Eugenio Schmidhauser: la fotografia oltre il Malcantone, tra arte e turismo


Dal 16 marzo al 12 ottobre 2025, il MASI di Lugano ospita la prima mostra dedicata a Eugenio Schmidhauser, celebre fotografo ticinese. Una panoramica completa della sua arte, tra paesaggi bucolici e una ricerca estetica innovativa.

Il Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano, nella sua sede di Palazzo Reali, ospita dal 16 marzo al 12 ottobre 2025 la prima mostra istituzionale dedicata a Eugenio Schmidhauser (Seon, 1876 - Astano, 1952), uno dei protagonisti più significativi della fotografia del Ticino. Attraverso una selezione di circa novanta fotografie, l’esposizione dal titolo Eugenio Schmidhauser, oltre il Malcantone offre una riscoperta di un fotografo che, pur essendo noto come uno dei padri dell’immaginario turistico del Cantone, ha saputo spingersi oltre i limiti della tradizionale fotografia commerciale e turistica dell’epoca. La mostra, curata da Gianmarco Talamona e Ludovica Introini, è il frutto di un lungo lavoro di ricerca sul fondo fotografico di Schmidhauser, custodito presso l’Archivio di Stato del Cantone Ticino. La famiglia Brentano-Motta di Brugg ha infatti depositato questo patrimonio, fino ad allora in gran parte sconosciuto, permettendo la riscoperta di numerosi scatti inediti. Un vero e proprio viaggio nel tempo che ripercorre le principali fasi della carriera del fotografo e propone al pubblico una nuova visione del suo lavoro.

“Il progetto rientra tra le iniziative del MASI volte a riscoprire gli archivi d’artista”, sottolinea la Ludovica Introini, co-curatrice della mostra, “con una particolare attenzione alla fotografia storica e al patrimonio regionale, che riveste un’importanza fondamentale per il territorio e per la memoria collettiva di una comunità, tra passato e presente”.

Eugenio Schmidhauser, oltre il Malcantone, il progetto espositivo al MASI”, sostiene Gianmarco Talamona, “intende far emergere un nuovo capitolo della produzione fotografica di Schmidhauser, capace di sconfinare dai canoni della fotografia turistica – spesso criticata per la ricerca del pittoresco e del caricaturale – e di muoversi in “un ambiente culturale in cui vengono a cadere le frontiere, tra l’Appenzello e la Baviera, tra Astano e l’Europa, tra un immaginario e l’altro. Piuttosto breve la stagione fotografica di Schmidhauser fu tuttavia straordinariamente intensa e articolata, capace di coniugare l’espressione artistica e la promozione del turismo secondo modalità decisamente innovative, con l’appoggio di una tecnica che forse nel Ticino del tempo nessun altro possedeva”.

Eugenio Schmidhuaser, Festa al laghetto di Astano (1905; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta, Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Eugenio Schmidhuaser, Festa al laghetto di Astano (1905; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta, Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Eugenio Schmidhuaser, Gruppo di Carnevale, Astano (1915 circa; negativo su vetro, 13x18 cm; Lugano, Museo d'arte della Svizzera italiana) © Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano
Eugenio Schmidhuaser, Gruppo di Carnevale, Astano (1915 circa; negativo su vetro, 13x18 cm; Lugano, Museo d’arte della Svizzera italiana) © Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano

La produzione di Schmidhauser, che abbraccia il periodo dal 1900 al 1950, è testimone di un’evoluzione stilistica e culturale che va ben oltre la semplice rappresentazione turistica del Ticino. Le immagini in mostra sono in parte vintage, realizzate con le classiche lastre di vetro, e in parte nuove stampe, che riescono a restituire tutta la profondità e la qualità delle opere originali. La selezione include le cartoline e illustrazioni per il libro Fröhliches Volk im Tessin del 1906, ma anche una serie di lavori inediti che si spingono fino all’Appenzello, ampliando l’orizzonte geografico e culturale del fotografo. In particolare, una sezione della mostra è dedicata ad Astano, il villaggio dove Schmidhauser ha vissuto per molti anni. Qui il fotografo ha costruito una sorta di intima relazione con la gente del luogo, immortalando la vita quotidiana del paese. Le fotografie di Astano rivelano una sensibilità unica nel catturare gli eventi e i paesaggi, dove la natura e la cultura si mescolano in un racconto visivo che oltrepassa le semplici immagini turistiche.

Le fotografie di Schmidhauser presentano infatti un alto grado di regia e composizione. Dalle immagini dei mestieri tradizionali del Ticino, immortalati con una perfezione tecnica quasi artigianale, emerge un lavoro che gioca su autenticità e artificio, creando scene che, pur nella loro evidente costruzione, sembrano raccontare un mondo genuino e vivido. Un altro aspetto interessante della mostra riguarda l’influenza che il fotografo tedesco Rudolf Fastenrath ebbe sulla carriera di Schmidhauser. Fastenrath, un imprenditore e medico tedesco, commissionò a Schmidhauser molte delle sue fotografie. La sua influenza si percepisce anche nelle immagini che Schmidhauser scattò in Appenzello, dove il fotografo realizzò scene bucoliche che rappresentavano un’ideale di vita rurale. Questo lavoro di costruzione di un’immagine idilliaca e patriottica dell’Appenzello, con mucche al pascolo e coppie in costume tradizionale, si rifletteva, seppur con toni diversi, anche nel Ticino.

Accanto a queste immagini più conosciute, la mostra offre uno spazio a un altro lato della produzione di Schmidhauser: le fotografie artistiche. Queste, caratterizzate da un uso innovativo della luce e da un’estetica più drammatica, si allontanano dal canone turistico per avvicinarsi al pittoricismo romantico e simbolista. Le immagini scattate attorno al Lago di Garda, ad esempio, sono caratterizzate da toni scuri e atmosfere di solitaria bellezza, che mostrano una sensibilità artistica rara in un fotografo di quel periodo. Le fotografie artistiche di Schmidhauser, realizzate durante il suo periodo di studio alla Lehr- und Versuchanstalt für Photographie di Monaco, colpiscono per la loro eleganza e il trattamento della luce. Alcune di queste opere vinsero importanti premi internazionali, come la medaglia d’oro a Dresda nel 1909 per il celebre Tra olivi e cipressi, o la medaglia di bronzo a Roma per I Cipressi sul Lago di Garda.

Eugenio Schmidhauser, Gruppo di bambini italiani a Dumenza (1910 circa; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta), Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Eugenio Schmidhauser, Gruppo di bambini italiani a Dumenza (1910 circa; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta), Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Eugenio Schmidhuaser, Gruppo in visita a Magliaso al seguito di Rudolf Fastenrath (1904; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta), Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Eugenio Schmidhuaser, Gruppo in visita a Magliaso al seguito di Rudolf Fastenrath (1904; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta), Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Eugenio Schmidhuaser, Festa campestre, Magliaso (1910 circa; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta), Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Eugenio Schmidhuaser, Festa campestre, Magliaso (1910 circa; negativo su vetro; Nicoletta e Max Brentano-Motta), Brugg AG, in deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona) © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser

La stagione fotografica di Schmidhauser si ridusse drasticamente dopo il 1910, quando l’artista iniziò a dedicarsi alla gestione della Pensione della Posta di Astano e ad altre attività legate alla vita locale. Nonostante ciò, il suo interesse per il suo villaggio d’adozione non venne mai meno, e continuò a ritrarre Astano e i suoi abitanti, creando una documentazione visiva che oggi rappresenta una testimonianza preziosa di una comunità in trasformazione. La mostra Oltre il Malcantone restituisce una nuova visione dell’opera di Schmidhauser e offre allo stesso tempo l’opportunità di riflettere sul ruolo della fotografia come strumento di costruzione dell’immagine di un territorio e come mezzo di espressione artistica. Una riflessione che si arricchisce ulteriormente grazie alla pubblicazione del volume Eugenio Schmidhauser, curato dai due co-curatori e arricchito con saggi di esperti come Gianmarco Talamona, Damiano Robbiani e Stefano Spinelli, edito dall’Archivio di Stato del Cantone Ticino.

“Oggi non si pretende più da questa iconografia la divulgazione di un’immagine autentica del Ticino rurale del primo Novecento”, spiega Damiano Robbiani nel suo saggio nel volume che accompagna la mostra. “Da scene folcloristiche artefatte, queste fotografie sono diventate documenti che illustrano il lavoro di costruzione di un immaginario turistico che in passato è stato troppo severamente qualificato come sottocultura turistica”.

In parallelo alla mostra, il MASI ha organizzato una serie di eventi collaterali, tra cui proiezioni cinematografiche e incontri, come quello in programma il 6 maggio presso la sede LAC, dove si discuterà dell’influenza di Schmidhauser e del suo contemporaneo fotografo Donetta. In questo senso, come recita il titolo stesso Eugenio Schmidhauser, oltre il Malcantone, il progetto espositivo al MASI intende far emergere un nuovo capitolo della produzione fotografica di Schmidhauser, capace di sconfinare dai canoni della fotografia turistica – spesso criticata per la ricerca del pittoresco e del caricaturale – e di muoversi in un ambiente culturale in cui vengono a cadere le frontiere, tra un immaginario e l’altro.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraEugenio Schmidhauser, oltre il Malcantone
CittàLugano
SedeMASI Museo d’arte della Svizzera italiana
DateDal 16/03/2025 al 12/10/2025
ArtistiEugenio Schmidhauser
CuratoriLudovica Introini, Gianmarco Talamona
TemiFotografia, Mostra fotografica, Eugenio Schmidhauser, Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI)

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte