di
Redazione
, scritto il 14/09/2021
Categorie: Mostre / Argomenti: videoarte - MAXXI
Per la prima volta in mostra al MAXXI di Roma, dal 16 al 22 settembre 2021, la collezione Lemaître, una delle rare collezioni private interamente dedicata alla videoarte
Per la prima volta è in mostra al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo la collezione Lemaître, una delle rare collezioni private interamente dedicata alla videoarte. Dal 16 al 22 settembre 2021 sarà visitabile nella sede museale l’esposizione Passaggi. La Collezione Lemaître tra videoarte e cinema, a cura di Maria Laura Cavaliere, in parternariato con il Festival di Film di Villa Medici. La collezione di Isabelle e Jean-Conrad Lemaître è costituita da oltre 150 opere di artisti internazionali provenienti da tutto il mondo. I Lemaître hanno svolto un ruolo molto importante nella valorizzazione della videoarte, grazie alle numerose iniziative volte alla promozione di opere di giovani talenti, come l’istituzione del Prix Studio Collector, destinato a premiare le creazioni di artisti emergenti, studenti de Le Fresnoy – Studio National des Arts Contemporains a Tourcoing in Francia.
La coppia ha cominciato a collezionare immagini in movimento negli anni Novanta, quando si afferma una generazione di videoartisti che trova nel cinema un nuovo campo di azione e di sperimentazione visiva. Le loro scelte sono dettate dall’entusiasmo e dal gusto personale.
“Il video è il medium del nostro tempo e vogliamo che la collezione rifletta il nostro ruolo in questa epoca”, queste le parole dei Lemaître.
La selezione in mostra comprende sia le opere storiche che le nuove acquisizioni e ripercorre la storia recente della videoarte, caratterizzata dall’influsso del cinema come orizzonte estetico e modello culturale.
Il programma di screening delle diciotto opere video si suddivide in due sezioni: l’estetica del documentario e la decostruzione del linguaggio cinematografico.
PARTE I – L’estetica del documentario
La ripresa del genere documentario caratterizza la scrittura visiva di molti artisti a partire dalla fine degli anni Novanta fino a oggi. Le questioni geopolitiche e sociali, legate agli effetti della globalizzazione, orientano le pratiche video verso un’estetica del documentario, esplorando le frontiere della rappresentazione, tra film documentario e videoarte, realtà e finzione, testimonianza diretta e creazione di archivi fittizi.
PARTE II – La decostruzione del linguaggio cinematografico
La decostruzione metodica dei codici del linguaggio cinematografico definisce la pratica di questo secondo gruppo di artisti, che elabora una ricerca sperimentale attraverso la mise en abyme delle strutture narrative del cinema e la ricontestualizzazione di elementi iconici appartenenti alla cultura cinematografica e all’immaginario collettivo: appropriazione, détournement, remake.
Orari: Da martedì a domenica dalle 11 alle 19. Chiuso il lunedì.
|
MAXXI, per la prima volta in mostra la collezione Lemaître, interamente dedicata alla videoarte |
Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e
a
mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI
A
FINESTRE SULL'ARTE