Nel centenario della nascita di Robert Rauschenberg (Port Arthur, 1925 – Captiva Island, 2008), il Museo del Novecento di Milano accoglie dal 5 aprile al 29 giugno 2025 la mostra Rauschenberg e il Novecento che, per la prima volta, pone in dialogo le opere di questo artista e alcuni dei più importanti capolavori conservati nelle collezioni del museo. Inserita nel programma della Milano Art Week, la mostra curata da Gianfranco Maraniello e Nicola Ricciardi con il supporto di Viviana Bertanzetti è organizzata dall’associazione Arte Totale e promossa dal Comune di Milano – Cultura, con il sostegno di Fiera Milano e Marazzi Group. Rappresenta il momento culminante delle iniziative legate a miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea curata da Fiera Milano, che ha dedicato la sua 29ª edizione proprio a Rauschenberg e al suo spirito collaborativo, prendendo in prestito il titolo “among friends” dall’ultima retrospettiva dedicata all’artista americano.
Figura chiave nella transizione dall’arte moderna a quella contemporanea, Rauschenberg ha sempre manifestato un’irrefrenabile curiosità e un forte interesse per la collaborazione e il confronto di idee. Al Museo del Novecento, questi elementi emergono attraverso un dialogo tra la sua ricerca e quella di artisti appartenenti ai principali movimenti del Novecento italiano, dal Futurismo all’Arte Povera, spesso accostati in modo volutamente inaspettato. Le sue opere, attraverso sovrapposizioni di visioni, materiali e intenzioni artistiche, si confrontano con le collezioni del Museo, creando connessioni dirette, somiglianze stilistiche o affinità tematiche. Il percorso espositivo intende riflettere l’audacia di quegli artisti che, come Rauschenberg, hanno sperimentato nuove forme espressive, ridefinendo i confini tra pittura, scultura e materiali di uso quotidiano.
Grazie alla collaborazione con la Robert Rauschenberg Foundation, i curatori hanno selezionato otto opere provenienti da tutta Europa, realizzate dall’artista americano tra gli anni Settanta e Ottanta.
Il percorso espositivo prende avvio nella Galleria del Futurismo, che ospita la più ampia collezione di opere di questo movimento d’inizio Novecento. Qui, all’entusiasmo per la velocità e la modernità celebrato da Giacomo Balla, fa eco uno dei Gluts di Rauschenberg, una serie in cui l’artista fonde rottami d’auto e resti di stazioni di servizio, riflettendo sull’eccesso di offerta di petrolio che a metà degli anni Ottanta portò al crollo del prezzo al barile a alla conseguente crisi economica.
Al piano superiore si trova Bonaparte valica il Gran San Bernardo, opera di Jacques-Louis David reinterpretata da Rauschenberg negli anni Ottanta del Novecento. Collocata tra i dipinti di Mario Sironi e Carlo Carrà, l’opera, intitolata Able Was I Ere I Saw Elba, si pone in dialogo anche con la grande scultura di Arturo Martini, I morti di Bligny trasalirebbero, il cui titolo rimanda a un discorso di Mussolini sulle complesse relazioni tra Italia e Francia negli anni Trenta.
Procedendo, si giunge agli anni Cinquanta e all’incontro tra Rauschenberg e Alberto Burri, tra i primi a sperimentare materiali extrapittorici nelle proprie opere, come plastica, ferro e cemento. Il pittore umbro ha influenzato profondamente Rauschenberg, presente in mostra con uno dei suoi Cardboard, la serie degli anni Settanta in cui l’artista utilizza pezzi di cartone non come supporto, ma come materiale mostrato nella sua immediata valenza di elemento di scarto. Prima di arrivare alla galleria Gesti e processi, che raccoglie opere dagli anni Sessanta ai Novanta e che è stata recentemente ristrutturata e riallestita, il percorso esplora il tema della presenza e dell’assenza, del tempo e della memoria. Scultura d’ombra, opera site-specific di Claudio Parmiggiani per il Museo del Novecento, si riflette simbolicamente in uno dei Phantom di Rauschenberg, serie del 1991 in cui immagini serigrafate su alluminio specchiato anodizzato emergono e scompaiono in base alla luce e ai riflessi.
L’influenza dei combine paintings di Rauschenberg sul Nouveau Réalisme – caratterizzato dal ritorno all’oggettualità, dal legame con il folklore urbano e dall’uso di materiali non convenzionali – è evidenziata nella sala successiva, dove si crea un dialogo tra i lavori di Daniel Spoerri, Arman e Christo e uno degli Spread di Rauschenberg, opere che mescolano immagini trasferite, collage di tessuto e oggetti trovati.
Nella sala affacciata su Piazza del Duomo, Posa bianca e Posa vera di Jannis Kounellis, insieme all’imponente Festa cinese di Mario Schifano, fanno da cornice a Summer Glut Fence, una delle ultime sculture in metallo dell’artista americano. Qui, il caos della vita quotidiana si fonde con l’arte attraverso assemblaggi di oggetti di scarto. Proseguendo lungo il percorso museale, uno spazio più raccolto mette in relazione le opere concettuali di Giulio Paolini con la dimensione onirica di uno degli Hoarfrost di Rauschenberg. In questa serie degli anni Settanta, i tessuti di cotone e seta fluttuano delicatamente, rivelando immagini impresse dall’artista, materializzando la continua ricerca della bellezza e dell’ineffabiità dell’arte perseguita dal maestro italiano dell’Arte Povera.
La mostra si conclude con una riflessione sulla trasformazione: la materia in divenire nei Crogioli di Gilberto Zorio e la tensione verso l’infinito della Stratosferica di Eliseo Mattiacci dialogano con l’ambizioso progetto ROCI di Rauschenberg, realizzato tra il 1984 e il 1991. Questo progetto itinerante, pensato per favorire il dialogo interculturale, è rappresentato in mostra da Onoto Snare / ROCI Venezuela (1985), opera che incarna perfettamente lo spirito curioso e collaborativo dell’artista.
Dagli assemblaggi alla fusione di immagini e oggetti trovati, dalle superfici specchianti alla ricerca sul valore espressivo dei materiali più semplici, la mostra sottolinea come il concetto di contaminazione sia il cuore pulsante della pratica di Rauschenberg.
Orari: Da martedì a domenica dalle 10 alle 19.30; giovedì fino alle 22.30. Chiuso il lunedì.
Titolo mostra | Rauschenberg e il Novecento | Città | Milano | Sede | Museo del Novecento | Date | Dal 05/04/2025 al 29/06/2025 | Artisti | Robert Rauschenberg | Curatori | Nicola Ricciardi, Gianfranco Maraniello, Viviana Bertanzetti | Temi | Milano, Novecento, Arte contemporanea |