Le Gallerie dell’Accademia di Venezia annunciano una grande mostra che verrà presentata in concomitanza con la prossima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, dal 20 aprile al 9 ottobre 2022: sarà dedicata ad Anish Kapoor e sarà il primo artista britannico a essere protagonista di una grande esposizione al museo veneziano. Inizialmente prevista nel 2021 è slittata di un anno a causa della pandemia; sarà curata da Taco Dibbits, direttore generale del Rijksmuseum di Amsterdam.
Sarà una completa e ampia retrospettiva che ripercorrerà i momenti chiave della carriera di Kapoor ed esplorerà lo sviluppo del suo linguaggio visivo. Per la prima volta verranno esposti i suoi nuovi lavori molto innovativi, creati utilizzando la nanotecnologia del carbonio: opere che sviluppano ulteriormente il linguaggio delle prime sculture dell’artista, che esplorano la condizione di ciò che lui stesso ha definito il ’non-oggetto’, opere che indagano lo spazio liminale occupato da un oggetto, tra presenza fisica e immaterialità, qualcosa che è presente ma al tempo stesso assente, vuoto ma pieno.
Il progetto espositivo rientra nella più vasta programmazione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che da alcuni anni hanno aperto le porte all’arte contemporanea.
“Per affinità con la collezione del museo, in passato è sempre stato selezionato un “pittore-pittore” e di conseguenza oggi potrebbe stupire il fatto che la scelta sia caduta su uno scultore” ha dichiarato il direttore delle Gallerie Giulio Manieri Elia. “In realtà Kapoor, in virtù delle sue originali e profonde ricerche sul colore, sulla luce, sulla prospettiva e sullo spazio va alla radice dei principi della pittura rinascimentale veneta, ne indaga l’essenza e riesce a dialogare intimamente su un piano ideale, potremmo anche dire concettuale, con l’opera di Giovanni Bellini, di Giorgione, di Tiziano, di Veronese e di Tintoretto”.
Le opere di Kapoor instaurano un dialogo dinamico con l’arte medievale e rinascimentale della collezione museale. L’uso di Kapoor della pelle di un oggetto come un “velo” tra il mondo interno ed esterno rievoca il motivo della piega nell’arte rinascimentale, che funge da confine tra corpo, pelle ed essere, tra il corporeo e il sacro. Queste indagini sul soggetto incarnato conducono alla modernità di Malevich, Newman e Rothko. Kapoor continua questa indagine con sculture sensuali e intriganti che pongono in discussione lo status sia della materia che dell’essere.
“Tutti gli artisti, per quanto all’avanguardia e contemporanei, sono sempre in dialogo con quelli che li hanno preceduti” ha commentato il curatore Taco Dibbits. “Le Gallerie dell’Accademia sono il luogo perfetto per un maestro moderno per approfondire i temi che hanno da sempre coinvolto scultori e pittori. Gli ultimi lavori di Kapoor, utilizzando la nanotecnologia più avanzata, promettono di essere una vera rivelazione”.
Lo stesso artista dichiara: “La luce e lo spazio di Venezia e le glorie della collezione delle Gallerie dell’Accademia sono stati a lungo fonte di ispirazione per me. Ho imparato ad amare questa città e i suoi pittori, scultori e architetti e mi sento onorato di essere stato invitato a impegnarmi in un dialogo visivo con essi. Spero di poter aggiungere qualcosa al vocabolario del colore e della forma che è stato il dono di Venezia al mondo”.
Nato a Mumbai, in India, nel 1954, Anish Kapoor è considerato uno degli artisti più influenti di oggi. Ora vive e lavora a Londra. Le sue opere sono esposte nelle più importanti collezioni permanenti e nei musei di tutto il mondo, dal Museum of Modern Art di New York alla Tate di Londra; alla Fondazione Prada di Milano; ai Musei Guggenheim di Venezia, Bilbao e Abu Dhabi. Recenti mostre personali si sono tenute alla Pinakothek der Moderne, a Monaco, Germania (2020); Central Academy of Fine Arts Museum and Imperial Ancestral Temple di Pechino (2019); Fundación Proa, Buenos Aires (2019); Serralves, Museu de Arte Contemorânea, di Porto, Portogallo (2018); University Museum of Contemporary Art (MUAC), in Messico (2016); Château de Versailles, in Francia (2015); Jewish Museum and Tolerance Center, di Mosca (2015); Gropius Bau, Berlino (2013); Sakip Sabanci Müzesi, Istanbul (2013); Museum of Contemporary Art, Sydney (2012).
Kapoor ha rappresentato la Gran Bretagna alla 44a Biennale di Venezia nel 1990, in occasione della quale ha ricevuto il Premio Duemila. Nel 1991 ha vinto il Premio Turner e ha ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui il Praemium Imperiale nel 2011 e Padma Bhushan nel 2012. È stato insignito del riconoscimento di Commander of the Order of the British Empire nel 2003 e del titolo del Knighthood nel 2013 per il suo contributo nelle arti visive.
È noto anche per le sue opere architettoniche, tra cui il Cloud Gate (2004), il Millennium Park, Chicago, USA; Leviathan (2011) esposto a Monumenta 2011, Parigi; Orbit (2012), Queen Elizabeth Olympic Park, Londra; Ark Nova, una sala da concerto gonfiabile creata per il Festival di Lucerna, Giappone (2013-) e Descension, (2014) recentemente installata a Brooklyn Bridge Park, New York, USA (2017).
Immagine: a sinistra Anish Kapoor, Untitled (1992); a destra Anish Kapoor, Void (1989) Ph.Credit Michel Zabe ©Anish Kapoor.
Città | Venezia | Sede | Gallerie dell’Accademia | Date | Dal 30/11/-0001 al 30/11/-0001 | Artisti | Anish Kapoor | Curatori | Taco Dibbits | Temi | Venezia, Gallerie dell’Accademia, Anish Kapoor |
Nel 2022 Anish Kapoor sarà protagonista di una grande retrospettiva alle Gallerie dell'Accademia di Venezia |