Fino al 24 maggio 2020 il Van Gogh Museum di Amsterdam presenta In the Picture, la mostra che intende analizzare quanto un ritratto può trasmettere allo spettatore in termini di informazioni. Attraverso settantacinque ritratti di Vincent van Gogh, Edvard Munch, Thérèse Schwartze e di altri artisti, l’esposizione intende sottolineare come un ritratto comunichi molte più cose di quanto noi crediamo.
Nell’Ottocento gli artisti realizzavano autoritratti per sperimentare, per fare pratica, per definire la propria identità; tuttavia, eseguivano anche ritratti di altri, spesso in segno di amicizia.
In the Picture racconta storie d’identità e d’immagine: in particolare la rassegna si concentra su van Gogh e sul suo celebre Autoritratto con orecchio bendato, che il pittore eseguì nel 1889 e dove ritrae se stesso come essere vulnerabile, ma allo stesso tempo forte.
Diviene interessante comprendere l’obiettivo di un ritratto: se sia stato realizzato per definirsi in un’immagine o per esprimere la propria interiorità. Uno strumento per presentare se stessi, qualunque sia il vero fine.
La mostra è accompagnata inoltre dall’apposita app, In the Picture, grazie alla quale il pubblico ha la possibilità di conoscere alcune curiosità sugli artisti presenti in esposizione.
Per info: www.vangoghmuseum.nl
Immagine: Vincent van Gogh, Autoritratto con orecchio bendato (1889; Londra, The Courtauld Gallery)
Titolo mostra | In the Picture | Città | Amsterdam | Sede | Van Gogh Museum | Date | Dal 21/02/2020 al 24/05/2020 | Artisti | Vincent van Gogh | Temi | Ottocento, Vincent Van Gogh |
Cosa voleva comunicare van Gogh attraverso i suoi autoritratti? Una mostra ad Amsterdam affronta il tema |