Giorgio Vasari va in trasferta in Svezia. Il Nationalmuseum di Stoccolma ospita infatti, dal 6 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023, la mostra Giorgio Vasari’s Drawings – A Mythical Collection, che si concentra sulla leggendaria collezione di disegni di artisti italiani del grande artista e storiografi aretino, una raccolta che abbraccia il periodo dal XIV al tardo XVI secolo.
Dopo la morte del Vasari nel 1574, la collezione fu dispersa e i pezzi che ne facevano parte si trovano oggi in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Diversi disegni delle collezioni del Louvre e del Nationalmuseum di Stoccolma sono stati a lungo considerati parte della collezione vasariana. Ma è certo che tutti i disegni siano del Vasari? Cosa c’è di vero e cosa invece assume i contorni del mito? La mostra, a cura di Carina Fryklund del Nationalmuseum e di Louis Frank del Louvre si basa sulle ultime ricerche e sui tanti nuovi interrogativi che la collezione ha suscitato tra storici dell’arte e collezionisti. I visitatori possono dunque seguire il viaggio scientifico che ha portato gli esperti a rivalutare le due significative raccolte di disegni dei musei di Parigi e Stoccolma.
La mostra, coprodotta con il Louvre di Parigi (dove si è tenuta la prima tappa), presenta circa cento opere di artisti rinascimentali, come Domenico Ghirlandaio, Paolo Uccello, Sandro Botticelli, Andrea Verrocchio, Andrea Mantegna, Filippino Lippi, Pietro Perugino, Raffaello, Parmigianino, Sofonisba Anguissola e Primaticcio. Le opere delle collezioni di disegni di livello mondiale del Nationalmuseum e del Louvre saranno affiancate da un gran numero di opere in prestito dal British Museum, dall’Albertina Museum, da Chatsworth, dalla Christ Church Picture Gallery, dal Museo di Capodimonte e dal Victoria and Albert Museum.
Tra le figure culturali più importanti dell’Italia del Cinquecento, Vasari si è affermato come artista e architetto, e soprattutto come autore delle Vite (1550), pietra miliare della storia dell’arte moderna. Altrettanto famosa è la sua vasta collezione di disegni, la prima raccolta strutturata su principi storici. Nel libro, Vasari descrive come ha iniziato la sua carriera di collezionista in giovane età e che l’idea di compilare un album di disegni che potesse fungere da complemento visivo alle biografie del libro è nata quando ha iniziato a lavorare alla seconda edizione in 1568. Ciò che distingue questa seconda edizione sono le dettagliate descrizioni vasariane dei disegni della sua collezione, opera degli artisti profilati nei testi biografici. I disegni fornivano materiale di studio per il libro e venivano conservati in un album, che l’autore chiamava il Libro de’ disegni.