A Rovigo in mostra il racconto del sacrificio di Giacomo Matteotti a 100 anni dal suo assassinio

È in programma a Rovigo, precisamente in Palazzo Roncale dal 5 aprile al 7 luglio 2024, la mostra dedicata a Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 1885 - Roma, 1924), intitolata Giacomo Matteotti (1885 –1924). Storia di un uomo libero, e curata da Stefano Caretti, tra i massimi studiosi di Matteotti e di storia del socialismo. Sono diversi i comitati e le fondazioni che partecipano e collaborano alla promozione e al sostegno dell’esposizione, che cade nell’anniversario numero 100 dell’assassinio del politico. Tra questi troviamo: il Comitato Provinciale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti, Regione del Veneto, Fondazione Cariparo, l’Archivio di Stato di Rovigo, la Direzione Musei regionali Veneto del Ministero della Cultura, la Fondazione di studi storici Filippo Turati di Firenze e la Fondazione Giacomo Matteotti di Roma.

Attraverso documenti mai prima esposti, la mostra rievoca l’attività che Matteotti, oppositore del fascismo, ha svolto come pubblico amministratore in diverse realtà del territorio rodigino, come l’impegno nell’attività sindacale, parlamentare e come segretario del Partito Socialista Unitario. Il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, mette a disposizione una serie di manifesti che documentano quanto la vicenda Matteotti abbia influito nell’Italia del tempo. Scopo della mostra è quello di ridefinire la figura del politico, sottraendolo a una rappresentazione astratta e restituendogli la corposità della sua presenza reale nei luoghi, nelle umane relazioni, nelle scelte ideali e culturali. La rassegna si sviluppa dunque come un racconto tramite immagini e documenti che riescono, con la loro immediatezza visiva, a ricostruire una vita vissuta nella totalità dell’impegno civile. La sua rappresentazione di organizzatore di leghe e cooperative, amministratore locale, deputato in Parlamento nella irriducibile opposizione al fascismo, e infine segretario del Partito socialista unitario, mira a restituire una nuova e concreta immagine di Giacomo Matteotti.

“Pochi uomini politici hanno saputo ispirare”, sottolinea il professor Caretti, “intere generazioni e suscitare echi così profondi e duraturi, anche all’estero, come Matteotti, ma pochi sono stati al tempo stesso glorificati e meno conosciuti. Certo ha nociuto in qualche modo alla comprensione della complessa personalità di Matteotti il prevalere dell’aurea mitica, e quindi astratta, sulla figura concreta dell’uomo. Una sublimazione ideale che ha puntato esclusivamente sul martire, sulla vittima, sull’apostolo sull’eroe, sfumando così i tratti veri del personaggio, favorendone la metamorfosi in un simbolo sostanzialmente etico e sacrificandone lo spessore umano e la portata storica della sua opera”.

A Rovigo in mostra il racconto del sacrificio di Giacomo Matteotti a 100 anni dal suo assassinio