Fino al 24 gennaio, la Galleria degli Uffizi esponte un capolavoro di Joseph Wright of Derby (Derby, 1734 - 1797) in arrivo dalla National Gallery di Londra: l’opera, per la prima volta in Italia, è il celeberrimo Esperimento, e sarà esposta da oggi, 7 ottobre 2020, al secondo piano del museo (nella sala 38, tra la stanza che custodisce i dipinti di Leonardo da Vinci e quella di Michelangelo e Raffaello), nell’ambito della mostra Arte e Scienza, curata da Alessandra Griffo. Tema portate del dipinto sono le reazioni umane nei confronti della ricerca scientifica.
Nel 1768, data a cui risale il dipinto di Wright of Derby, le sperimentazioni sul vuoto d’aria tramite pompa pneumatica messa a punto da Robert Boyle, chimico irlandese vissuto nel secolo precedente, non erano più una novità scientifica ma venivano proposte nelle sedi più svariate con fini didattici e divulgativi ampiamente proposte con fini divulgativi e didattici. Questo accadeva anche a Firenze, dove, a partire dagli anni Settanta del Settecento, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena commissionava analoghi esperimenti e laboratori dimostrativi che introducevano alla conoscenza delle principali leggi chimico-fisiche allora note: questi esperimenti erano organizzati prima a Palazzo Pitti per i figli del Granduca, poi anche per un pubblico più ampio nel neonato Museo di Fisica e Storia Naturale allestito alla Specola. Le strumentazioni utilizzate dall’istituto, simili a quella riprodotta nel quadro londinese, sono in seguito confluite nel Museo Galileo di Firenze, dove sono custodite tuttora.
L’Esperimento di Wright of Derby, uno dei più grandi pittori inglesi (e non solo) del Settecento raffigura una riunione in una casa di campagna inglese: il pubblico è molto eterogeneo, e proprio questo campionario di tipi umani diversi permette all’artista di raffigurare le espressioni con teatralità: a rafforzare questo effetto sono anche i forti contrasti di luce ed ombra, e l’abbigliamento da illusionista dell’uomo al centro: è lui che, girando la chiavetta ed eliminando l’aria dalla campana, può decretare la morte del volatile. La stessa scelta del pappagallino bianco (al posto del consueto canarino) rende ancora più drammatico il contrasto tra il candore delle piume e l’oscurità intorno. Tra gli spettatori meravigliati, nel caso dell’Esperimento, deve essere incluso anche chi osserva il quadro; le dimensioni dei personaggi, della strumentazione e degli stessi spazi, prossime alla scala 1:1, creano infatti la finzione di una stanza nella stanza, con un effetto realistico potenziato dalla qualità pittorica nitida, minuziosa, dettagliatissima.
Nella mostra sono poste in dialogo con la grande tela altre opere che illustrano la pratica dello studio a lume di candela, la concentrazione notturna sul lavoro di concetto, come il San Girolamo con due angeli di Bartolomeo Cavarozzi (1617), e il disegno di Enea Vico, L’Accademia di Baccio Bandinelli (1560). Completa l’esposizione l’ottocentesco Orologio da mensola in forma di gabbietta, oggetto prezioso in prestito dagli Appartamenti Imperiali e Reali di Palazzo Pitti, la cui forma evoca direttamente l’uccelliera da cui è stata estratta la colomba protagonista, suo malgrado, dell’esperimento raccontato da Wright of Derby nel suo quadro.
“L’Italia e l’Inghilterra”, dichiara il ministro ai Media e alla Cultura del Regno Unito, John Wittingdale, “condividono una storia illustre di ispiratori del progresso globale nei campi dell’arte e della scienza; una tradizione, questa, che è stata mantenuta attraverso i secoli e prosegue saldamente ancora oggi. Questa mostra agli Uffizi celebra la nostra dedizione nel costruire legami forti e duraturi tra le nostre due nazioni attraverso lo scambio culturale”.
“Il dipinto di Wright of Derby”, aggiunge il direttore degli Uffizi, Eike D. Schmidt, “conferisce una qualità monumentale alle reazioni umane davanti a un esperimento scientifico: narra le emozioni e descrive i personaggi come in un quadro di storia, il genere più nobile in pittura, fino a quel momento. La scena ci cala con straordinaria immediatezza nello spirito Illuminista che anche a Firenze viveva una gloriosa stagione: fu proprio in questo periodo, nel 1769, che il Granduca Pietro Leopoldo decise di aprire gli Uffizi al pubblico, per istruirlo; tuttavia in quegli anni il più visitato della città era il museo di scienze naturali della Specola. Nel Settecento, la Scienza dominava anche in riva all’Arno”.
“Oltre a costituire un caposaldo della pittura inglese del Settecento”, spiega la curatrice Alessandra Griffo, “l’Esperimento su di un uccello inserito in una pompa pneumatica, eseguito nel 1768 da Joseph Wright of Derby, si impone oggi all’attenzione del pubblico, in quest’epoca segnata dal Covid-19, anche con imprevisti accenti di attualità. Le nostre reazioni nei confronti della ricerca scientifica - indifferenza, consapevolezza, riflessione, curiosità o timore: sono infatti uno dei temi di quest’opera che tuttavia propone, come accade per le grandi opere, numerosi livelli di lettura. Alcuni sono stati suggeriti in mostra associando al dipinto londinese altre cinque opere delle Gallerie degli Uffizi. Da un lato viene tratteggiato il tema squisitamente artistico dei dipinti a lume di notte, dall’altro viene sollecitata la riflessione sull’argomento sensibile del rispetto per la dignità degli animali”.
Titolo mostra | Esperimento | Città | Firenze | Sede | galleria degli Uffizi | Date | Dal 07/10/2020 al 24/02/2021 | Artisti | Joseph Wright of Derby | Temi | Firenze, Uffizi, Joseph Wright of Derby, Esperimento |
Le reazioni di fronte alla scienza: l'Esperimento di Wright of Derby in mostra agli Uffizi |