Il Museo d’Arte della Città di Ravenna (MAR) prosegue la sua programmazione con il secondo appuntamento del progetto SPAZIO NEUTRO, un’iniziativa che vuole ribaltare i principi museologici tradizionali, invitando il pubblico a sperimentare un’esperienza artistica più partecipativa. Dopo il successo della prima installazione di Diego Miguel Mirabella, il museo accoglie l’artista camerunese Victor Fotso Nyie (Camerun, 1990) con la mostra Io sono l’altro, che ha aperto il 28 febbraio e proseguirà fino al 2 giugno 2025.
Situato nella nuova Arts & New Media Room del museo, lo spazio di SPAZIO NEUTRO è pensato per offrire una visione alternativa delle opere, cercando di instaurare un dialogo diretto tra pubblico e arte, un incontro che coinvolge tutti i sensi. Qui, le convenzioni tradizionali dell’esposizione museale — come la distanza fisica dall’opera, il silenzio e la compostezza — vengono messe in discussione, offrendo una relazione più libera e personale con le creazioni degli artisti. Il progetto, ideato e curato da Giorgia Salerno, conservatrice del museo, è un invito a superare la visione tradizionale delle gallerie, dando spazio a una riflessione sul ruolo del museo come luogo di relazione tra il visitatore e l’opera, e proponendo tematiche contemporanee come la decolonizzazione delle collezioni e l’impiego delle intelligenze artificiali.
In questo contesto, Victor Fotso Nyie, noto per la sua riflessione sull’identità e sul patrimonio culturale africano, porta al MAR è un richiamo diretto a una riflessione sull’alterità, sull’esperienza di chi è diverso e sull’importanza di riconoscere l’altro come parte di sé. Il concetto di alterità permea ogni aspetto della sua opera, che, attraverso il linguaggio della scultura e della ritrattistica, mira a interrogare e a riappropriarsi delle radici culturali e storiche africane, reinterpretandole in chiave contemporanea. Il cuore dell’esposizione è la scultura Re-connexion, un ritratto di Nyie stesso, dal cui capo si sprigionano figure antropomorfe che evocano idoli e manufatti tradizionali africani. Queste figure, realizzate in terracotta, sono intrise di una patina dorata che le eleva a una dimensione quasi divina, trascendendo la materialità della terra. L’argilla, materiale simbolo di energia primordiale, diventa protagonista dell’esperienza museale. Il pubblico è invitato a interagire con essa, a toccarla, manipolarla e sentirne la consistenza, rompendo la barriera tra osservatore e artefatto. Il progetto invita a un coinvolgimento emotivo e sensoriale, con l’argilla che diventa anche un mezzo di restituzione simbolica. Infatti, l’artista riutilizzerà l’argilla manipolata dai visitatori alla fine della mostra per realizzare una nuova scultura, un atto che diventa un cerchio che si chiude, un dono emotivo che restituisce al pubblico l’esperienza vissuta.
L’installazione di Nyie, che si inserisce all’interno di un progetto più ampio e di rilevanza internazionale, è anche un tentativo di decolonizzare lo spazio espositivo, offrendo una nuova visione che sfida la storicità e la tradizione museale. In questo senso, Io sono l’altro diventa un invito a riflettere sul nostro modo di percepire e comprendere le altre culture. La scultura e l’interazione con il pubblico stimolano una riflessione profonda su come l’esperienza sensoriale e l’incontro con l’altro possano trasformare la nostra percezione del mondo. In parallelo con la mostra al MAR, l’opera di Victor Fotso Nyie sarà visibile anche all’interno della mostra Il Genio vagante. Negri, Gessi e Matteucci: storie di viaggiatori tra Seicento e Ottocento, ospitata presso la Biblioteca Classense di Ravenna. In questa esposizione, Nyie presenta un’altra delle sue opere, Rêve Lucide, che contribuisce ad arricchire il dibattito sulla relazione tra l’arte africana, la memoria storica e le dinamiche di scambio culturale tra Oriente e Occidente, un dialogo che si sviluppa anche con il supporto del Museo delle Civiltà di Roma.
“In sostanza”, afferma il direttore del MAR Roberto Cantagalli, “ci interessava attivare uno spazio di sperimentazione, ricerca e innovazione, in grado di stimolare riflessioni a tutto campo e da prospettive inconsuete, sul ruolo dell’arte nella contemporaneità. Siamo quindi soddisfatti del percorso intrapreso, di cui SPAZIO NEUTRO è una delle componenti qualificanti, rispetto ad un disegno più ampio che in breve si svilupperà anche nell’interazione con progettualità concepite all’esterno del museo”.
“Continua il percorso del Museo d’Arte della città di Ravenna volto all’esplorazione di nuove forme di fruizione dell’opera d’arte”, afferma il Sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia. “Con questo secondo appuntamento del progetto Spazio Neutro, la Arts and New Media Room del MAR si conferma e rilancia la sua funzione di spazio votato all’innovazione, alla sperimentazione e al coinvolgimento dei linguaggi del contemporaneo nella programmazione del museo. È una linea progettuale importante che amplia gli orizzonti della creatività artistica e completa il raggio di azione con cui il MAR si apre alla città e ai suoi visitatori, confermandosi come un museo sempre più innovativo, dove sperimentazione e creatività vanno di pari passo”.
Titolo mostra | Io sono l’altro |
Città | Ravenna |
Sede | MAR - Museo d?€?Arte della Città di Ravenna |
Date | Dal 28/02/2025 al 02/06/2025 |
Artisti | Victor Fotso Nyie |
Curatori | Giorgia Salerno |
Temi | Arte contemporanea |