Dal 4 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025, a Milano arriva la nuova mostra natalizia di Palazzo Marino: da diversi anni infatti il Comune di Milano è solito ospitare per le festività una mostra da una sola opera. Quest’anno la protagonista è la la Madonna con il Bambino e i santi Simone e Giuda di Federico Barocci (Urbino, 1533 – 1612), conosciuta come La Madonna di San Simone. La mostra, allestito nella Sala Alessi, è come sempre a ingresso gratuito.
L’imponente pala d’altare, dipinta tra il 1566 e il 1567, misura 283 per 190 cm ed è una delle opere più rappresentative della carriera di Barocci. L’artista urbinate, noto per la sensibilità dei suoi colori e l’umanità delle sue figure, è stato scelto per via del suo legame con Milano e con Federico Borromeo, arcivescovo di Milano e grande appassionato d’arte, che fece del capoluogo lombardo un centro aperto alle influenze artistiche italiane ed europee. L’opera è un chiaro esempio dello stile innovativo di Barocci, erede della tradizione di Raffaello, ma con una poetica del tutto personale, capace di parlare al cuore.
L’allestimento della mostra è stato curato dall’architetto Franco Achilli in collaborazione con Valerio Rigamonti, con illustrazioni di Carlo Stanga e il progetto grafico di Paola Pellizzi. Il Comune di Milano, insieme a Intesa Sanpaolo, ha reso possibile l’evento, che sarà accompagnato da un catalogo curato da Skira Editore.
La mostra sarà accessibile gratuitamente al pubblico dal 4 dicembre 2024 fino al 12 gennaio 2025, con orario continuato dalle 9:30 alle 20:00. Sono previste alcune variazioni negli orari in occasione delle festività: il 7 dicembre l’apertura sarà limitata alla mattina (chiusura ore 12, ultimo ingresso 11:30), mentre il 24 e il 31 dicembre l’orario di chiusura sarà anticipato alle 18:00. I giorni festivi, tra cui l’8, il 26 dicembre e il 6 gennaio, la mostra sarà aperta secondo l’orario regolare, mentre il 25 dicembre aprirà dalle 14:30 alle 18:30.
Federico Barocci, considerato l’erede del classicismo di Raffaello, trascorse la maggior parte della sua vita a Urbino, lontano dalle grandi città del tempo. Nonostante ciò, riuscì a mantenere rapporti con figure importanti, come il cardinale Borromeo, che acquisì una sua Natività ora alla Pinacoteca Ambrosiana. A differenza di altri artisti del Rinascimento, Barocci scelse di non trasferirsi a Roma e preferì operare a Urbino, città che, grazie anche a nomi come Piero della Francesca e Donato Bramante, aveva vissuto un’epoca artistica gloriosa sotto i duchi di Montefeltro.
Giorgio Vasari descriveva Barocci come “giovane di grande aspettazione,” vedendo in lui una promessa destinata a riportare la gloria alla corte ducale. Barocci, a trent’anni, dopo aver lavorato a importanti commissioni romane, decise di rimanere nella sua città natale, pur continuando a collaborare con personalità come il duca Francesco Maria II della Rovere. La sua vita e la sua carriera furono quindi segnate dalla fedeltà alla sua terra, che si riflette anche nel linguaggio pittorico attento e sentimentale.
La Madonna di San Simone, realizzata nel 1567 per la chiesa di San Francesco a Urbino, è considerata un’opera matura, che rivela la tecnica e la poetica uniche di Barocci. In essa, la Vergine insegna a leggere al Bambino Gesù, una scena che evoca una dolcezza e una tenerezza particolari, influenzate dall’arte di Correggio. San Giuda Taddeo, riconoscibile per l’alabarda, e San Simone, con la sega del martirio, sono i due santi raffigurati accanto alla Vergine. Sullo sfondo a destra si trovano i ritratti dei donatori dell’opera, simbolo della devozione che la nobiltà e le élite urbinate dedicavano al culto sacro.
I curatori dell’esposizione a Palazzo Marino, Luigi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari, sottolineano l’importanza di quest’opera, definita “un apice della prima maturità di Federico”. La Madonna di San Simone rappresenta al meglio il linguaggio emotivo e intimo di Barocci, capace di unire i soggetti umani alla natura circostante con un dinamismo e una dolcezza che conquistano il cuore dello spettatore. La mostra permette dunque di vivere l’esperienza di una pittura che combina elementi realistici con un calore tipicamente francescano.
A fianco della pala d’altare, Palazzo Marino espone un disegno autografo di Barocci, prestito dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco. Questo schizzo, realizzato tra il 1575 e il 1579, è un frammento di un cartone preparatorio per la pala Madonna del Popolo e offre uno sguardo intimo sul metodo creativo di Barocci. Il disegno a carboncino e gessetto bianco rivela i passaggi attraverso cui l’artista definiva i contorni delle sue figure prima di trasferirle sulla tela.
La scelta di esporre questo disegno intende offrire un’occasione per approfondire i dettagli tecnici e le fasi di elaborazione di un’opera rinascimentale. L’interesse per il processo creativo di Barocci testimonia anche il valore didattico dell’esposizione, che avvicina il pubblico alla storia dell’arte non solo come prodotto finito, ma come risultato di uno studio profondo e metodico.
In concomitanza con la mostra a Palazzo Marino, il Comune di Milano lancia l’iniziativa Natale nei Borghi, un ciclo di visite guidate gratuite che si terranno dal 14 dicembre al 5 gennaio. I tour, organizzati in collaborazione con l’Associazione Antichi Borghi Milanesi, offriranno l’opportunità di scoprire 18 luoghi d’interesse artistico e storico disseminati nei nove Municipi della città.
Questa iniziativa nasce con l’obiettivo di valorizzare non solo i tesori del centro, ma anche le bellezze artistiche presenti nei quartieri periferici, permettendo ai visitatori di immergersi nella storia meno conosciuta di Milano e dei suoi antichi borghi. La proposta rientra in una visione culturale che vede l’arte come elemento unificante e inclusivo, capace di abbracciare l’intero tessuto urbano.