Dal 25 marzo 2018 al 6 Gennaio 2019, in concomitanza con la presentazione dei restauri della Resurrezione di Piero della Francesca (Borgo San Sepolcro, 1412 circa - 1492), presso il Museo Civico di Sansepolcro verrà esposta la mostra “Piero Della Francesca. La seduzione della prospettiva”, che metterà in evidenza i due lati di Piero Della Francesca: quello del pittore e quello del matematico. “Oltre ad essere Maestro d’abaco, geometra euclideo, studioso di Archimede”, si legge nella presentazione, "Piero è stato anche un innovatore nel campo della pittura poiché per lui, quest’ultima, nella matematica e nella geometria, trovava il suo sostanziale fondamento. I suoi scritti, infine, soprattutto il De prospectiva pingendi, composto in volgare per gli artisti e in latino per gli umanisti, hanno dato inizio alla grande esperienza della prospettiva rinascimentale". L’evento vuole illustrare, con riproduzioni di disegni, modelli prospettici, strumenti scientifici, plaquette e video, le ricerche matematiche applicate alla pittura di Piero della Francesca e la conseguente eredità lasciata ad artisti come Leonardo, Albrecht Dürer, Daniele Barbaro e ai teorici della prospettiva almeno fino alla metà del ’500.
Curato da Filippo Camerota e Francesco Paolo Di Teodoro e promossa dal Comune di Sansepolcro, il progetto espositivo si articola in otto sezioni: la prima sezione ha come focus il De Prospectiva Pingendi, il trattato composto dall’artista attorno al 1475: si tratta del primo trattato sistematico di prospettiva interamente illustrata nonché il primo in cui vengono giustificati matematicamente i procedimenti descritt. La seconda sezione approfondisce I principi geometrici e analizza la relazione di Piero con Firenze quando vi arriva nel 1439 per lavorare con Domenico Veneziano agli affreschi di Sant’Egidio: ci sarà un pannello che illustrerà lo schema prospettico della celeberrima Trinità di Masaccio e alcuni calchi dei bassorilievi della Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti, il tutto per calare il visitatore nel contesto culturale della Firenze del tempo, quando Donatello e Masaccio cercavano di dar corpo alle intuizioni di Filippo Brunelleschi. La terza focalizza la sua attenzione su Le regole del disegno prospettico, attraverso modelli e disegni che renderanno il visitatore edotto del fatto che Piero della Francesca fu il primo artista a scrivere veramente per gli artisti, fornendo norme e regole (“La sua mano”, leggiamo ancora nella presentazione, "era in grado di tracciare linee sottilissime, veri e propri segni euclidei che ricordavano l’abilità del mitico Apelle. La prospectiva per Piero era essenzialmente commensurazione, ossia rappresentazione misurata dei corpi sulla superficie del dipinto. Il quadro per lui era il termine dei raggi visivi. Sul quadro, le grandezze osservate subivano una diminuzione apparente proporzionale alla distanza di osservazione. Su questo principio proporzionale si fonderà il pensiero scientifico della pittura moderna").
La quarta tappa parla de I corpi geometrici, e approfondisce la relazione tra Piero e Luca Pacioli e soprattutto analizza il famoso trattato De quinque corporibus regularibus, terminato all’incirca nel 1482 e incentrato sui poligoni e sui poliedri. La quinta, I maestri della prospettiva, analizzerà le opere di altri artisti, come Lorenzo e Cristoforo Canozzi da Lendinara (che furono anche amici di Piero), che si cimentarono con le reogle della prospettiva. La sesta sezione tratta Il disegno di architettura: ichnographia, orthographia, scaenographia: per Piero della Francesca un buon pittore doveva essere se possibile anche un buon architetto, o almeno conoscere ciò che riguardava il disegno degli ornamenti. La settima parla de La figura umana, che mostra al visitatore come Piero abbia risolto il complesso disegno prospettico della testa umana e infine l’ultima ci presenta Gli inganni della visione approfondendo gli effetti della rappresentazione causati dalla forzatura del rapporto tra occhio e distanza di osservazione.
Gabriele Marconcini, Assessore alla Cultura comune di Sansepolcro, ha spiegato: “Piero della Francesca è riuscito ad arricchire il linguaggio pittorico del Quattrocento attingendo alle diverse tradizioni espressive del tempo – da quella fiorentina a quella fiamminga – e ispirandosi ai modelli tardo antichi e bizantini, oltre che alla maestria degli artigiani che ebbe modo di conoscere ed apprezzare da distanza ravvicinata. Ma oltre a tutto ciò, l’elemento di maggiore novità si riscontra sull’aver saputo creare un nuovo alfabeto pittorico ricongiungendo il mondo delle arti figurative agli insegnamenti di Euclide, Pitagora e, più in generale, al campo di studio della matematica”.
La mostra è un progetto del Museo Galileo di Firenze insieme alla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia.
Orari di visita: dal 10 giugno al 24 settembre dalle 10 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 19, dal 25 settembre al 9 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 14:30 alle 18. Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio. Biglietti: 10 euro intero, 8,50 euro ridotto (per gruppi di almeno 10 persone, giovani tra 19 e 25 anni, convenzionati), 4 euro ridotto speciale (ragazzi tra 11 e 18 anni), gratis per minori di 10 anni, giornalisti accreditati, scuole di Sansepolcro. Il giorno dell’inaugurazione, 25 marzo, il museo sarà aperto dalle 10 alle 19 ad entrata gratuita. Il catalogo della mostra, a cura di Filippo Camerota e Francesco Paolo Di Teodoro, è edito da Marsilio. Per info: www.museocivicosansepolcro.it.
Città | Sansepolcro | Sede | Museo Civico di Sansepolcro | Date | Dal 30/11/-0001 al 30/11/-0001 | Artisti | Piero della Francesca | Temi | Quattrocento, Piero della Francesca |
Piero della Francesca, la seduzione della prospettiva in mostra a Sansepolcro |