A Siena, nei locali della Biblioteca “Giuliano Briganti” nel complesso del Santa Maria della Scala, è in programma dall’8 ottobre al 13 dicembre 2018 una mostra dedicata proprio a Giuliano Briganti (Roma, 1918 - 1992), di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. S’intitola Dalla maniera alla veduta. Il percorso di una vita e intende approfondire, attraverso libri, fotografie e incisioni, gli argomenti d’interesse dell’attività del grande storico dell’arte. I visitatori potranno ammirare i suoi studi autografi, i libri antichi a lui appartenuti (come le Vite di Giorgio Vasari del 1568, le Vite di Giovan Pietro Bellori nell’edizione del 1728, l’Etruria Pittrice di Marco Lastri del 1791-95), due antichi strumenti ottici (lo specchio claude e la camera oscura portatile, in prestito dal Museo dei Mezzi di Comunicazione di Arezzo) e molto altro.
Approfondendo la ricca bibliografia di Briganti, si può notare come già in giovanissima età, il grande studioso avesse già chiaro il suo percorso. Grazie ai suggerimenti dell’amico e mentore Carlo Ludovico Ragghianti, e sostenuto attivamente da Roberto Longhi, Giuliano Briganti intraprese lo studio del pittore Pellegrino Tibaldi e del manierismo, come argomento per la sua tesi di laurea, discussa il 22 giugno del 1940. Lo stesso anno pubblicò un primo scritto su Vanvitelli e poco dopo sui pittori italiani del Seicento, per arrivare al suo primo libro Il Manierismo e Pellegrino Tibaldi (1945), a Barocco strana parola (1950) e al catalogo della mostra I Bamboccianti. Pittori della vita popolare del Seicento (Roma, 1950). Per tutto il sesto decennio del Novecento, Briganti affrontò i temi Dalla maniera alla veduta soffermandosi a lungo anche sulla corrente dei Bamboccianti che, insieme all’arte di Pietro da Cortona e seguaci, avrebbe fatto su molteplici aspetti della tendenza figurativa cosiddetta “barocca”. Per quasi un ventennio Briganti seguì un intimo fil rouge di studi, che lo avrebbe condotto alla pubblicazione di corposi volumi: La Maniera Italiana (1961), Pietro da Cortona o della pittura Barocca (1962), Gaspar van Wittel e l’origine della veduta settecentesca (1966), I vedutisti (1969), I Bamboccianti. Pittori della vita quotidiana a Roma nel Seicento (1983), quest’ultimo in collaborazione con Laura Laureati e Ludovica Trezzani. Libri tutti parte del percorso espositivo e tuttora pietre miliari per lo studio di quel periodo della storia dell’arte che abbraccia tre secoli di produzione.
In ognuno degli scritti di Briganti affiora, in modo evidente, la sua personalità: dalla padronanza linguistica a quella storica, dalle sue qualità di conoscitore a quelle più intimamente introspettive. La Storia dell’Arte di Briganti è storia degli artisti come attori protagonisti di periodi culturali, nei quali si intrecciano le vicende dell’Italia e dell’Europa. L’occasione del Centenario della nascita permette dunque di far emergere un patrimonio collettivo di notevole interesse con il quale il visitatore potrà inoltre interagire direttamente, avendo la rara opportunità di sfogliare, accompagnato dal personale della Biblioteca e della Fototeca, alcuni preziosi volumi e rare fotografie antiche.
Immagine: Claud Mellan da Pietro da Cortona, Flora e Luna, in Giovanni Battista Ferrari, Flora, Ovvero Cultura Di Fiori (1638; Siena, Biblioteca Giuliano Briganti)
Titolo mostra | Dalla maniera alla veduta. Il percorso di una vita | Città | Siena | Sede | Biblioteca “Giuliano Briganti” | Date | Dal 08/10/2018 al 13/12/2018 | Artisti | Giuliano Briganti | Temi | Novecento |
A Siena una mostra tutta dedicata a Giuliano Briganti e alla sua attività di studioso |