Alla Galleria Biffi Arte esposte nuove opere incentrate sullo studio della danza classica e contemporanea

Fino al 21 maggio 2023 la Galleria Biffi Arte di Piacenza espone il nuovo progetto fotografico di Alessandro Vasapolli, dal titolo Dance Notes. Dopo il fortunato debutto in ambito piacentino con la serie DéVoilée, nel 2018, l’artista fotografo compie ora un passo in avanti nella ricognizione del mezzo fotografico come prezioso strumento di apertura verso scenari altri, segreti, alla ricerca di una alterità fantasmatica che scardina e rinnega uno dei compiti originari della fotografia: la resa mimetica della realtà.

In Dance Notes, Vasapolli giunge a risultati inediti per forza di visione e per capacità tecnica ed entra nella complessa dinamica tra effimero e permanente, tra stasi e movimento: nascono quindi reverie che presuppongono tutto il rituale della fotografia classica ma che contengono esiti dalla notevole forza sperimentale: dal colore, espresso attraverso un algoritmo originalissimo, che genera cromie rare, all’uso di uno speciale otturatore, realizzato dallo stesso Vasapolli, alle procedure di stampa.

Il nuovo progetto si articola in sei capitoli, accompagnando in modo progressivo proprio questa trasformazione dell’immagine da uno stadio in cui la forma è ancora individuata a puro segno luminoso, gesto intriso di luce. Grace racconta tutta la grazia di corpi danzanti perfettamente riconoscibili, seppure agiti in una dimensione onirica in cui il mezzo fotografico sembra farsi da parte per consegnare un’immagine fortemente pittorica. In Dynamics c’è un cambio di passo, il gesto si allarga in traiettorie cromatiche che sembrano avvisaglie di imminenti scardinamenti. Strength pone sulla scena il corpo nudo, con le sue tensioni energetiche, le sue linee di forza in costante contrapposizione. Movement segna una dilatazione del tempo, a cui Vasapolli giunge grazie all’uso del particolare otturatore fisico di sua creazione, ma è Impetus che celebra la svolta: qui il movimento perde di levità, si fa ampio, portentoso, irrompono i rossi, come fiammate a scardinare spazio e volumi. Ed è in un certo modo struggente la scomparsa della danzatrice, nell’ultimo atto di questo processo di trasformazione: in Time il corpo si assenta a favore di una scrittura concettuale, segnica; sono solo tracciati di luce, quelli che vediamo, sinopie luminose del movimento in uno spazio sempre più fratto e visionario.

Per tutte le info: www.biffiarte.it

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