Umberto Brunelleschi (Montemurlo, 1879 - Parigi, 1949) rappresenta il genio italiano dell’Art Déco: adesso il grande artista toscano è omaggiato da una mostra, intitolata La Magia di Umberto Brunelleschi, che si tiene al Centro Giovani di Montemurlo, la sua città natale, in provincia di Prato. La rassegna, curata da Giorgio Bacci e Alessia Cecconi, è allestita in occasione del 140° anniversario della nascita e del 70° della scomparsa ed è in programma dal 6 aprile al 2 giugno 2019. L’iniziativa, promossa in collaborazione con la Fondazione CDSE, intende recuperare la figura di Brunelleschi, illustratore di levatura internazionale, la cui opera è stata riportata giustamente alla luce dagli studiosi a partire dagli anni Novanta.
L’esposizione ripercorre l’evoluzione di Umberto Brunelleschi. Divisa in due ampie sale, presenta materiali eterogenei, a sottolineare il talento ideativo dell’artista e la sua poliedricità. Il titolo della rassegna vuole evocare la sua arte rara e raffinata che si rivela nelle copertine e nelle illustrazioni delle grandi riviste francesi come in quelle del Giornalino della domenica e de La Lettura del Corriere della Sera, nei sognanti disegni dei libri per bambini, ma anche nelle scenografie teatrali e negli abiti di scena della Turandot che venne rappresentata al Maggio musicale fiorentino nel 1940.
A Firenze Brunelleschi frequenta l’Accademia di Belle Arti, decisivo è l’incontro, alla Scuola libera del nudo, con Ardengo Soffici e Giovanni Costetti. È insieme a loro che decide di trasferirsi a Parigi. Nella capitale francese avviene il vero cambio di passo: l’artista si apre a una dimensione internazionale, frequenta artisti del calibro di André Derain, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, oppure letterati come Gabriele D’Annunzio. Brunelleschi definisce negli anni un proprio stile immediatamente riconoscibile, impiegando magistralmente una tecnica preziosa e raffinata come il pochoir (di cui in mostra sono esposti alcuni esempi), ed è tra i pochi artisti di calibro internazionale a raggiungere il livello qualitativo di grandissimi disegnatori déco come Georges Lepape e George Barbier. L’artista in Francia incontra un favore crescente, illustra numerosi volumi e la sua opera è richiesta dai più importanti periodici di moda e costume.
In Italia illustra libri per bambini, collabora con La Lettura del Corriere della Sera e con Il Giornalino della domenica. Esordisce nel 1915 alla Pergola di Firenze, è impegnato a La Scala di Milano, in diverse produzioni, dal 1918 al 1938. Infine, realizza le scenografie e i figurini per la versione della Turandot rappresentata nel 1940 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
I disegni originali per L’albero delle fiabe (1909), raccolta di fiabe di Massimo Bontempelli, evidenziano uno stile in formazione, ancora in cerca di una sua identità precisa. Tuttavia, il visitatore potrà facilmente scorgervi quella predilezione per un linearismo grafico attento e ben calibrato che tornerà, maturo e disteso, nel capolavoro Le malheureux petit voyage (di Gabriel Soulages, 1926), anch’esso esposto al pari di Les contes de Boccace (1934), Zufrin (di Giuseppe Fanciulli, 1932), La cronaca della settimana (di Luigi Bertelli, 1921).
Il settore delle riviste, centrale nella fortuna di Brunelleschi, è ben rappresentato da una serie di copertine elaborate nel 1908 per Il giornalino della Domenica,dedicate alle stagioni dell’anno: un paesaggio invernale accarezzato dalla neve (gennaio) dialoga con l’atmosfera fiabesca di uno stagno rischiarato dalla luna e dalle stelle (giugno), oppure i bambini impegnati nei giochi al mare (agosto) rispondono al piccolo imbacuccato tra gli alberi spogli (novembre). Anche un altro importante periodico si avvalse della collaborazione di Brunelleschi: è La Lettura, legato (allora come oggi) al Corriere della Sera. In mostra sono espostenumerose copertine. Dall’affascinante ritratto in punta di penna del giugno 1926 alla cineseria del settembre 1924, dalla maschera del febbraio 1920 al raffinato disegno arabescato del luglio 1923.
Un ruolo a parte per La Tradotta, giornale settimanale della terza armata, diretto da Renato Simoni, che Brunelleschi illustrò in varie occasioni nel 1918, elaborando immagini dal tono ammiccante. Gli eventi diventano espedienti per raffigurare improbabili harem e figurini, scene galanti e trasparenti allegorie. L’esposizione vede protagonista anche un allestimento che vuole mettere in dialogo, per la prima volta, i bozzetti di scena e i figurini realizzati da Umberto Brunelleschi per la Turandot rappresentata al Maggio musicale fiorentino nel 1940, con i costumi effettivamente realizzati in quell’occasione. Il visitatore potrà ammirare i disegni originali accanto a vestiti sontuosi, in cui prendono vita dragoni d’oro e di seta.
La mostra, che resterà aperta fino al 2 giugno, è promossa dal Comune di Montemurlo in collaborazione con la Fondazione CDSE, l’Archivio storico Giunti Editore, l’Archivio storico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la Fondazione Biblioteca Nazionale centrale di Firenze, la Fondazione Cerratelli, l’Istituto culturale e di documentazione Lazzerini, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato. Il progetto ha il patrocinio del Comune di Firenze ed è realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e della Fondazione BCC. Per tutte le informazioni potete telefonare al numero +39 0574 558567 oppure visitare il sito www.comune.montemurlo.po.it
Nell’immagine: un’illustrazione di Umberto Brunelleschi
Fonte: comunicato
Titolo mostra | La Magia di Umberto Brunelleschi | Città | Montemurlo | Sede | Centro Giovani di Montemurlo | Date | Dal 06/04/2019 al 02/06/2019 | Artisti | Umberto Brunelleschi | Curatori | Giorgio Bacci, Alessia Cecconi | Temi | Art déco |
La magia di Umberto Brunelleschi, genio italiano dell'Art Déco, celebrata con una mostra a Montemurlo |