Il MAMbo di Bologna omaggia l'intuito di Francesco Arcangeli, un critico visionario


A cinquant’anni dalla morte dello storico dell’arte bolognese, il MAMbo e la Pinacoteca Nazionale esaltano le acquisizioni che hanno arricchito la Galleria d’Arte Moderna di Bologna e la sua identità artistica.

Nel cinquantesimo anniversario della scomparsa di Francesco Arcangeli (Bologna, 1915 - 1974), il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, in collaborazione con la Pinacoteca Nazionale di Bologna e il Museo Morandi, rende omaggio al grande critico e storico dell’arte con la mostra Tramando. Le acquisizioni di Francesco Arcangeli per la Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Curata da Uliana Zanetti con Lorenza Selleri, l’esposizione è ospitata nella Project Room del MAMbo dal 1 novembre 2024 al 6 gennaio 2025. L’esibizione presenta una selezione di circa sessanta opere, acquistate dal Comune di Bologna su suggerimento o approvazione di Arcangeli tra il 1949 e il 1968, periodo durante il quale ha rivestito il ruolo di direttore della Galleria Comunale d’Arte Moderna. Le opere riflettono il pensiero storico-critico di Arcangeli, che mirava a costruire una collezione ampia e rappresentativa dell’arte contemporanea, capace di esplorare anche le tendenze più complesse e meno conosciute.

La mostra si propone come una rievocazione del progetto museologico di Arcangeli, caratterizzato da una prospettiva storica e critica unica che ha guidato le sue scelte d’acquisto. Se da un lato lo studioso aveva l’intento di dare una visione completa e imparziale dell’arte contemporanea a livello locale e internazionale, dall’altro non mancano, nelle opere selezionate, tracce delle sue inclinazioni personali. Arcangeli aveva stretto forti legami con artisti e critici, alcuni dei quali figurano come pilastri del suo pensiero artistico e della collezione.

Arcangeli fu un grande sostenitore di un percorso storico-artistico “dal Romanticismo all’Informale,” come ha dimostrato anche Claudio Spadoni nel 2006, con una rassegna a Ravenna. Tale percorso è idealmente completato nella mostra odierna, che testimonia il “museo reale” che Arcangeli è riuscito a costruire, anche se con risorse limitate. Attraverso le grandi esposizioni nazionali, come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, lo studioso ha tracciato un cammino coerente con la sua visione, priva di preclusioni rigide ma attenta a un certo approccio storico-artistico. Un approccio che egli sintetizzò nel ciclo di lezioni universitarie del 1970-1971, intitolate appunto “Dal Romanticismo all’Informale” e successivamente pubblicate postume.

Allestimento della mostra
Allestimento della mostra

L’allestimento è studiato come una quadreria, per offrire una visione d’insieme della qualità e della varietà delle acquisizioni di Arcangeli. La selezione inizia con un paesaggio romantico, ipoteticamente attribuibile a Théodore Géricault, per poi passare a opere di Giovanni Dupré e Luigi Bertelli. Seguono i quadri post-impressionisti di Carlo Corsi, le forme Jugendstil di Gustav Klimt e una veduta futurista di Athos Casarini. Tra le opere in mostra spicca un dipinto di Fritz Winter, di ispirazione kleeiana, e alcune tele di Virgilio Guidi, Vasco Bendini e Sergio Romiti, con atmosfere luminose e rarefatte.

Il percorso culmina in un ampio gruppo di opere informali, la corrente artistica che Arcangeli ha descritto come “ultimo naturalismo” in alcuni dei suoi saggi più celebri. Tra questi, Gli ultimi naturalisti (1954) e Una situazione non improbabile (1956), pubblicati su “Paragone.” L’Informale è rappresentato in mostra da artisti come Alberto Burri, Antoni Tàpies e Emilio Scanavino, accanto ai “padani” Pompilio Mandelli, Mattia Moreni ed Ennio Morlotti, legati all’idea di una “arte di settentrione,” concetto caro ad Arcangeli per la fusione di uomo e natura.

Tra le opere più recenti del percorso, spiccano quelle di artisti attivi negli anni Sessanta, come Getulio Alviani, Enrico Castellani, Gianni Colombo e Lucio Saffaro, che esprimono nuove ricerche in un periodo di grande sperimentazione. La mostra dedica inoltre una sezione al rapporto tra Arcangeli e Giorgio Morandi, al quale lo studioso era legato fin dagli anni Trenta. Tra le opere esposte ci sono cinque acqueforti di Morandi, acquisite nel 1961, e altri tre disegni del maestro bolognese, acquistati presso la Galleria La Medusa di Roma nel 1965.

Pompilio Mandelli, Paesaggio a San Lazzaro (1952; olio su tela; Bologna, MAMbo; Provenienza: artista, Acquisto, 1954)
Pompilio Mandelli, Paesaggio a San Lazzaro (1952; olio su tela; Bologna, MAMbo; Provenienza: artista, Acquisto, 1954)
Ennio Morlotti, Studio di nudi (1956; olio su tela; Bologna, MAMbo; Provenienza: XXVIII Biennale di Venezia, Acquisto, 1956)
Ennio Morlotti, Studio di nudi (1956; olio su tela; Bologna, MAMbo; Provenienza: XXVIII Biennale di Venezia, Acquisto, 1956)
Graham Sutherland, Studio per paesaggio ed erbe (1952; tempera su carta; Bologna, MAMbo; Provenienza: Galleria Galatea, Torino, Acquisto, 1963)
Graham Sutherland, Studio per paesaggio ed erbe (1952; tempera su carta; Bologna, MAMbo; Provenienza: Galleria Galatea, Torino, Acquisto, 1963)
Vasco Bendini, Tempera (1959; tempera su tela; Bologna, MAMbo; Provenienza: VIII Quadriennale nazionale d’arte, Acquisto, 1960)
Vasco Bendini, Tempera (1959; tempera su tela; Bologna, MAMbo; Provenienza: VIII Quadriennale nazionale d’arte, Acquisto, 1960)
Foto Francesco Arcangeli. Su concessione della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna, Fondo Arcangeli. Si ringrazia Nadia Arcangeli per l'utilizzo della foto.
Foto Francesco Arcangeli. Su concessione della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, Fondo Arcangeli. Si ringrazia Nadia Arcangeli per l’utilizzo della foto.

L’esposizione è arricchita da un Public Program che comprende due eventi: un reading multimediale dell’attore Saverio Mazzoni, dal titolo Francesco Arcangeli racconta Giorgio Morandi. L’uomo e l’artista, in programma per giovedì 12 dicembre al Museo Morandi; e l’iniziativa La curatrice è presente, in cui la curatrice Uliana Zanetti incontrerà i visitatori del museo ogni giovedì dal 28 novembre al 19 dicembre 2024, per approfondire i temi della mostra.

Molte delle opere in mostra, non esposte da decenni, hanno subito un meticoloso restauro per l’occasione. La mostra si chiude con una selezione di fotografie in bianco e nero che raffigurano opere trafugate nel 1987, tra cui alcuni lavori di Osvaldo Licini, Jean-François Millet, Jackson Pollock e Wols. Sebbene ritenute “minori,” queste opere riflettono alcune delle idee portanti di Arcangeli, offrendo al pubblico una visione completa del suo progetto museale.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraTramando. Le acquisizioni di Francesco Arcangeli per la Galleria d'Arte Moderna di Bologna
CittàBologna
SedeMAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
DateDal 01/11/2024 al 06/01/2025
CuratoriUliana Zanetti, Lorenza Selleri
TemiCollezionismo, MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Arte Moderna, Francesco Arcangeli

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