Doppia mostra alla Galleria Eduardo Secci di Firenze, che ospita le personali di Marco Tirelli (Roma, 1956) e Radu Oreian (Tarnaveni, 1984), dal 23 gennaio al 6 marzo 2021, in programma nelle due aree della Galleria in piazza Carlo Goldoni 2 del capoluogo toscano. L’esposizione personale dell’artista romano è curata da Alberto Fiz, mentre quella del rumeno vede la curatela di Pier Paolo Pancotto.
Per quanto riguarda la mostra di Tinelli, in occasione di questa prima esposizione nello spazio della galleria fiorentina, l’artista presenta una serie di opere inedite realizzate durante i mesi del lockdown. I lavori vengono proposti in tre spazi attraverso un allestimento teso a creare un forte coinvolgimento emotivo. La rassegna, infatti, dà luogo a un crescendo che conduce sino ad un’installazione di circa 12 tele senza telaio di dimensioni differenti disposte sulla parete. Così pensata, quest’ultima si caratterizza per un parallelismo con il grande progetto che Tirelli realizzò in occasione della Biennale di Venezia del 2013.
In questo ultimo ciclo di lavori, Tirelli s’interroga sul potere rigenerativo dell’immagine in base ad un’indagine che appare particolarmente attuale nella società di oggi, dove il flusso mediatico sembra aver sottratto valore ad ogni forma d’iconografia banalizzando il messaggio. Tirelli, al contrario, recupera il significato primario dell’immagine sottoponendola ogni volta alla verifica della pittura che non duplica la realtà ma la trasforma.
Come spiega il curatore Alberto Fiz, “Tirelli crea un laboratorio dell’immagine e dell’immaginario senza alcuna gerarchia che nasce dal desiderio di recuperare l’essenza del visibile”. Il suo repertorio è molto vasto e comprende simboli, elementi naturalistici, corpi, mappe geografiche, oggetti per osservare lo spazio, frammenti di cielo in base ad un work in progress continuo dove il soggetto è funzionale ad un processo di riappropriazione fisica e mentale: “La pittura è lo strumento che mi consente di riportare le idee alla concretezza della mano”, afferma Tirelli che s’interroga sulla materia stessa di cui sono fatte le immagini. Nell’ambito della mostra, il susseguirsi delle sue opere permette di restituire al visitatore la fascinazione di continue riscoperte rispetto ad un reale che finalmente torna ad essere percepito.
Marco Tirelli è nato a Roma nel 1956, attualmente vive e lavora tra Roma e Spoleto. È membro dell’Accademia Nazionale di San Luca e dell’Accademia dei Virtuosi del Pantheon. Tirelli ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma dove si è laureato in Scenografia con Toti Scialoja. Ha esposto in mostre personali al Macro di Roma, al Museo di Palazzo Fortuny a Venezia, al MAMC di Saint-Etienne, alla Fondazione Peschiera di Pesaro, e diverse collettive, incluse tre edizioni della Biennale di Venezia.
Quanto all’esposizione di Radu Oreian, si tratta della prima mostra dell’artista rumeno a Firenze. Il corpo di lavori esposto rappresenta una selezione delle ultime opere dell’artista, una serie che spazia dai disegni in grafite, ai dipinti ad olio su tela, legno e plexiglass. Questa varietà di media, oltre a riflettere l’agio con il quale Oreian si muove tra le diverse tecniche, è anche prova dell’eredità classica che sembra essere alla radice della pratica dell’artista. I dipinti ad olio, realizzati appositamente per la mostra e datati 2020, fanno parte del ciclo dei cosiddetti Molecular Paintings. Sono lavori che ricordano miniature dai dettagli minuziosi, in grado di catturare l’occhio dello spettatore e trasportarlo attraverso la superficie intrisa di pittura e condurla al significato più profondo del dipinto.
Come scrive Pier Paolo Pancotto nel suo testo introduttivo, ad accomunare i lavori di Oreian “pur nella loro eterogeneità, è un vocabolario cromatico denso, fortemente espressivo ove la materia sembra a tratti raggrumarsi e amalgamarsi con altre sostanze fino a rendersi scabra, sabbiosa anche se, in realtà, è solo il modo con cui essa è disposta sul piano (stratificata ed impastata a punta di pennello) a provocare questo effetto; come pure, un repertorio iconografico condiviso, che va dalla memoria fisica (il richiamo alle viscere del proprio corpo o della propria pelle) a quella intellettuale (la pittura rinascimentale, quella classica ammirata a Pompei e a Roma, la calligrafia dell’antico Oriente) dell’artista”. La pratica di Radu Oreian trae fondamento dalle tecniche classiche del disegno e della pittura, esplorando come la storia, i miti antichi e gli archivi plasmano la nostra società e la nostra comprensione dell’umanità. Il filo rosso che attraversa ed unisce i lavori di Radu Oreian si manifesta nella creazione di una nuova impronta visiva meditativa dotata di una densità particolare che sembra esistere in uno stato pulsante di tensione e rilassamento.
Radu Oreian nasce nel 1984 a Târnăveni in Romania. Attualmente lavora e vive in Francia. Nel 2002 ha ottenuto una laurea all’Università di Arte e Design di Cluj-Napoca per poi continuare i suoi studi alla National University of Art di Bucarest dove si è diplomato nel 2007. Ha esposto, oltre che nel paese natale, anche in Italia, in Francia, nel Regno Unito, in India, nella Repubblica Ceca.
Per tutte le informazioni potete visitare il sito ufficiale della Galleria Eduardo Secci.
Nella foto: uno dei dipinti di Radu Oreian
Titolo mostra | Marco Tirelli | Città | Firenze | Sede | Galleria Eduardo Secci | Date | Dal 23/01/2021 al 06/03/2021 | Artisti | Radu Oreian, Marco Tirelli | Curatori | Alberto Fiz, Pier Paolo Pancotto | Temi | Arte contemporanea, Firenze, Radu Oreian, Galleria Eduardo Secci, Marco Tirelli |
Firenze, doppia mostra alla Galleria Eduardo Secci: Marco Tirelli e Radu Oreian |