Dal 30 novembre 2019 al 22 marzo 2020, il CAMeC di La Spezia ospita la personale di Michelangelo Penso (Venezia, 1964) intitolata Dimensioni infinite. Curata da Leo Lecci e realizzata in collaborazione con l’Università di Genova - Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo (DIRAAS) e Archivio d’Arte Contemporanea (AdAC), la mostra, inedita, propone al pubblico spezzino tre grandi installazioni accompagnate da opere a parete che testimoniano il complesso processo creativo che ne è alla base.
La prima installazione che s’incontra è Cronòtopo, ideata agli inizi del 2019 e presentata alla Spezia in un nuovo allestimento: si tratta di un’installazione a pavimento che ricrea (attraverso un algoritmo) la disposizione dei pianeti del sistema solare e riproduce le frequenze generate da questi ultimi attivando suoni al passaggio dei visitatori. Le altre sono Pelagibacter e Roseobacter, entrambe del 2019: sono installazioni site specific, create appositamente per la mostra, e ispirate dai due batteri marini da cui prendono il nome. Il pelagibacter, isolato nel 2002, è un batterio che vive nelle acque (sia dolci sia salate), è responsabile della formazione di gran parte del plancton che dà nutrimento a molti animali marini ed è pertanto un importante attore dell’ecosistema acquatico. Il roseobacter, descritto per la prima volta nel 1991, è anch’esso un batterio marino molto studiato in quanto si è scoperto che è in grado di degradare componenti di idrocarburi limitando così l’inquinamento del mare. I due batteri vengono riprodotti in scala 20.000.000:1 con due grandi strutture formate da cinghie sospese. Completa la rassegna l’esposizione di alcuni Carnets, taccuini di un futuribile universo popolato da gigantesche strutture molecolari che si sovrappongono a pagine di vecchie guide turistiche.
La mostra intende dare evidenza e forma plastica a due dimensioni infinite, quella dell’infinitamente grande e quella dell’infinitamente piccolo ponendo l’uomo di fronte al problema della sua presenza e del suo ruolo nell’universo. La rassegna, inoltre, riprende il programma del CAMeC dedicato all’accoglienza, alla segnalazione e allo studio delle principali espressioni artistiche del presente.
“La ricerca scientifica”, scrive il curatore Leo Lecci, “costituisce per Michelangelo Penso un fondamentale campo di indagine a partire dal quale ideare, progettare e realizzare opere diverse (disegni, dipinti, sculture e installazioni) che hanno il titolo e la struttura di formule matematiche o biologiche o, più in generale, scientifiche. Il mondo che l’artista rappresenta è quello dell’invisibile, dell’infinitamente piccolo, della genetica, della microbiologia, delle molecole del DNA: un mondo riletto, interpretato e trasposto in una specifica e propria dimensione oggettuale [...]. Attraverso l’indagine scientifica l’artista veneziano realizza sculture indipendenti dotate di una vita propria, costituite da materiali industriali che le caratterizzano intrinsecamente; forme create per segnare lo spazio, pensate in termini plastici per dialogare con l’ambiente circostante: in definitiva, l’opera di Penso non riflette uno stile quanto piuttosto un’attitudine, una sfida alle nostre aspettative e al concetto stesso della creazione artistica. Anche perché attraverso l’esperienza dell’opera Penso non intende disorientare lo spettatore, bensì stimolare la sua partecipazione attiva: le strutture con cui egli si confronta propongono un mondo del tutto differente, un universo ignoto, un’estetica completamente nuova”.
Michelangelo Penso, diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, è stato allievo di Emilio Vedova, di recente protagonista di una mostra al CAMeC incentrata sulla sua produzione grafica: l’allievo si trova così a esporre negli stessi spazi del maestro. Il lavoro di Penso, che parte dall’interesse per i mondi sconosciuti e gli studi matematici e biologici, è strettamente legato all’impatto che le scoperte scientifiche hanno e avranno sulla nostra esistenza: nell’ambito delle sue ricerche, l’artista, fortemente attratto dal mondo dei microorganismi, della genetica e dell’astronomia, ha sviluppato un linguaggio scultoreo che utilizza materiali di origine industriale e opera in uno spazio compreso tra arte e scienza. Dal 1981 le sue installazioni sono state esposte in molti spazi privati e istituzionali, tra cui il MACRO di Roma (2019), la Reggia di Caserta (2018) e i Musei Civici di Bassano (2018). Tra le principali mostre si segnalano, inoltre, la partecipazione alla XLV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (1993), e rassegne come l’Exposition au Palais de Tokyo (Parigi, 2016), Nutrimentum (Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona, 2015), Circuito genetico RSBP (Palazzo Fortuny, Venezia, Italia, 2011), Nuit Blanche-Dazibao d’images, installazione per l’Università Pierre et Marie Curie (Francia, 2004), Punti cardinali dell’arte (Venezia, 1993).
La mostra è visitabile negli orari d’apertura del CAMeC: dal martedì alla domenica dalle 11 alle 18. Chiuso il lunedì, Natale, Capodanno. Biglietti: intero 5 euro, ridotto 4 euro, ridotto speciale 3,50 euro. Catalogo a cura di Andrea Daffra. Per info visitare il sito del CAMeC.
Immagine: Michelangelo Penso, Cronòtopo (2019; installation view, CAMeC, La Spezia). Fotografia di Enrico Amici.
Titolo mostra | Michelangelo Penso. Dimensioni infinite | Città | La Spezia | Sede | CAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea | Date | Dal 30/11/2019 al 22/03/2020 | Artisti | Michelangelo Penso | Temi | Arte contemporanea |
Batteri e pianeti, le “Dimensioni infinite” di Michelangelo Penso in mostra alla Spezia |