Una mostra sulle microalghe in un museo d’arte contemporanea. È quanto accade a Valencia, presso il Centre del Carmen Contemporary Culture (CCCC) dove fino al 21 ottobre è in corso la mostra La vida secreta de les microalgues (“La vita segreta delle microalghe”), rassegna artistica, scientifica ed educativa, immaginata da Jesus Diaz e Stefano Morana, cofondatori dell’agenzia creativa e laboratorio di ricerca Un Jardin Sur Les Toits. Un Jardin Sur Les Toits è un’agenzia specializzata in biotecnologie, tecnologia blockchain e microalghe: su invito del CCCC e nell’ambito del programma ufficiale di Valencia Capitale Verde Europea 2024, Diaz e Morana hanno immaginato la mostra “La vita segreta delle microalghe” come un viaggio sensoriale e immersivo che consente al visitatore di scoprire la genesi delle microalghe, il loro ruolo essenziale nel mondo di oggi e le loro applicazioni nel nostro futuro.
Combinando suono, luce, immagini 3D e olfatto, invitano il visitatore a immergersi nel misterioso universo delle profondità oceaniche: non possiamo più ignorare il ruolo importante svolto dalle microalghe nella regolazione del clima, nella riduzione della CO2 e, di conseguenza, nella riduzione dei gas serra, poiché dal 50 al 75% dell’ossigeno viene prodotto negli oceani attraverso la fotosintesi. Il CCCC ha dunque voluto dedicare una mostra ai più antichi microrganismi terrestri: le microalghe, appunto. Il loro campo di applicazione è così vasto che si dice sia quasi infinito. Comprende, tra le altre cose, la purificazione dell’aria e dell’acqua, l’agricoltura, la lotta alla malnutrizione nel mondo, la farmacologia e la conquista dello spazio.
L’esposizione, realizzata con la collaborazione dell’Università di Almeria e del suo dipartimento di ricerca dedicato alle microalghe, presenterà per la prima volta una nuova generazione 4.0 di fotobioreattori per microalghe che svolgono la fotosintesi, la cattura del carbonio e la produzione di ossigeno in situ.
La mostra “La vita segreta delle microalghe” si articola in quattro ambienti complementari: il primo presenta tre fotobioreattori in vetro di oltre 3 metri di altezza che mostrano il ciclo vitale delle microalghe, permettendo al visitatore di comprendere il loro processo di fotosintesi. Il secondo presenta un concetto totalmente innovativo e dirompente: la V.O.F, “Virtual Oxygen Farm”. Nato dalla fusione di biotecnologie, creazione digitale, tecnologia blockchain e intelligenza artificiale, la V.O.F contribuisce in modo significativo alla riduzione dei gas serra calcolando e compensando in tempo reale l’impronta di carbonio di qualsiasi entità sia essa virtuale, sintetica o organica. la V.O.F è l’anello mancante tra il mondo virtuale e il mondo reale. Riduce in modo massiccio la CO2 e produce ossigeno, reinventando così il processo di fotosintesi canalizzando l’intelligenza artificiale. Il terzo offre un film di 38 minuti creato da immagini 3D che illustrano la vita delle microalghe dalla loro genesi 3 miliardi di anni fa, fino ai giorni nostri e la loro applicazione in molteplici settori. Infine, il quarto è uno Show-Lab che espone i prodotti frutto di diversi anni di ricerca di 15 aziende europee specializzate nella produzione di oggetti progettati a partire da biomasse algali, esprimendo così l’ampiezza delle possibilità offerte dalle microalghe in settori tra i più diversi. come bioplastiche, moda, design, nutrizione, edilizia o isolamento
Ma perché una mostra sulle microalghe in un centro d’arte contemporanea? Ci sono molte ragioni per questo. In un momento di emergenza climatica e incertezza geopolitica, è importante, fanno sapere dal CCCC, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importante ruolo svolto dalle microalghe nel mondo. A ciò si aggiunge l’incredibile bellezza e diversità delle microalghe, “che ci ha permesso di aggiungere una dimensione artistica a questa mostra, concepita con un carattere didattico e scientifico, creando un film”, dicono dal museo. “È un film in cui le immagini generate in laboratorio o in 3D ci permettono di scoprire ciò che normalmente è invisibile a occhio nudo, in un’esplosione di colori e diversità. Ci auguriamo che questa mostra immersiva, con il suo mix di suoni, immagini, fragranze allo iodio e microalghe in situ, vi trasporterà nel meraviglioso mondo delle microalghe e delle profondità marine, un mondo ancora troppo spesso ignorato”.
La mostra è a ingresso gratuito. Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito dei musei di Valencia.