Al Museo di Riva del Garda una mostra per conoscere la statuaria preistorica in Italia


Fino al 6 gennaio 2025 il MAG Museo Alto Garda di Riva del Garda ospita nelle sue sale la mostra "Pietre parlanti nella Preistoria. La statuaria preistorica in Italia": un progetto corale per far conoscere le statue stele in Italia. 

Il MAG Museo Alto Garda di Riva del Garda propone nelle sue sale fino al 6 gennaio 2025 un viaggio nella preistoria con la mostra Pietre parlanti nella Preistoria. La statuaria preistorica in Italia, che dà occasione di scoprire l’arte e la cultura di antichi popoli, geograficamente lontani ma uniti da comuni radici spirituali e ideologiche. L’esposizione intende infatti valorizzare le straordinarie testimonianze della statuaria preistorica, un fenomeno che non riguarda solo l’Italia ma che si estende a gran parte dell’Europa, sviluppandosi dall’età del Rame (3400-2400 a.C.) fino, in alcuni casi, all’età del Ferro, nella metà del I millennio a.C.

L’esposizione collega simbolicamente quattro grandi aree geografiche italiane – l’arco alpino, la Lunigiana, la Puglia e la Sardegna – evidenziando i caratteri unici di ciascun territorio, ma anche la matrice culturale comune che lega queste espressioni artistiche.

Un progetto corale per riscoprire la statuaria preistorica

Realizzata dal Menhir Museum di Laconi (Oristano) in collaborazione con Archeofoto Sardegna, la mostra fotografica coinvolge la Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele Menhir. L’obiettivo è duplice: da un lato far conoscere le principali testimonianze della statuaria preistorica italiana, dall’altro collegare le diverse realtà che compongono la Rete Nazionale. È infatti un progetto “corale” che coinvolge diverse realtà culturali del territorio italiano, tra loro avvicinate da un linguaggio comune di cui le stele sono espressione.

Oltre al Menhir Museum e al Museo Alto Garda, le altre istituzioni museali coinvolte sono il Museo delle Statue Stele della Lunigiana (Pontremoli), il Museo del Castello San Giorgio (La Spezia), l’Antiquarium Tellinum (Teglio), il Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica (Capo di Ponte), il Museo Civico Archeologico Carlo Gaetano Nicastro (Bovino), il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico Giovanni Antonio Sanna (Sassari), il Museo Archeologico Comunale (Santadi), il Civico Museo (Allai) e l’Area Megalitica di Aosta.

Le statue stele di Arco in dialogo con 36 gigantografie

Al Museo di Riva del Garda, i visitatori potranno ammirare 36 gigantografie della statuaria preistorica, poste a confronto con otto statue stele “reali” rinvenute ad Arco durante gli scavi per la costruzione dell’ospedale, tra il 1989 e il 1990, ed esposte nella sezione archeologica del museo. Queste ultime, originariamente situate all’aperto probabilmente in un’area cerimoniale vicino il corso del torrente Sarca, rappresentano figure maschili, femminili e asessuate. Sono realizzate a tutto tondo e un tempo erano forse dipinte.

Le statue femminili si riconoscono per dettagli come i seni e particolari dell’abbigliamento, mentre quelle maschili, più grandi, sono raffigurate con armi e cinturoni decorati. Alcuni esemplari, di dimensioni più ridotte e privi di connotazioni anatomiche specifiche, potrebbero rappresentare giovani o individui non adulti. Particolare attenzione è dedicata alla raffigurazione di armi e agli elementi di ornamento e vestiario, come mantelli a scacchi o a sctrisce verticali, che potrebbero indicare il rango sociale o il lignaggio dei personaggi rappresentati.

Statua stele del MAG Museo Alto Garda
Statua stele del MAG Museo Alto Garda
Statua stele del MAG Museo Alto Garda
Statua stele del MAG Museo Alto Garda

Un’eredità culturale di potere e memoria

Gli studiosi ipotizzano che queste statue fossero destinate a commemorare antenati illustri o a rappresentare simboli di potere legittimante per i gruppi dominanti dell’età del Rame. Alcuni dettagli, come le armi e gli ornamenti, suggeriscono che i soggetti raffigurati fossero personaggi di elevato rango o, forse, immagini di divinità. La loro imponenza, tuttavia, sembra essere soprattutto legata alla funzione di consolidare il prestigio e l’autorità dei gruppi sociali a cui appartenevano.

“Questa mostra rappresenta un’importante occasione sia per far conoscere queste eccezionali testimonianze di arte preistorica, sia per avviare collaborazioni e progetti condivisi tra i musei che compongono la Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele Menhir”, ha affermato Matteo Rapanà, direttore del MAG. “Si tratta di un punto di partenza per avviare future iniziative legate alla ricerca e alla valorizzazione di questi monumenti che presentano ancora numerosi interrogativi. Siamo molto soddisfatti di poter ospitare la mostra a Riva del Garda dove abbiamo programmato differenti appuntamenti per raccontare le particolarità delle statue stele esposte al MAG e di quelle realizzate nelle altre aree geografiche, di cui possiamo ammirare le straordinarie fotografia realizzate da Nicola Castangia. A Nicola, a Giorgio Murru e a Franco Marzatico, dirigente dell’UMST Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, vanno i miei più sinceri ringraziamenti per aver coinvolto il MAG in questo interessante progetto”.

“Le statue menhir, scavate dall’uomo preistorico nella pietra grezza, non sono semplici monoliti, ma vere e proprie opere d’arte, cariche di un’energia ancestrale che ci travolge. La mostra al Museo Alto Garda è una discesa nelle profondità della nostra storia”, ha spiegato il presidente del MAG Vittorio Sgarbi. “Queste ’pietre parlanti’ rivelano un mondo lontano, dove ogni forma, ogni linea scolpita aveva un significato profondo, una forza mistica. Eppure, nonostante la distanza del tempo, sentiamo una profonda connessione con queste opere. È come se le emozioni, le paure, le speranze di quegli uomini primitivi risuonassero ancora entro di noi. Dalla Sardegna - con la sua straordinaria civiltà - alle Alpi, questi potenti monumenti in pietra trovano oggi una nuova casa nei musei e nelle aree archeologiche dedicate, e con la mostra al Museo di Riva del Garda ci offrono un’occasione unica per riflettere sulla nostra identità e sulle nostre radici profonde”.

“Sono molto felice e orgoglioso di questo primo grande progetto della mostra – che si indirizza verso la contemplazione di un fenomeno così vasto nella sua dimensione come la statuaria preistorica – per la Sardegna e per il resto d’Italia. La mostra nasce dopo un lungo percorso di interlocuzioni tra i sistemi museali italiani, che si sono messi in rete, dopo vari incontri tra i vertici avvenuti anche in occasione di TourismA Firenze”, ha dichiarato Giorgio Murru, direttore scientifico del progetto. “Ciò che voglio dire è che questo è solo il primo importante passo verso la conoscenza e valorizzazione piena di questo fenomeno che non è solo nazionale, ma investe tutto il continente europeo fino alla Crimea, passando per il Medioriente e il Nordafrica. La Sardegna si trova proprio al centro di questa espressione così notevole e duratura di quella che possiamo chiamare la prima religione uniformante dei popoli. Religione, ricordiamo, perché le statue rappresentano degli eroi divinizzati, sia uomini che donne”.

“La fotografia ha permesso di rendere questo tipo di progetto realizzabile a tutto tondo, con una visione unitaria del fenomeno a livello nazionale, dando vita a una esposizione facilmente mobile e itinerante. Le tecniche di illuminazione che abbiamo utilizzato hanno consentito di mettere in risalto forme e dettagli delle statue-stele e delle statue-menhir, favorendo una migliore lettura dei simboli incisi e scolpiti. È stato un lavoro entusiasmante, un’idea che ha preso corpo grazie all’importante contributo della Regione Autonoma Sardegna e alla volontà della Rete Nazionale dei Musei delle statue-stele. È doveroso da parte mia ringraziare le direzioni dei musei che ci hanno accolto con grande disponibilità durante il nostro tour fotografico in Italia e nella nostra isola”, ha concluso Nicola Castangia, direttore artistico della mostra e autore delle immagini.

Durante il periodo di apertura, la mostra propone inoltre visite guidate tenute dagli operatori museali e dal direttore del MAG Matteo Rapanà e l’avvincente Caccia al tesoro di Babbo Natale. In occasione delle festività natalizie si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra il Museo Alto Garda e la Pro Loco di Riva del Garda. Fino al 31 dicembre sarà possibile sia visitare solamente il Museo di Riva del Garda, sia acquistare un biglietto unico per partecipare alle iniziative organizzate presso la Casa di Babbo Natale e poi visitare le sezioni del Museo.

Foto di Nicola Castangia di Archeofoto Sardegna.

Statua stele di Pontremoli
Statua stele di Pontremoli
Statua stele del Menhir Museum di Laconi
Statua stele del Menhir Museum di Laconi

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra Pietre parlanti nella Preistoria. La statuaria preistorica in Italia
CittàRiva del Garda
SedeMAG Museo Alto Garda
DateDal 30/11/2024 al 06/01/2025
TemiFotografia, Preistoria, Statue stele

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