Fino all’8 gennaio 2022 la Galleria Milano accoglie l’antologica dedicata a Betty Danon (Istanbul, 1927 - Milano, 2002). Artista italiana di origine turca, trasferitasi in Italia negli anni Cinquanta, dopo un inizio pittorico astratto, è stata una figura centrale nell’ambito delle sperimentazioni della poesia visiva e successivamente della Mail Art. Poliglotta, multiculturale, lontana dalle logiche del mercato e del sistema dell’arte dominante.
La mostra milanese intende ricostruire alcune delle tappe fondamentali della sua poetica, evidenziando aspetti ancora poco noti. Il percorso espositivo prende il via con le tele geometriche realizzate all’inizio degli anni Settanta (1971-1973), dove sono formalizzate strutture geometriche che mostrano il suo interesse per la psicologia junghiana e la filosofia orientale. Sono acrilici prevalentemente sui toni del grigio-azzurro, che lei definisce “pitture atonali”, che vengono esposti per la prima volta alla Galleria San Fedele nel 1972, lanciandola così nel mondo dell’arte. Per lei il cerchio è partenza, archetipo magico, eterno perfetto, che si spezza e si scompone dividendosi in giochi percettivi. Contestualmente alle sperimentazioni pittoriche, tra la fine del 1972 e il 1973, inizia a lavorare con i pentagrammi e con le sue Finestre di cielo, collage animati da segni indecifrabili in cui si alternano elementi programmati e casuali. Nel 1973 realizza le partiture astratte: in queste opere, forse le più note, la linea e il punto sono intesi come base di partenza per una riflessione sulla riduzione al grado zero della comunicazione, in senso semantico ma anche esistenziale, come evidente anche in Super L.P. (1973-75) dove i due elementi declinano le sette fasi della vita dell’uomo. Nella Galleria Milano si tennero diverse audizioni della performance punto-linea e la presentazione dell’omonimo libro d’artista. Mirella Bentivoglio invitò Betty Danon alla Biennale di Venezia del 1978 nella collettiva Materializzazione del linguaggio, dove porta l’azione Memoria del segno sonoro, in cui scrive con inchiostro simpatico su un foglio pentagrammato, per poi applicarvi delle pennellate d’inchiostro blu, accostamento che ritorna anche in altre opere come Giochi prospettici (1973).
Il suono è sempre più centrale nel suo lavoro, tanto che le sue partiture sono eseguite anche da altri artisti, come Georg De Cristel, che nel 1976 suona alla Galleria Milano una sua partitura astratta. Negli anni successivi ci saranno nuovi sviluppi con nuove serie: variazioni sul tema, pentagrammi con numeri, con uccelli (Migratory Poems, 1978), sovrapposti a paesaggi (Sounds of Rome, 1979, Sounds of Venice, 1980). I pentagrammi in serigrafia vengono manipolati con interventi a pastello (Senza titolo, 1970-77), non mancano le sperimentazioni con le stampanti Xerox (Ku-Zu Poems, 1987), mentre la componente di aleatorietà, dichiarata nei primi anni Settanta sin dal titolo di opere come Casualità (1973), rimane centrale. Nel 1979 Betty Danon spedisce ad altri artisti cartoncini sui quali lei stessa aveva stampato dei pentagrammi: le rispondono in circa duecento, da cui Io & gli altri, sua prima esperienza di Mail Art, che diventerà una mostra presso la Galleria Apollinaire di Guido Le Noci. L’operazione ha il conmsenso di molti, ma attira anche diverse critiche: stanca del “magnifico mondo dell’arte”, si ritira dall’ambiente delle gallerie e continua la sua ricerca artistica nella direzione della Mail Art, creando un’impressionante mole di opere, oggi patrimonio conservato per la maggior parte nell’Archivio del Novecento del Mart di Rovereto (Fondo Betty Danon).
La mostra, arricchita da diverso materiale documentativo, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Betty Danon e la Galleria Tiziana Di Caro.
Per info: www.galleriamilano.com
Immagine: Betty Danon nel suo studio (anni Ottanta). Su gentile concessione di Galleria Milano e Archivio Betty Danon.
Titolo mostra | Betty Danon | Città | Milano | Sede | Galleria Milano | Date | Dal 22/10/2021 al 08/01/2022 | Artisti | Betty Danon | Temi | Milano, Novecento, Poesia visiva, Mail art |
A Milano un'antologica dedicata a Betty Danon |