È in programma al Museo Poldi Pezzoli di Milano dall’11 novembre 2021 al 7 marzo 2022 la mostra Giorno per giorno nella pittura. Federico Zeri, la rassegna che l’istituto milanese dedica al grande storico dell’arte Federico Zeri (Roma, 1921 – Mentana, 1998), nel centenario della nascita. Federico Zeri è stato uno dei più grandi conoscitori e storici dell’arte del Novecento. Spirito libero e anticonformista, come amava definirsi, ma rigoroso, dotato di una memoria visiva prodigiosa, ha lasciato nei suoi scritti un patrimonio di conoscenze, ricerche, attribuzioni, ancora oggi punti di riferimento per chi studia la storia dell’arte italiana, in particolare per alcuni ambiti come la pittura dal Duecento al Cinquecento. Il suo strumento di lavoro, oltre alla sua vasta conoscenza del patrimonio artistico, era la sua incomparabile fototeca, formata nel corso di una vita, oggi patrimonio di tutti grazie alla Fondazione Federico Zeri, che ha sede a Bologna presso l’Università “Alma Mater”.
La mostra, a cura di Andrea Bacchi, direttore della Fondazione Zeri di Bologna, e Andrea Di Lorenzo, direttore del Museo Ginori di Firenze, indaga e ricostruisce le complesse e variegate relazioni intessute negli anni dal grande conoscitore con le istituzioni, i musei e i collezionisti milanesi. Tra le realtà culturali che hanno avuto più stretti rapporti con Federico Zeri spicca proprio il Poldi Pezzoli, istituto al quale lo studioso ha sempre riservato parole estremamente lusinghiere nelle sue comunicazioni pubbliche e al quale ha voluto destinare due dipinti della sua raccolta: la Santa Elisabetta d’Ungheria eseguita da un collaboratore di Raffaello, probabilmente da identificare in Domenico di Paride Alfani (Perugia, 1480 circa - 1553 circa), e la Pietà di Giovanni De Vecchi (Sansepolcro, 1536 circa - Roma, 1614).
Al Poldi Pezzoli è esposta una trentina di opere: oltre ai due dipinti giunti al Museo per legato testamentario dello studioso, sui quali verranno presentate nuove ricerche e approfondimenti, ci saranno altre opere di grande interesse appartenenti a collezioni private e a musei e di cui Zeri si è occupato nei suoi studi e nelle sue pubblicazioni o di cui ha suggerito direttamente l’acquisto. Un nucleo molto significativo di dipinti è legato al nome di Donato de’ Bardi (pittore di origine pavese, ma attivo prevalentemente a Genova e in Liguria nella prima metà del Quattrocento), che fu riscoperto e rivalutato proprio da Zeri in una serie di fulminanti articoli pubblicati a partire dal 1973. Di Donato de’ Bardi saranno presenti in mostra, riunite per la prima volta, anche tutte le tavole di uno splendido polittico ricostruito da Zeri, che sono divise fra due collezioni private e la Pinacoteca di Brera.
A queste opere sarà accostata la Madonna allattante del Museo Poldi Pezzoli che proprio Zeri aveva proposto di attribuire a Donato De’ Bardi, mentre la critica attuale tende prevalentemente a riferire la tavola ad Ambrogio Bergognone. Nella mostra sarà anche rappresentato, con opere di grande qualità e importanza, Johannes Hispanus, un pittore itinerante singolare e interessante, spagnolo di origine ma a lungo attivo in Italia fra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, dapprima a Firenze, nella bottega del Perugino, poi a Roma, nei cantieri vaticani di Alessandro VI Borgia, quindi a Venezia e in vari centri della pianura padana (tra Cremona e Ferrara), prima di concludere il suo periplo attraverso la penisola italiana nelle Marche, che divennero, tra Macerata e dintorni, la sua sede definitiva e in cui si spense. A Johannes Hispanus, Federico Zeri dedicò nel 1948 un fondamentale articolo di riscoperta che ruotava intorno alla magnifica Deposizione di collezione privata, databile intorno al 1510 e firmata, punto di partenza imprescindibile per la ricostruzione del catalogo delle sue opere, che viene presentata al pubblico per la prima volta in Italia. Accanto alla Deposizione verranno presentate altre due tele dell’autore mai esposte al pubblico raffiguranti la storia di Cimone ed Efigenia, dalla celebre novella del Boccaccio.
I dipinti esposti intendono rappresentare la vastità degli interessi e delle competenze di Zeri come conoscitore e storico dell’arte, attraverso le diverse scuole dell’Italia centro-settentrionale e le varie epoche, dal XIV al XVIII secolo (tra gli artisti in mostra, Andrea Previtali, Giovanni Battista Moroni, Giulio Cesare Procaccini e Alessandro Magnasco). Nella mostra viene illustrato inoltre il notevole contributo e impulso dato dallo studioso alla creazione di importanti raccolte, e al consolidamento di un gusto collezionistico improntato all’apprezzamento di opere d’arte di raffinata qualità e in ottimo stato di conservazione, eseguite dai tanti artisti che contribuiscono a comporre il variegato mosaico della storia dell’arte italiana. In mostra, oltre a un video di approfondimento, verrà proiettata una scelta delle lezioni tenute da Federico Zeri presso varie importanti istituzioni italiane nel corso degli ultimi anni della sua vita e diventate un “cult” anche per il grande pubblico.
L’allestimento, curato da Sistemamanifesto, con la supervisione dell’architetto Beppe Finessi, indaga la relazione fra lo spazio e la memoria, tema affine a Federico Zeri che aveva un’eccezionale memoria visiva. Il progetto vuole essere uno strumento per facilitare la memorizzazione delle opere in mostra e della loro disposizione, invitando il visitatore a ricalcare gli studi di Zeri. Le sale espositive del museo sono state divise in vani regolari, successivi e simmetrici, come suggerivano i trattati di retorica dell’antichità classica per strutturare dei ricordi in modo efficace; regole a cui sembra essersi ispirato anche Zeri per la disposizione della biblioteca e della fototeca nella sua Villa di Mentana. Questa enfilade permette una divisione dei dipinti in nuclei tematici. Catalogo a cura di Silvana Editoriale, con testi e saggi di Andrea Di Lorenzo, Andrea Bacchi, Mauro Natale, Annalisa Zanni, Alessandra Mottola Molfino, Renzo Zorzi e schede scientifiche delle opere esposte. Grafica a cura dell’architetto Salvatore Gregorietti. Per tutta la durata dell’esposizione saranno organizzate diverse attività collaterali: visite guidate su prenotazione per diverse tipologie di pubblico, anche per i più fragili: percorsi tenuti da mediatori sordi in LIS (Lingua dei Segni Italiana) o per anziani; itinerari didattici per le scuole e per i bambini e un ciclo di conferenze sui temi della mostra affidate a specialisti degli argomenti affrontati. Inoltre, grazie al sostegno di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, verrà realizzato il laboratorio, dedicato ad adulti e bambini, Federico Zeri, è quasi sempre oro, alla scoperta delle tecniche del fondo oro e della doratura, che hanno affascinato Gian Giacomo Poldi Pezzoli prima e Federico Zeri poi.
“È un rapporto di amicizia, fiducia e stima reciproca”, dichiara Annalisa Zanni, direttrice del Museo Poldi Pezzoli, “quello che ha legato il Museo e l’allora direttrice Alessandra Mottola Molfino a Federico Zeri. Ricordo il suo impegno per la campagna di raccolta fondi Una dote per il Poldi Pezzoli, il prestito di un importante nucleo di sculture della sua collezione nel 1989 per la realizzazione della mostra a lui dedicata Il conoscitore d’arte e infine il lascito di due dipinti della sua raccolta. Zeri conosceva bene il Museo, ne amava la qualità delle opere ma anche della gestione e questa esposizione vuole essere il nostro omaggio a lui come studioso ma anche come testimonianza del suo forte impegno civile per la tutela del patrimonio artistico italiano”.
La comunicazione della mostra sarà corredata anche da un progetto digitale dal nome #DigitareZeri che permetterà di conoscere meglio la figura e le ricerche di Federico Zeri e di approfondire alcuni contenuti della mostra attraverso i canali social del Museo. L’esposizione figura tra le iniziative organizzate dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Federico Zeri. Al Comitato nazionale aderiscono, sotto l’egida e il patrocinio del MIC – Ministero della Cultura-, oltre al Museo Poldi Pezzoli, la Fondazione Zeri di Bologna, l’Accademia Carrara di Bergamo e i Musei Vaticani. Con il patrocinio di: Commissione Europea (Sezione Italiana), Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano. Media partner: Grandi Stazioni Retail. Sponsor tecnici: BIG Broker Insurance Group/CiaccioArte, Mida Ticket, Mitsubishi Electric Climatizzazione e UniFor. In collaborazione con: Abbonamento Musei Lombardia, Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli, Club del Restauro del Museo Poldi Pezzoli e Fondazione Federico Zeri. Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito del Museo Poldi Pezzoli.
Titolo mostra | Giorno per giorno nella pittura. Federico Zeri | Città | Milano | Sede | Museo Poldi Pezzoli | Date | Dal 11/11/2021 al 07/03/2022 | Curatori | Andrea Bacchi, Andrea Di Lorenzo |
Milano, una mostra racconta Federico Zeri nel centenario della nascita |