Inaugurata alla Fondazione Biscozzi | Rimbaud di Lecce la mostra Lucus di Yuval Avital, a cura di Massimo Guastella. Per la Fondazione, l’artista ha ideato e realizzato un progetto site-specific ispirato al bosco sacro, il lucus, caro agli antichi romani ma altrettanto considerato dalle arti. Alla costante ricerca di tracce umane e recuperi rituali, affascinato dalle differenti identità dei luoghi, Avital ha ideato un percorso espositivo che intende creare interrelazioni con la comunità e le sue radici culturali e naturali, rievocando le remote aree boschive ricoperte dalla macchia della penisola jonico-salentina.
Sono in mostra novanta opere, alcune recenti e altre realizzate per l’occasione, tutte caratterizzate dalla versatilità nell’utilizzo dei linguaggi e dei mezzi espressivi, dalla creatività, a tratti inquieta, che unisce il fare artistico tradizionale alla multimedialità.
Il percorso espositivo si snoda in quattro momenti: nella prima sala, al pianoterra, accedendo attraverso un sipario, cinque menhir suggeriscono il luogo sacro, a simboleggiare un paesaggio silvestre dove si ergono verticalmente, come alberi, gli approssimativi parallelepipedi. I monumenti monolitici sono riprodotti in scala, nel “dialogo” (così lo definisce l’artista) con gli artigiani locali della cartapesta. A quelle strutture verticali si accompagna la serie pittorica dei Bagnanti, rappresentazioni d’impianto espressionista entro un’atmosfera onirica. L’installazione, concepita specificatamente per la Fondazione, permette al pubblico di penetrare in un ambiente immersivo che, come sottolinea il curatore, “si tramuta in una metafora del paesaggio mediterraneo, perduto ma persistente nella memoria, in una sorta di total room immersiva, molto prossima all’opera totale che è al contempo la cifra personale dell’artista”.
Si prosegue nella sala dove sono ordinate dodici maschere sonore, dalle effigi ieratiche, irregolari e irreali, che emettono ineffabili suoni, forse ancestrali. Si continua poi nella sala successiva con il light box della serie fotografica Light Recordings n.8 Taidung/32, del 2018, ripresa notturna vissuta direttamente in un bosco sacro tra le tradizioni autoctone della gente di Taiwan. Lo schermo di grande dimensione è abbinato alla “comunità” dei quattordici Bagnanti in gesso, surreali statuine dai corpi umani compenetrate da vegetazione.
L’esposizione si conclude nelle sale al primo piano, dove Avital disloca, tra le opere della collezione permanente della Fondazione, tre Singing Tubes, sculture sonore totemiche che riproducono voci: l’alta giraffa respirante (Singing Tubes n. 2), il ragno blu tremolante (Singing Tubes n. 3) e la vivace tinteggiatura del verme dal tono grave (Singing Tubes n. 6).
Nel collage di mezzi espressivi del fare artistico, Yuval Avital fa coesistere elementi apparentemente distanti tra loro, compendiandoli e mettendo in stretta relazione il presente con territorio, origini e riti.
È in preparazione il catalogo della mostra, a cura di Massimo Guastella, Dario Cimorelli Editore.
Per info: https://www.fondazionebiscozzirimbaud.it/it/
Titolo mostra | Lucus | Città | Lecce | Sede | Fondazione Biscozzi Rimbaud | Date | Dal 15/07/2023 al 30/11/-0001 | Artisti | Yuval Avital | Curatori | Massimo Guastella | Temi | Arte contemporanea |
Alla Fondazione Biscozzi Rimbaud di Lecce il bosco sacro di Yuval Avital |