L’artista sarda Maria Lai (Ulassai, 1919 - Cardedu, 2013) è la grande protagonista della mostra Maria Lai. Il filo e l’infinito, in programma a Firenze, a Palazzo Pitti, dall’8 marzo al 3 giugno 2018. La rassegna, allestita nell’Andito degli Angioini, intende presentare la straordinaria figura dell’artista che fu in grado di coniugare la tradizione della civiltà sarda coi linguaggi dell’arte contemporanea. In un momento di profonda riscoperta critica dell’artista (presente ormai in tutte le esposizioni internazionali, inclusa l’ultima Biennale di Venezia), la mostra fiorentina, curata da Elena Pontiggia, ripercorre l’intera carriera di Maria Lai, dalle opere realiste degli anni Quaranta fino all’informale degli anni Cinquanta, ai lavori polimaterici del decennio successivo e alle opere concettuali del resto della carriera.
C’è spazio anche per l’analisi del più noto capolavoro di Maria Lai, la performance Legarsi alla montagna, durante la quale, coinvolgendo l’intero borgo di Ulassai, dove nacque nel 1919, riuscì a far scorrere un filo attorno ai monti dell’Ogliastra, lungo in tutto ventisei chilometri: una straordinaria metafora del suo pensiero (Maria Lai diceva “questo dovrebbe fare l’arte: farci sentire più uniti”). Non mancheranno poi le opere realizzate coi telai, oggetto simbolo della tradizione artigianale sarda: l’Oggetto-paesaggio del 1967 è un telaio disfatto con fili spezzati che diventa un’installazione nouveau réaliste, capace di dialogare con l’arte di Arman, di Spoerri, di Pascali. E ancora, le Tele cucite, debitrici nei confronti delle opere di Burri (si pensi ai sacchi), Prampolini (le opere polimateriche) e Scarpitta (le tele fasciate), ma anche capaci di dialogare con Manzoni, Castellani, Bonalumi, Dadamaino. La mostra fiorentina espone anche le Scritture da cui nascono i celeberrimi Libri.
Non si tratta della prima volta che i musei fiorentini ospitano Maria Lai: già nel 2004 l’artista aveva allestito al Giardino di Boboli un Invito a tavola, un grande desco apparecchiato con pane e libri in terracotta, adesso in mostra a New York. L’arte di Maria Lai, del resto, aveva debiti anche nei confronti della tradizione fiorentina, a cominciare dalle mappe di Leonardo da Vinci che l’autrice copiò a Firenze, per arrivare a Il mare ha bisogno di fichi, opera realizzata per il ventesimo anniversario dell’alluvione di Firenze del 1966.
“Dopo le due mostre dedicate a Plautilla Nelli e Maria Lassnig nel 2017”, afferma Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, “ora per la seconda volta le Gallerie degli Uffizi prendono spunto dalla Giornata Internazionale della Donna per offrire al pubblico due esposizioni dedicate all’opera di donne artiste, una del passato e una contemporanea. Paradossalmente, l’artista seicentesca sulla quale accendiamo i riflettori quest’anno, Elisabetta Sirani, morì a soli 27 anni, e perciò anche dopo quattro secoli trascorsi verrà sempre ricordata giovane, come se facesse parte del nostro presente, se non addirittura del futuro. Maria Lai invece, che cinque anni fa passò a miglior vita novantatreenne, agli occhi del ricordo appare ricca di anni e di tempo, quasi eterna e atavica come la sua Sardegna. Al centro di questa rassegna sta il mezzo più tipico del suo lavoro cioè quel filo che ‘lega e collega’ in maniera senz’altro viva e che infatti spesso rimane libero e non ancora cucito: tra i vari riferimenti mitologici non può che ricordare Penelope che tesse durante il giorno e nella notte scioglie i fili”.
Maria Lai. Il filo e l’infinito è visitabile negli orari d’apertura di Palazzo Pitti: tutti i giorni eccetto il lunedì (giorno di chiusura) dalle 8:15 alle 18:50. Biglietto per l’ingresso al Palazzo: 16 euro intero, 8 euro ridotto per cittadini UE dai 18 ai 25 anni, gratis per under 18 di qualsiasi nazionalità, diversamente abili e accompagnatori, giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri dell’Unione Europea, insegnanti italiani con contratto a tempo determinato e indeterminato in servizio presso una scuola pubblica o paritaria del paese. La mostra è organizzata in collaborazione con l’Archivio Maria Lai di Lanusei e con la Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai. Catalogo edito da Sillabe.
Immagine: Maria Lai, Geografia (2008; stoffa, legno, acrilico, spago e filo; Lanusei, Archivio Maria Lai)
Titolo mostra | Maria Lai. Il filo e l’infinito | Città | Firenze | Sede | Palazzo Pitti | Date | Dal 30/11/-0001 al 30/11/-0001 | Artisti | Maria Lai | Temi | Maria Lai |
Maria Lai protagonista di una mostra a Palazzo Pitti |