insieme alle indicazioni per raggiungerlo. Un’occasione per ripercorrere dal vivo gli antichi sentieri del pellegrinaggio che attraversano la regione da nord a sud.
L’Umbria medievale fu il cuore pulsante di una fiorente devozione religiosa, che si diffuse lungo le due principali vie di comunicazione ereditate dalla romanità: la via Flaminia e la via Amerina, con i loro diverticoli. A partire dal XIII secolo, la presenza della tomba di San Francesco ad Assisi e l’indulgenza della Porziuncola trasformarono l’Umbria da terra di passaggio a meta privilegiata di pellegrinaggi. Fu in questo contesto che nacque e si sviluppò una forma espressiva spontanea, quella dei graffiti incisi su muri, colonne, pilastri, affreschi e superfici di edifici religiosi.
La scrittura graffita fu uno strumento di narrazione personale e collettiva. Alcuni graffiti registrano eventi naturali o storici, altri conservano nomi, date, preghiere, invocazioni, testimonianze d’amore o semplici dichiarazioni di presenza. Queste tracce, spesso anonime, rappresentano una fonte storiografica di valore eccezionale, che restituisce voce a soggetti marginali, pellegrini, contadini, soldati, mercanti e devoti comuni, offrendo uno spaccato sociale altrimenti difficilmente documentabile.
La sede della mostra, il Complesso museale di San Francesco a Montefalco, è esso stesso un contenitore di arte e storia di straordinario interesse. Al centro del complesso si trova la chiesa di San Francesco, impreziosita da testimonianze graffite risalenti al XV e XVI secolo. Le pareti dell’edificio sacro conservano ancora oggi incisioni lasciate da mani ignote, a conferma del ruolo centrale del luogo nella rete spirituale della regione.
Durante il periodo della mostra sono previste visite guidate curate da Maggioli Cultura e Turismo, che permetteranno di approfondire la lettura dei graffiti e il loro significato storico, religioso e sociale. L’esposizione si configura dunque come un’opportunità per riscoprire le dinamiche di un’Umbria percorsa e attraversata, terra di fede e di cammino.
L’indagine sui graffiti ha permesso la mappatura di una serie di luoghi, tutti legati in vario modo al fenomeno del pellegrinaggio e alla vita religiosa medievale. Oltre a Montefalco, la mostra documenta siti ad Assisi, come la Basilica di San Francesco e la Porziuncola, a Campello sul Clitunno con il celebre Tempietto, e a Foligno, dove si contano ben sette siti tra chiese, monasteri ed eremi.
Anche Perugia, Spoleto, Narni, Orvieto, Gubbio e Todi ospitano graffiti di valore, così come piccoli centri e frazioni che si rivelano nodi fondamentali di antichi itinerari, spesso oggi dimenticati. La varietà dei luoghi testimonia la capillarità di un fenomeno diffuso, che coinvolge tutta la regione, dai maggiori centri urbani ai borghi più remoti, spesso lungo strade secondarie, mulattiere, sentieri collinari e percorsi devozionali.
Titolo mostra | Graffiti dell’Umbria. Scritture spontanee medievali e moderne | Città | Montefalco | Sede | Complesso museale di San Francesco | Date | Dal 13/04/2025 al 15/06/2025 | Curatori | Pier Paolo Trevisi | Temi | Arte antica, Umbria |