In occasione dei sessant’anni dalla nascita del Gruppo 70, la Galleria d’Arte Moderna di Roma accoglie dal 1° dicembre 2023 al 5 maggio 2024 la mostra La poesia ti guarda. Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023), a cura di Daniela Vasta e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’Archivio Carlo Palli di Prato, l’Archivio Lamberto Pignotti di Roma e la Fondazione Bonotto di Molvena (VI). Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Richiamandosi esplicitamente a suggestioni futuriste, dadaiste e surrealiste e proseguendo alcuni degli spunti delle avanguardie storiche, il Gruppo 70 si mosse nel contesto delle neoavanguardie del secondo dopoguerra, in un momento culturale in cui vari artisti e gruppi sentirono la necessità di nuove soluzioni estetiche nell’ambito dell’immagine visiva e della parola poetica. La ricombinazione di materiali verbali e iconografici eterogenei diede vita a poesie visive in cui segni calligrafico-tipografici e figure si integrarono in unico piano semantico: poesia da guardare e pittura da leggere. Il collage e il fotomontaggio, con deliberati prestiti dal mondo della pubblicità e della comunicazione di massa in generale, diventarono quindi gli strumenti principali per “giocare” il sistema culturale utilizzandone gli stessi codici iconografici e linguistici, gli stessi stereotipi e miti, rimessi in circolo con significati nuovi e intenti parodistici ed eversivi.
Scioltosi alla fine del 1968, il Gruppo 70 ha costituito un momento teorico e poetico fondamentale per tutti i poeti visivi italiani. Ampliando i confini della poesia nella direzione dell’immagine e dunque del gesto, della performance e dell’installazione ambientale, il Gruppo 70 si propose di estendere i confini della poesia, secondo un’attitudine multimediale, sinestetica e multilinguistica che introduceva nel campo dell’arte un tratto che resta distintivo del nostro tempo e del nostro attuale modo di percepire, di conoscere e d’interpretare la realtà.
Il percorso espositivo si concentra sulle opere degli anni Sessanta e Settanta, con un particolare richiamo al periodo 1963-1968, in cui si collocano i due convegni fondativi Arte e comunicazione (Firenze, Forte del Belvedere, 24-26 maggio 1963) e Arte e tecnologia (Firenze, Forte del Belvedere, 27-29 giugno 1964), fondamentali per comprendere il contesto teorico del gruppo e l’intenzione, elaborata ad ampio spettro da semiologi, sociologi, scrittori, musicisti e artisti, d’immettere l’arte nel più ampio territorio della comunicazione, in un confronto diretto con la modernità. Attraverso una selezione di opere verbovisuali dei due fondatori Eugenio Miccini (1925-2007) e Lamberto Pignotti (1926), alcune opere del quale provengono dalla collezione della Galleria d’Arte Moderna, di Ketty La Rocca (1938-1976), Lucia Marcucci (1933), Luciano Ori (1928 – 2007) e inoltre di Roberto Malquori (1929) e Michele Perfetti (1931-2013), la mostra intende illustrare le scelte poetiche ed estetiche e le modalità espressive degli artisti, con particolare attenzione alle tecniche favorite dal Gruppo 70, come il collage, il décollage, il fotomontaggio.
I bacini linguistici e figurativi a cui attingono provengono dal mondo della comunicazione: giornali, magazine, pubblicità, rebus, cartoline postali, segnaletiche stradali, fumetti, francobolli, fotoromanzi, spartiti musicali.
Le opere degli artisti del Gruppo 70, ad esempio, riflettono sull’immagine femminile, in sintonia con l’emergere delle tematiche di genere nel dibattito pubblico: Pignotti rappresenta con ironia la famigliola borghese con i suoi ruoli ben stabiliti (Dell’unificazione della cultura nel nostro paese, 1965-66) e demolisce con la risata di Marylin i fanatici dei muscoli (Vie nuove, 1965-66); Marcucci deride il mito machista (Fuori serie, 1964) e i simboli del benessere (Il benessere provvisorio, 1965), Ori prende di mira l’imperativo della bellezza a tutti i costi (Il filo della bellezza, 1963), Malquori l’inconsistenza dei rotocalchi femminili (Stop, 1964), Perfetti la strumentalizzazione erotica del corpo della donna (Mai di domenica, 1967).
Ketty La Rocca si concentra invece prevalentemente sulle componenti del linguaggio, riflettendo sull’equivocità semantica (Segnaletiche, 1967-68) e sulla sequenza di progressiva astrazione simbolica oggetto-linguaggio-concetto (Il discobolo in riposo, 1974), mentre in Appendice per una supplica (1971) le sue mani diventano strumento, in un lessico senza alfabeto che esprime l’urgenza del raccontarsi come artista e come donna.
Il percorso espositivo è completato da una serie di contributi sonori e video che intendono testimoniare la sperimentazione nell’ambito della poesia sonora, del video e della cinepoesia. Infine, una selezione di documenti dell’epoca, tra manifesti, locandine, inviti, brochure, riviste, saggi, e di libri d’artista per comprendere il contesto storico e le premesse teoriche del Gruppo, testimoniandone la poliedrica attività anche nell’ambito di importanti manifestazioni e rassegne pubbliche.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da De Luca Editori d’Arte, con contributi critici di Daniela Vasta, Patrizio Peterlini e Lucilla Saccà, un’intervista inedita a Lamberto Pignotti a cura di Claudio Crescentini, apparati bio-bibliografici a cura di Elena Rosica.
Orari: Da martedì a domenica dalle 10 alle 18.30. Nei giorni 24 e 31 dicembre dalle 10 alle 14.
Immagine: Luciano Ori, Il filo della bellezza (1963; collage su cartoncino, 49,8 x 69,7 cm; Prato, Collezione Carlo Palli)
Titolo mostra | La poesia ti guarda. Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023) | Città | Roma | Sede | Galleria d'Arte Moderna di Roma | Date | Dal 01/12/2023 al 05/05/2024 | Artisti | Eugenio Miccini, Ketty La Rocca, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Ori, Michele Perfetti | Curatori | Daniela Vasta | Temi | Novecento, Poesia visiva, Gruppo 70 |
Mostra omaggio al Gruppo 70 alla Galleria d'Arte Moderna di Roma |