Galleria Raffaella Cortese a Milano ospita in tutti e tre gli spazi espositivi dal 30 marzo al 6 agosto 2022 la mostra Pleasant, personale di Monica Bonvicini (Venezia, 1965). Si tratta della terza personale dell’artista nella galleria e anche in questo caso le opere esposte riflettono sul linguaggio, la letteratura e la costruzione dell’identità attraverso la percezione dello spazio e il lavoro intellettuale.
Una nuova serie di lavori su specchio riporta citazioni e testi di scrittrici, incentrati sul disagio legato alle relazioni e al vivere all’interno delle mura domestiche. I sei specchi in mostra in via Stradella 1 presentano frasi dipinte direttamente sulla loro superficie. Specchiandosi, danno vita a una cacofonia di voci sovrapposte, in grado di trasformare lo spazio in un labirinto di rimandi ed echi. Queste opere materializzano la poesia trilingue della scrittrice apolide Amelia Rosselli così come le parole spietate e toccanti della scrittrice contemporanea di racconti Diane Williams e le riflessioni fondamentali di Sylvia Plath.
In via Stradella 4, cinque elaborate stampe su specchio racchiudono altre citazioni, altre parole connesse alla vita tra le quattro mura di casa. Gli specchi rivestiti presentano tonalità tenui, dal rame al bianco latte, colori ripresi da un ritratto di Virginia Woolf scattato da Gisèle Freund. Dopo che la scrittrice accettò di ricevere Freund a casa sua per farsi ritrarre, volle che i suoi vestiti richiamassero il design degli interni; una di queste fotografie scattate è appesa alla National Portrait Gallery di Londra, e ritrae Virginia Woolf seduta accanto a una scrivania con una pila di libri, mentre ne tiene uno aperto in grembo e nell’altra mano ha una sigaretta. Sullo sfondo si scorge un murale di Bell & Grant. È da questa fotografia che Monica Bonvicini ha attinto i colori degli specchi. Le citazioni sono crudeli, dure e in totale contrasto con la lucida perfezione delle opere, da cui le parole sembrano emergere. Le frasi di questi lavori sono quelle di scrittrici contemporanee note per le loro narrazioni crude e inquiete: dalla poetessa nativa americana Natalie Diaz all’implacabile Lydia Davis e ancora le parole raffinate e sprezzanti di Diane Williams.
Il tema degli ambienti domestici e del loro disagio è insito anche nella serie di sculture esposte in via Stradella 7. Le opere luminose StripLight (2021), appese al soffitto, sono unica fonte di illuminazione nello spazio buio. C’è inoltre un’installazione silenziosa: due tavoli ricoperti da pesanti panni intrecciati di cinture da uomo di pelle nera, Belt Cloth #1 e Belt Cloth #2 (2022).
Al muro, quattro tessuti in pelle, Don’t Throw in (2022), sono appesi a ganci che ne perforano la trama. Tutte queste sculture “tessili” sono tenute insieme da robusti bulloni neri o decorate con viti per legatoria laccate in argento e nero. L’installazione evoca la pesantezza della routine imposta dall’ambiente domestico in cui la creatività cerca di emergere mentre si lavora da casa. Le cinture di pelle intrecciata richiamano il peso di una cultura maschile ridotta a una surreale tovaglia, che grava sulle scrivanie, dando forma a un senso di agitazione costante e di impaziente apprensione.
Per maggiori info: raffaellacortese.com
Immagine: Monica Bonvicini, Vanity (2022; pittura su specchio, 150 × 100 × 3,6 cm) Veduta nello studio dell’artista, Berlino, 2022.
Titolo mostra | Pleasant | Città | Milano | Sede | Galleria Raffaella Cortese | Date | Dal 30/03/2022 al 06/08/2022 | Artisti | Monica Bonvicini | Temi | Milano, Arte contemporanea |
A Milano la personale di Monica Bonvicini con lavori su specchio |