Ha aperto il 24 giugno e sarà visitabile al pubblico fino al 12 settembre 2022 al Madre di Napoli la mostra Clément Cogitore. Ferdinandea, a cura di Kathryn Weir.
Nel 1831, nelle acque del Mediterraneo tra la Sicilia e la Tunisia, emerse un’isola che attirò l’attenzione delle potenze europee, desiderose di reclamarne la posizione strategica. Il nuovo corpus di opere di Clément Cogitore, Ferdinandea, intende indagare proprio, attraverso film in 16 mm, video, fotografie e documenti storici, l’emergere e l’inabissarsi di quest’isola vulcanica. Le vennero attribuiti molti nomi: Île Julia in Francia, Graham in Inghilterra e, nel Regno delle Due Sicilie, prese il nome del sovrano regnante, Ferdinando II di Borbone. Oggi, dormiente otto metri sotto le onde, Ferdinandea potrebbe in qualsiasi momento riemergere con una ripresa dell’attività sismica, innescando così nuove manovre geopolitiche. Cogitore presenta premonizioni, osservazioni, intuizioni metaforiche e finzioni.
La cresta rocciosa dell’isola Ferdinandea si innalzò fino a 65 metri sopra il livello del mare in seguito a un’eruzione vulcanica sottomarina causata dalla pressione della placca tettonica eurasiatica su quella africana. Nonostante l’evento geologico avesse suscitato timore tra i marinai e gli abitanti delle coste circostanti, il nuovo territorio divenne rapidamente obiettivo di aspirazioni imperiali europee e vennero organizzate diverse spedizioni con l’intento di colonizzarlo. Nel giro di poche settimane, l’isola fu rivendicata dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dal Regno delle Due Sicilie, ma, dopo solo sei mesi dalla sua comparsa, l’isola da poco formata si inabissò di nuovo sotto le onde del Mediterraneo.
La mostra si apre con una selezione di illustrazioni, mappe e lettere dell’Ottocento compiute da geologi e cartografi, inviati dalle nazioni concorrenti con l’intenzione di documentare la formazione dell’isola e di stabilire la propria sovranità. I materiali d’archivio rivelano un impulso cartografico legato a un paradigma europeo di espansione territoriale e controllo. A monte di queste spedizioni imperialiste, i primi a raccontare i segni dell’emersione e dell’attività vulcanica che l’aveva prodotta furono gli abitanti delle zone costiere adiacenti. Cogitore ricostruisce questi avvenimenti e segni premonitori in un evocativo film in 16 mm.
La genesi dell’isola e gli eventi storici che ne seguirono sono raccontati da Cogitore in un film narrativo che si apre progressivamente a futuri speculativi, dove molteplici scenari sono immaginati. Diverse temporalità e registri di narrazione si scontrano e risuonano su questo territorio instabile. Le mutazioni dell’isola rimandano a processi più ampi della storia del Mediterraneo, collegando passato e presente, terra e acqua. Nel racconto multiforme di Cogitore, Ferdinandea si presenta come un terreno fertile per re-immaginare lo spazio del “mare di mezzo” – un tempo luogo di scambi tra culture, oggi definito da necropolitiche e geografie gerarchizzate che articolano logiche di esclusione sistematica.
La mostra si conclude con un film non narrativo costruito partendo dalle riprese realizzate dall’artista durante una spedizione scientifica condotta al fine di posizionare un sismografo sulla formazione geologica sottomarina dell’isola scomparsa. Mentre la telecamera riprende gli spostamenti della tecnologia subacquea nel paesaggio sottomarino, i blocchi di basalto e gli antichi vertici di Ferdinandea si rivelano poco a poco nella crescente oscurità, e le vibrazioni registrate dal sismografo suscitano aspettative sul suo risveglio.
Immagine: Clément Cogitore, Ferdinandea #0 (2022). Su gentile concessione di Chantal Crousel Consulting – Paris, Galerie Elisabeth & Reinhard Hauff – Stuttgart)
Titolo mostra | Clément Cogitore. Ferdinandea | Città | Napoli | Sede | Madre | Date | Dal 24/06/2022 al 12/09/2022 | Artisti | Cl | Curatori | Kathryn Weir | Temi | Napoli |
Al Madre di Napoli una mostra su Ferdinandea, l'isola emersa e inabissata del Mediterraneo |