Una mostra epistolare tra fotografia, teatro e scrittura


 Il nuovo progetto della Other Size Gallery di Milano è una mostra “per corrispondenza” tra fotografia, scrittura e teatro.

Dal 21 dicembre 2020 all’1 febbraio 2021 la Other Size Gallery by Workness di Milano propone il suo nuovo progetto “per corrispondenza”, in cui la fotografia si intreccia alla scrittura e al teatro.

Ezio Ferreri. Le stanze, questo il titolo dell’iniziativa, a cura di Giusi Affronti e con la direzione artistica di Eleonora Caracciolo, intende raccontare la fotografia attraverso la parola, scritta e interpretata.

Sono coinvolti sette autori di spicco del panorama italiano (Marco Balzano, Gioacchino Lonobile, Tommaso Melilli, Laura Pugno, Nadia Terranova, Michele Turazzi e Gianni Valentino) e sette attori (Daniela Airoldi Bianchi, Elisa Canfora, Valeria Sara Costantin, Sacha Oliviero, Marco Pezza, Dario Villa e il direttore artistico del Teatro Officina Massimo de Vita).

Sette scatti del fotografo Ezio Ferreri sono stati consegnati alla penna e alla fantasia degli autori e saranno ispirazione per sette racconti epistolari. Con il coordinamento di Enzo Biscardi, i testi prodotti sono stati poi affidati all’interpretazione degli attori e registrati in micro podcast. Ogni fotografia, insieme alla lettera d’autore e al podcast, sarà diffusa attraverso una newsletter con cadenza settimanale per sette settimane. Per riceverla è possibile scrivere a othersizegallery@workness.it. Il pubblico è invitato a rispondere ai racconti epistolari ricevuti con una propria lettera da inviare via mail o in formato cartaceo alla galleria, in Via Andrea Maffei 1, 20135, Milano.

Un progetto che intende essere allo stesso tempo monografico e plurale, attraverso differenti strumenti e linguaggi (fotografico, letterario e teatrale) e che offre al pubblico un’esperienza alternativa alla mostra tradizionale.

La serie inedita di Ezio Ferreri Le Stanze si compone di immagini d’interni di appartamenti un tempo vissuti e animati, oggi invece disabitati, dove rimangono le tracce, a volte visibili, altre evanescenti, di chi vi ha trascorso la propria esistenza.

La casa è al centro del lavoro di Ferreri così come lo è stata per tutti noi nel corso di quest’anno a causa delle misure di contenimento: tra le mura domestiche, lavoriamo, coltiviamo relazioni, trascorriamo il tempo libero. Gli arredi, gli oggetti e le suppellettili scandiscono la nostra quotidianità.

“Ognuna delle sette fotografie conserva una storia come tante” spiega la curatrice “che si fa indagine universale. Prima attrice, la casa, è protagonista in carne, ossa e sagome di vecchie cornici sbiadite sui muri; è spazio nostalgico, spoglie vivide, però spiate come un corpo su un tavolo operatorio; è forma e misura di tutte le cose, dove tutto è memoria”.

L’iniziativa diventa “terreno di incontro tra diverse arti in un momento storico in cui la cultura sembra essere messa al bando”. 

Ph.Credit Ezio Ferreri

 

 

Una mostra epistolare tra fotografia, teatro e scrittura
Una mostra epistolare tra fotografia, teatro e scrittura


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