Dal 10 giugno al 17 luglio 2022 le Gallerie d’Italia di Milano ospiteranno la mostra Collezione Henraux 1960-1970, a cura di Edoardo Bonaspetti, direttore Artistico della Fondazione Henraux. La rassegna è dedicata alla significativa raccolta di opere scultoree in marmo realizzate dall’azienda marmifera toscana.
Allestita nel Cortile Ottagono e nel Giardino d’Alessandro delle Gallerie d’Italia, la mostra esporrà sette delle venticinque sculture Henraux in collezione Intesa Sanpaolo. In occasione della rassegna, l’intero nucleo di sculture è stato sottoposto a un importante intervento conservativo. Partendo dalla valorizzazione delle sette sculture di Intesa Sanpaolo, saranno presentati documenti, foto d’archivio, modelli e riproduzioni organizzati in nuclei tematici, per raccontare il vitale contesto in cui le sculture sono state create, la nascita della collezione Henraux e il suo esempio di cultura d’impresa.
L’esposizione milanese anticiperà la grande mostra che si terrà a Querceta di Seravezza, presso la sede della Fondazione Henraux, dal 25 luglio al 18 settembre 2022.
Nel corso di oltre duecento anni di attività, la Fondazione Henraux è stata protagonista di numerosi progetti e collaborazioni nella cultura visiva internazionale. Fondata nel 1821 dall’ex ufficiale napoleonico Jean Baptiste Alexandre Henraux e dall’imprenditore versiliese Marco Borrini, il percorso dell’azienda marmifera si intreccia con importanti contributi nel mondo dell’arte, dell’architettura e del restauro. È dal secondo dopoguerra che Henraux si lega alle arti visive grazie alla direzione di Erminio Cidonio, che nel 1956 assume la carica di amministratore unico della società. Henraux ridefinisce la propria identità imprenditoriale e culturale, cogliendo nel dinamismo e nel fervore artistico nazionale le opportunità possibili tra sperimentazione scultorea e produzione industriale. L’incontro nel 1957 con lo scultore britannico Henry Moore, che si era recato in Versilia per la realizzazione della monumentale opera astratta Reclining Figure destinata alla sede dell’UNESCO a Parigi, favorisce questo slancio e contribuisce a dar vita a un fiorente periodo di innovazione e ricerca artistica. In pochi anni Jean (Hans) Arp, Pietro Cascella, Rosalda Gilardi, Emile Gilioli, Jacques Lipchitz, Morice Lipsi, Joan Miró, Isamu Noguchi, Maria Papa Rostkowska, Giò Pomodoro, Antoine Poncet, François Stahly, Georges Vantongerloo e molti altri giungono a Querceta e realizzano le loro opere con le maestranze e i marmi di Henraux, contribuendo a un più ampio rilancio culturale dell’azienda e del suo territorio. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, il vigore di questa esperienza inizia ad affievolirsi per mutate strategie aziendali e, poco dopo essere stata esposta nel 1972 presso il Cortile d’Onore di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, la collezione si disperde. Venticinque opere nel 1973 vengono acquisite dall’allora Banca Commerciale Italiana sotto la presidenza illuminata di Raffaele Mattioli, per poi confluire in quella che oggi è la raccolta d’arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo.
Immagine: Joan Miró, Oiseau solaire (1968). Foto di Ilario Bessi
Titolo mostra | Collezione Henraux 1960-1970 | Città | Milano | Sede | Gallerie d'Italia | Date | Dal 10/06/2022 al 17/07/2022 | Artisti | Joan Mir, Jean Arp, Gi | Curatori | Edoardo Bonaspetti | Temi | Milano, Scultura |
Alle Gallerie d'Italia di Milano in mostra le sculture marmoree della Collezione Henraux |