Dal 24 novembre 2023 all’11 febbraio 2024 FMAV - Fondazione Modena Arti Visive presenta per la prima volta in Italia una personale dell’artista americano Evan Roth, a cura di Chiara Dall’Olio. Mondi Distorti, questo il titolo della mostra, presenta opere realizzate tra il 2013 e il 2023 che intendono riflettere sulla relazione tra internet e la società. Al centro della sua ricerca artistica ci sono infatti le distorsioni presenti sia a livello tecnico che socio-politico nel mondo delle reti digitali.
Il percorso espositivo si apre con l’opera inedita “…”[dot dotdot] realizzata per l’occasione. Un prisma triangolare sospeso e rovesciato, formato da un intreccio di cavi ethernet che convergono verso la punta entro cui è collocato un router a cui i visitatori possono connettersi. L’immagine della piramide rimanda al logo di Kopimi, ma anche all’antenna radio eretta a Poldhu in Cornovaglia, da Guglielmo Marconi nel 1901 come stazione di trasmissione per il telegrafo senza fili, da cui venne inviato il primo segnale radio transoceanico: tre punti nell’alfabeto Morse, che rappresentano la lettera S. Si vuole così sottolineare la similitudine tra internet e la radio, il primo strumento di comunicazione globale libero ed efficace, utilizzato per le comunicazioni pubbliche e private e per la diffusione di messaggi indipendenti, ad esempio durante il secondo conflitto mondiale. Sia la radio che internet utilizzano lo spettro delle onde elettromagnetiche per trasmettere dati, ma mentre per quanto riguarda la prima, chiunque può creare un proprio trasmettitore ed esserne proprietario, su internet siamo tutti utenti, anche laddove possediamo un sito o un profilo social, di una infrastruttura di proprietà di poche multinazionali. La radio utilizza infrastrutture ben visibili sul territorio, le antenne, internet invece, ha strutture fisiche celate e anche a livello percettivo tutto sembra immateriale, si pensi al cloud.
“L’opera”, spiega Chiara Dall’Olio, “realizzata nel 2023, è una summa dei concetti cari a Evan Roth, che sono alla base anche degli altri suoi lavori presentati, ovvero il cercare di comprendere come funziona il sistema delle comunicazioni per attivare una coscienza critica nei confronti di esso e percepirne le distorsioni”.
L’installazione “…” è accompagnata dalla serie di dipinti in acrilico Strands, nata nel 2020 e ancora in corso, che sovrappone il sistema della cartografia alla rete, entrambi ritenuti affidabili, ma frutto di fraintendimenti causati dalle strutture di potere. I dipinti sono stati realizzati utilizzando un software personalizzato progettato dall’artista per la manipolazione delle immagini che utilizza 121 proiezioni cartografiche inventate da scienziati di tutte le epoche (dal 150 d.C. al 2018) che possono essere sovrapposte ad altre mappe, come quella della rete sottomarina dei cavi per le telecomunicazioni o quella dei cavi transoceanici del telegrafo del 1902, e a bandiere reali o inventate. Le immagini così deformate, danno origine ai disegni che Roth trasforma in maschere di vinile per poi dipingerle sulla tela con i colori utilizzati per la codifica dei cavi per la trasmissione di dati. Il software creato da Evan Roth insieme a Cezar Mocan è disponibile gratuitamente online su worldinfigures.com e un video tutorial in mostra ne spiega il funzionamento. Il senso di deformazione storicizzata delle realtà che l’opera mette in luce è presente e stratificato anche nei sistemi digitali che utilizziamo quotidianamente. A collegare la scultura di “…” ai dipinti di Strands un’enorme stampa che copre tutto il pavimento anch’essa realizzata col software worldinfigures.
Sempre con lo stesso sistema e con analoghi obiettivi è stata creata nel 2020 la serie di video Skyscapes ancora in progress, prodotta a partire da fotografie manipolate attraverso la funzione “animazione” del software. Roth ha inserito immagini reali del cielo di Modena scattate nel mese di aprile 2023 e le ha trasformate seguendo tutte le possibilità date dalle distorsioni cartografiche, continuando a seguire idealmente un’altra delle operazioni matematiche impossibili, la quadratura del cerchio, ovvero la costruzione di un quadrato che abbia la stessa identica area di un cerchio.
Il percorso espositivo prosegue con la video-installazione Landscapes (2016 - 2020), uno dei lavori più famosi dell’artista, che segna una svolta importante nella sua pratica artistica, da opere create online, a un’opera che si interroga su cos’è la rete, come è fisicamente costituito questo strumento che collega tutto il globo, su come è cambiato rispetto ai primi anni 2000, diventando anche un mezzo di controllo e potere. Con queste premesse, Roth si è interessato alla materialità della rete, ai cavi che corrono sotto l’oceano e collegano fisicamente le placche terrestri fra loro. Questi fasci di cavi emergono dalle acque del mare in diversi punti strategici su tutti i continenti. Roth si è recato in alcuni di questi luoghi - Svezia, Gran Bretagna, Francia, Portogallo, Australia, Argentina, Hong Kong, Nuova Zelanda, Sud Africa, e Stati Uniti - e ha filmato la natura selvaggia che li caratterizza a infrarossi, utilizzando cioè la stessa frequenza dello spettro elettromagnetico che viene utilizzata nei cavi in fibra ottica sottomarini per la trasmissione dei dati internet. Solo guardando l’intero scorrere delle immagini con attenzione, ci si accorge che sono immagini in movimento e non fotografie. È questo livello di contemplazione attenta che Roth vuole attivare. Come le infrastrutture materiche della rete sono pressoché invisibili, altrettanto invisibili sono le infrastrutture di potere e controllo all’interno del web. “Vedo nell’albero”, spiega l’artista, “un esempio di diagramma di rete naturale. I rami allontanano gli occhi degli spettatori dalle nuvole [clouds] e li portano nel terreno dove scorrono i dati. Questo progetto non è mai stato concepito come uno lavoro giornalistico. Per questo motivo mi permetto anche di pensare in modo più pittorico quando sono sul posto. La ricerca mi guida verso il luogo, ma una volta che sono lì, cerco di concedermi molta libertà nel creare qualcosa che catturi l’essenza di un dialogo interno piuttosto che cercare semplicemente di documentare le cose che sono lì per via di internet”.
Chiude la mostra la serie di sculture Bent Networks, avviata nel 2020, installazioni di cavi Ethernet collegati fra loro in forme originali su basi minerali (marmo, quarzo), rendendo visibile il collegamento dei cavi che corre sulle pareti e sul pavimento di tutta la mostra. Il router all’interno di “…” è connesso, con tutto il tessuto di cavi che lo circonda, a tutte le opere in mostra: al trasmettitore di Skyscapes, ai monitor di Landscapes e ai Bent Networks creando una rete fisica oltre che funzionale nel microcosmo che sono le sale espositive di FMAV Fondazione Modena Arti Visive. Queste sculture, nate durante il lockdown a causa della pandemia per il virus Covid-19, sono un monumento alla connessione, attraverso una pratica artistica lenta come la scultura che è opposta alla velocità, caratteristica della tecnologia e di tutto ciò che è web-based.
Orari: da mercoledì a venerdì, dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato, domenica e festivi, dalle ore 11 alle 19.
Ingresso libero.
Titolo mostra | Mondi distorti | Città | Modena | Sede | Fondazione Modena Arti Visive | Date | Dal 24/11/2023 al 11/02/2024 | Artisti | Evan Roth | Curatori | Chiara Dall'Olio | Temi | Arte contemporanea |
A Modena la prima personale italiana di Evan Roth, che riflette sulla relazione tra internet e la società |