Palazzo Sarcinelli a Conegliano presenta dal 6 marzo al 5 luglio 2020 la mostra Il Racconto della Montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento, a cura di Giandomenico Romanelli e Franca Lugato.
Intento della rassegna è approfondire il tema della montagna che ha cominciato a provocare un certo fascino in Italia e in Europa tra Ottocento e Novecento: a quell’epoca risalgono infatti le prime scalate, gli interessi della pittura, della pubblicistica, della cartografia, i primi volumi e studi.
Saranno esposte in mostra opere di artisti che hanno frequentato soprattutto le Dolomiti, da Guglielmo Ciardi a Edward Theodore Compton, da Francesco Sartorelli a Giovanni Napoleone Pellis, da Teodoro Wolf Ferrari a Traiano Chitarin: capolavori provenienti da collezioni private e pubbliche, come l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia, la Casa Cavazzini-Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine, la Moderna Galleria di Zagabria. Accanto alle opere più note di Ugo Fiumiani che raffigurano vette e distese innevate, sarà visibile una serie dedicata all’interpretazione delle viscere della montagna con alcune visioni inedite del Carso: grotte scenografiche, fiumi sotterranei, stalattiti, profonde acque. Nei dipinti di Gabriel Jurkic si nota invece un effetto di silenziosa sospensione, che ha contribuito alla nascita e allo sviuppo del modernismo croato.
Oltre alle opere pittoriche sarà esposta una selezione di pubblicistica, cartografia, volumi, stampe, per testimoniare la fortuna e il crescente richiamo del tema della montagna già nella seconda metà dell’Ottocento. Il primo libro dedicato all’esplorazione delle Dolomiti aprirà il percorso espositivo: si tratta di The Dolomite Mountains, pubblicato nel 1864, scritto e illustrato da due viaggiatori britannici, Josiah Gilbert e George Cheetham Churchill. Il Bel Paese dell’abate Antonio Stoppani, pubblicato nel 1876, fu un vero best seller, in cui l’autore invitava i lettori a prendere coscienza del patrimonio naturalistico del paese.
Particolare attenzione verrà dedicata alla riscoperta della figura di Giuseppe Mazzotti, critico d’arte, scrittore e saggista: nel suo La montagna presa in giro, Mazzotti preannuncia il timore di un turismo sfrenato, osservando i nuovi costumi e le recenti liturgie attorno alla montagna e denunciando con ironia le smanie di villeggiatura che inquinano la bellezza. Immancabile l’attenzione per le prime alpiniste donne, rappresentate da Irene Pigatti, tra le prime italiane alpiniste delle Dolomiti in un periodo in cui le scalatrici erano nella maggioranza straniere.
Arricchiscono il racconto della pubblicità degli sport invernali manifesti provenienti dalla collezione Salce di Treviso che risalgono ai primi decenni del Novecento, in particolare i lavori di Franz Lenhart incentrati sulle Dolomiti e Cortina.
L’ultima sezione della mostra racconterà la storia di Napoleone Cozzi, uno dei primi interpreti dell’alpinismo senza guida nelle Dolomiti e precursore dell’arrampicata sportiva a Trieste: saranno presenti tre taccuini che riproduconoo con delicati acquerelli le alte vie percorse durante le esplorazioni compiute con la sua squadra volante.
L’esposizione è promossa dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie, con il patrocinio della Regione del Veneto e della Fondazione Cortina 2021, la collaborazione della sezione del CAI di Conegliano e della Società Alpina delle Giulie di Trieste.
Per info: www.mostramontagna.it
Immagine: Edward Theodore Compton, Cortina (Treviso, collezione privata)
Titolo mostra | Il Racconto della Montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento | Città | Conegliano | Sede | Palazzo Sarcinelli | Date | Dal 06/03/2020 al 05/07/2020 | Temi | Ottocento e Novecento |
La montagna raccontata nei dipinti tra Ottocento e Novecento. Una mostra a Conegliano |