La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita dal 30 ottobre 2024 al 16 marzo 2025 la prima retrospettiva italiana dedicata all’artista americana Mary Heilmann (San Francisco, 1940). La mostra, curata da Chiara Bertola, direttrice della GAM, è stata realizzata in collaborazione con l’artista e lo Studio Heilmann di New York.
Considerata una delle più importanti pittrici astratte contemporanee, l’esposizione ripercorre sessant’anni della sua carriera, dai primi lavori geometrici degli anni Settanta fino alle recenti tele sagomate dai colori fluorescenti. Le sessanta opere esposte attraversano la sua produzione vivace con l’intento di offrire un ampio sguardo sul suo approccio giocoso all’astrazione e presentare i temi e i passaggi principali della sua ricerca artistica.
Nata in California, Heilmann ha inizialmente studiato poesia, ceramica e scultura, per poi trasferirsi a New York nel 1968, dove si è dedicata alla pittura, distinguendosi in un contesto dominato dagli scultori. Questa mostra esplora il suo approccio formale alla pittura e all’astrazione, mettendo in risalto i temi autobiografici che percorrono le sue opere. Il lavoro di Heilmann combina le geometrie del minimalismo con la spontaneità della Beat Generation, caratterizzandosi per un uso del colore e della forma spesso eterodosso ed esplosivo. La sua arte è influenzata dalla controcultura degli anni Settanta, dal movimento per la libertà di parola e dallo spirito surfistico della California, anticipando la cultura beat e i successivi movimenti di protesta.
Le forme semplici di Heilmann sono rese più dinamiche attraverso vari espedienti: i contorni sono volutamente indefiniti per aggiungere freschezza e spontaneità al suo lavoro. In alcune opere, le forme sembrano fondersi come cera liquida, creando un effetto visivo ipnotico. Heilmann utilizza il colore in modo libero e intuitivo, con schizzi e bordi che sfumano senza seguire schemi rigidi, caratteristica distintiva del suo stile. Questo approccio disinvolto alla tecnica pittorica nasconde una complessità strutturale che si svela gradualmente. Le pennellate sono sempre evidenti e danno un senso di immediatezza e presenza fisica del gesto artistico. Le opere di Mary Heilmann dimostrano come l’apparente semplicità possa celare una profondità e una complessità inattese, invitando il pubblico a un’esplorazione attenta e meditata.
Ogni sala della mostra è stata concepita per evocare l’emozione e il “suono” cromatico di un periodo specifico, riflettendo il pensiero dell’artista: “Ogni mio dipinto può essere visto come un marcatore autobiografico, uno spunto, con cui evoco un momento del mio passato o del mio futuro proiettato”.
La mostra comprende i primi dipinti dell’artista risalenti agli anni Settanta, tra i quali forme come quadrati e griglie; opere ispirate soprattutto a dettagli architettonici degli interni di studi e di case di amici. Il dipinto più storico della mostra è Chinatown del 1976, che prende il titolo dal quartiere dove Heilmann vive i suoi primi anni a New York. L’influenza di maestri moderni come Piet Mondrian è evidente, per esempio, in opere come French Screen (1978), The Rosetta Stone I (1978) e Robert’s Garden (1983). La mostra presenta inoltre opere dalla fine degli anni Ottanta fino ad oggi, molte delle quali si ispirano a momenti chiave della vita dell’artista, facendo emergere il suo amore per la cultura popolare, per la musica e il cinema che hanno sempre influenzato e animato la pittura di Heilmann. In mostra saranno presenti anche opere più recenti con paesaggi composti da infinite linee autostradali perse nella notte che evocano viaggi su strada, road movie e videogiochi, come Driving at Night (2016), fino alle ultime pitture di soli paesaggi oceanici solcati da onde, con verdi vivaci e blu profondi che si ripetono come un mantra memore dello spirito surfistico praticato in California, come in Pal Al (2011) o Tube at Dusk (2022). Saranno presenti, inoltre, alcune poltroncine disegnate dall’artista, una nuova edizione realizzata appositamente per la GAM.
Questa prima mostra personale italiana di Heilmann intende sottolineare il ruolo propositivo e di ricerca che la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino si pone di rimettere al centro. La GAM si impegna a valorizzare la ricerca di quegli artisti la cui opera - diventata “senza tempo” - continua a ispirare e stimolare le nuove generazioni di artisti e il pubblico più curioso. Opere che non sono mai arrivate in Italia e di cui non è stato possibile fino a questo momento apprezzarne pienamente la grandezza; opere sfuggite alla comprensione e la cui intelligenza non è stata colta, rimanendo così “senza tempo” e “fuori dal tempo”. È il caso della ricerca di Mary Heilmann, la cui forza e gioiosità non sono state sufficientemente vissute dal vivo.
Come dichiarato fin dall’inizio della nuova direzione, la prima Risonanza intende far vibrare tra loro i suoi fulcri: le collezioni, le mostre e gli eventi. Oggi questo si manifesta attraverso tre mostre, l’apertura del secondo piano, l’inaugurazione del “Deposito vivente” e il riallestimento delle collezioni storiche. Collezioni, mostre e progetti devono influenzarsi e rafforzarsi a vicenda all’interno di un disegno organico dell’intera attività del Museo.
La mostra di Mary Heilmann alla GAM inaugura in concomitanza con la Art Week e Artissima 2024. L’inaugurazione si terrà il 29 ottobre 2024, con apertura al pubblico dal 30 ottobre 2024 al 16 marzo 2025.
La mostra è accompagnata da un catalogo che include saggi di Chiara Bertola, Barry Schwabsky e Davide Ferri, un testo storico di Mary Heilmann e apparati bio-bibliografici aggiornati. La parte illustrata del catalogo include immagini di tutte le opere esposte in mostra, alcuni scatti dell’allestimento e alcune immagini scattate nello Studio Heilmann.
Orari: Dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì.
Nell’immagine, allestimenti della mostra Mary Heilmann alla GAM di Torino. Ph. Perottino
Titolo mostra | Mary Heilmann | Città | Torino | Sede | GAM di Torino | Date | Dal 30/10/2024 al 16/03/2025 | Artisti | Mary Heilmann | Curatori | Chiara Bertola | Temi | Arte contemporanea, Astrattismo |
Alla GAM di Torino la prima retrospettiva italiana dedicata alla pittrice astratta Mary Heilmann |