L'atto di esporre secondo Giulio Paolini in mostra alla Galleria Studio G7 di Bologna


Dal 24 settembre 2024 al 4 gennaio 2025, la Galleria Studio G7 di Bologna presenta la personale di Giulio Paolini. Tema della mostra è l’indagine sullo stesso atto di esporre, un processo che si attiva con le figure dell’antico.

Dal 24 settembre 2024 al 4 gennaio 2025, la Galleria Studio G7 di Bologna presenta la settima personale di Giulio Paolini (Genova, 1940) dal titolo GIULIO PAOLINI Un posto vuoto. Lo spazio ospita quattro opere inedite e alcune opere su carta che invitano lo spettatore a esplorare la loro visione attraverso le diagonali dell’ambiente. Tema della mostra è l’indagine sullo stesso atto di esporre. Al centro della sala è posizionato Ultimo modello, un insieme di strutture in plexiglas che presenta frammenti di riproduzioni fotografiche: un “cantiere” che anticipa un’opera in divenire. Posta intorno ai quattro lati di Ultimo modello è L’Efebo, costituita da quattro calchi in gesso del busto di Efebo collocati su basi bianche.

In Vertigo, il calco in gesso della Ebe di Antonio Canova realizzata del 1796 è associato a un drappo che ricade a terra, come a estendere la presenza della veste che adorna la figura femminile. Il tessuto presenta un cielo diurno composto da nuvole, in corrispondenza del quale sono posati una genesa crystal e una pietra di ametista, oggetti portatori di una spiritualità senza tempo. Al capo opposto della diagonale su cui è collocata Vertigo si trova Estasi di San Sebastiano. La riproduzione del San Sebastiano (1490-95) di Lorenzo Costa è inscritta da una cornice dorata circolare e posizionata in maniera sfalsata sul passe-partout bianco. Il tutto è trafitto al centro da una matita nera: per l’artista è lo strumento del “martirio” che lo induce a rinnovare il tentativo di stabilire un contatto estatico con una dimensione assoluta. Tema primario della mostra è l’indagine sullo stesso atto di esporre: un processo che si attiva con le figure dell’antico, protagoniste e testimoni del compimento dell’opera in una dimensione ineffabile e assoluta. La mostra è accompagnata da un testo di Marina Dacci.

“La Ebe di Canova fugge e si sottrae al nostro sguardo: anche il cielo che la sovrasta sembra avvolgere il suo corpo e dar luogo a un’imminente e vertiginosa sparizione”, annuncia Giulio Paolini. “Da qualche tempo ho preferenza per temi e occasioni espositive in Italia. La progressiva dilatazione delle frontiere culturali, certamente utile alla conoscenza reciproca delle diverse esperienze è però un limite all’autentica corrispondenza di un’opera con la propria storia. Come se le pareti domestiche, l’intimità del proprio studio, persistessero al confronto con le latitudini troppo conosciute e omologate del nostro pianeta. Arte italiana dunque? Sì, anche se libera di frequentare infinite traiettorie, ovunque e da sempre nel Tempo e nella Storia. Qui allora echi e memorie di autori, lontani parenti di questa mia nuova (o antica) stagione. Un petit-tour in una stanza: un mondo meno vasto ma più prezioso. La bellezza individuale, corporea, incarnata dalla figura maschile dell’Efebo, è colta in contemplazione dello spazio simbolico evocato da Ultimo modello in un confronto senza attenuanti tra l’una e l’altra verità".

Informazioni pratiche

Orari: da martedì a sabato, 15.30 - 19.30

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGIULIO PAOLINI Un posto vuoto
CittàBologna
SedeGalleria Studio G7
DateDal 24/09/2024 al 04/01/2025
ArtistiGiulio Paolini
TemiArte contemporanea, Arte antica, Mitologia

L'atto di esporre secondo Giulio Paolini in mostra alla Galleria Studio G7 di Bologna
L'atto di esporre secondo Giulio Paolini in mostra alla Galleria Studio G7 di Bologna


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