Da Brera si spostano a Palermo dopo 122 anni capolavori di Canova e del Neoclassicismo lombardo


"La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra": capolavori scultorei di Antonio Canova e del Neoclassicismo lombardo sono in mostra da Brera al Palazzo Reale di Palermo. Dal 1902 non hanno mai lasciato Milano. 

Capolavori scultorei di Antonio Canova, Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini sono stati mandati in trasferta, dopo 122 anni, da Milano a Palermo e sono ora esposti nel Palazzo Reale di Palermo per la mostra La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra, allestita negli Appartamenti Reali del Palazzo. L’accordo di collaborazione tra la Fondazione Federico II di Palermo e la Pinacoteca di Brera è stato presentato ieri mattina a Palermo alla presenza di Gaetano Galvagno, Presidente della Fondazione Federico II, Angelo Crespi, Direttore generale della Pinacoteca di Brera, e del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Gianmarco Mazzi.

La mostra vede esposte cinque opere provenienti da Milano, città dalla quale non si sono mai allontanate dal 1902: si tratta di due lavori di Antonio Canova e tre di noti esponenti del Neoclassicismo lombardo, quali Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini. Il progetto, oltre che attrarre visitatori dal punto di vista turistico-culturale, intende presentare il concetto della seduzione del classico, intesa come tematica ricca di valenza in Italia. Inoltre, per la prima volta in questa occasione, la Fondazione Federico II favorisce l’accessibilità e la fruizione del patrimonio culturale ai visitatori con disabilità visive: è infatti esposta una riproduzione in 3D in scala 1:1 della Vestale di Canova, fruibile al tatto da non vedenti e ipovedenti. Il percorso espositivo vuole essere un viaggio introspettivo nella cultura neoclassica, esaltando il classicismo, il realismo e l’emulazione della natura.

Le opere di Canova, Pandiani, Magni e Spertini pongono i visitatori di fronte a cinque figure femminili. La Vestale di Antonio Canova, del 1818, venne commissionata dal banchiere milanese Luigi Uboldi. Rappresenta una giovane donna velata con un’espressione assorta, caratterizzata da raffinatissimi tratti somatici e da un’eleganza di forte impatto, evidente soprattutto nella maestria e leggiadrìa con cui è stato realizzato il velo. La Maddalena penitente è un’opera struggente, capace di evidenziare il periodo di redenzione, dopo la conversione e l’incontro con Cristo. Si tratta di una scultura che racconta con estrema eleganza un momento drammatico, trattato da Canova con la capacità di fare emergere dalla stessa il concetto di pathos. Egle al fonte di Giovanni Pandiani, noto esponente del neoclassicismo lombardo, mostra la perfezione tecnica e la capacità di riprodurre in modo analitico i principi della scuola del “vero”, evidenziando elementi anatomici e posturali. Giovanni Spertini ne La scrittrice (la fidanzata italiana) racconta un momento di rara intimità, con una cura minuziosa per ogni dettaglio. Nell’opera tutto concorre a costituire un’ambiente borghese, dove ogni dettaglio viene curato, contribuendo a costituire una scena emotiva ed intima, incentrata su una perfetta ricostruzione della realtà, come la naturalezza scultorea di alcune ciocche di capelli. La leggitrice di Pietro Magni è da inserire in quella fase artistica che sta transitando verso la tendenza, appena post neoclassica, orientata verso un canone realistico accademico. Raffigura una giovane ragazza, intenta a leggere, ritratta in ambito domestico, come dimostrano i piedi nudi che escono dalla lunga veste.

La mostra intende porre in particolare evidenza gli elementi stilistici che caratterizzano i tratti classici della Magna Grecia e che risultano evidenti nelle opere in mostra. L’esposizione, tuttavia, si aggancia anche all’enorme e coevo patrimonio artistico siciliano, fortemente influenzato dalla cultura classica presente in numerosi siti della regione.

Allestimento mostra
Allestimento mostra
Giovanni Pandiani, Egle al fonte (1846)
Giovanni Pandiani, Egle al fonte (1846)
Pietro Magni, La leggitrice (1864 circa)
Pietro Magni, La leggitrice (1864 circa)

“Siamo particolarmente orgogliosi di essere riusciti a portare al Palazzo Reale di Palermo”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Federico II Gaetano Galvagno, “alcune splendide opere del Museo di Brera, che si spostano da Milano dopo 122 anni. È il risultato tangibile di un accordo di collaborazione tra due Istituzioni culturali di primo piano, sia dal punto di vista espositivo permanente e temporaneo, sia dal punto di vista divulgativo. Sono certo che si tratta della prima tappa di una collaborazione fruttuosa a beneficio della collettività”.

“Si tratta di una prima iniziativa, che inaugura un sodalizio tra le due istituzioni culturali e le due città”, ha affermato il Direttore Generale della Pinacoteca di Brera Angelo Crespi. “L’esposizione, essenziale quanto chiara nelle sue finalità culturali, è realizzata attraverso una selezione ristretta di opere, capace di esprimerne appieno l’indole e la storia. Esporre è un termine polisenso: significa spiegare, interpretare e narrare, in forma compiuta ed organica. Nelle sale espositive di Palazzo Reale le opere di Brera verranno narrate ed entreranno in dialogo con l’architettura e con i valori culturali e testimoniali di un luogo che promana bellezza e, assieme, il senso profondo del dialogo fra culture. Per Brera sarà un ritorno alle origini, al corpus di opere di scultura espunto dalle collezioni nel 1902. A Palermo, Brera vivrà un ritorno al senso originario delle sue collezioni, non a caso in un dialogo profondo con una ”terra impareggiabile".

“Inauguriamo oggi un evento di grande importanza. Un avvenimento che porta con sé un valore simbolico e formale nel segno dell’unità culturale della Nazione e della valorizzazione dell’arte italiana”, ha dichiarato il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi. “La Pinacoteca di Brera e la Fondazione Federico II hanno raggiunto un accordo lungimirante che permetterà a tutti i siciliani di poter ammirare, a Palazzo Reale, opere di incommensurabile bellezza”.

Giovanni Spertini, La scrittrice (La fidanzata italiana) (1866)
Giovanni Spertini, La scrittrice (La fidanzata italiana) (1866)
Antonio Canova, Maddalena penitente (1793-1796 circa)
Antonio Canova, Maddalena penitente (1793-1796 circa)
Antonio Canova, Vestale (1818)
Antonio Canova, Vestale (1818)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra
CittàPalermo
SedePalazzo Reale di Palermo
DateDal 30/11/-0001 al 30/11/-0001
ArtistiAntonio Canova, Giovanni Pandiani, Pietro Magni, Giovanni Spertini
TemiNeoclassicismo, Antonio Canova, Scultura

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