È stato avviato a Torino il progetto Liberi di imparare. L’antico Egitto nel carcere di Torino, una collaborazione tra il Museo Egizio e la Casa Circondariale Lorusso Cotugno. Il progetto, che fa parte dell’iniziativa Il Museo fuori dal Museo, consiste nell’esposizione delle riproduzioni fedeli di manufatti egizi come papiri, vasi e corredi funerari della tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit realizzati da alcuni dei detenuti del carcere Lorusso Cotugno nell’ambito dei corsi didattici tenuti nelle mura del penitenziario delle Vallette, il cui primo appuntamento si è svolto venerdì 16 marzo con Enrico Ferraris, curatore del Museo Egizio.
Monica Cristina Gallo, Garante dei detenuti, ha dichiarato: “C’è un carcere con delle persone che hanno sbagliato, ma che hanno bisogno di tornare in contatto con la città”. Christian Greco, direttore del Museo Egizio, ha commentato: “Oggi si corona un sogno e sono io a ringraziare tutti. Il carcere viene visto come un luogo di segregazione, mentre il museo è solitamente considerato una torre d’avorio per pochi eletti, ma non è una società sospesa. In questo caso il museo ha fatto da ponte tra le istituzioni”. Evelina Christillin, presidente del Museo, ha aggiunto: “Così proseguiamo ciò che facciamo da qualche anno cioè far vivere il museo anche fuori. La nostra politica di integrazione riguarda tutti in generale, lavoriamo con chiunque voglia costruire ponti e non barriere”.
Le opere potranno essere ammirate fino al 21 gennaio 2019 dalle 10 alle 17 e ad ingresso gratuito entrando al Museo Egizio dall’ingresso in Via Maria Vittoria 3.
Nell’immagine: alcune riproduzioni delle opere egizie realizzate dai detenuti
Titolo mostra | Liberi di imparare. L’antico Egitto nel carcere di Torino | Città | Torino | Sede | Museo Egizio | Date | Dal 21/12/2018 al 21/01/2019 | Temi | Archeologia |
Il Museo Egizio di Torino e il Carcere delle Vallette collaborano: ecco la mostra con le riproduzioni realizzate dai detenuti |