Il Black History Month Florence, iniziativa dedicata alle culture afro-discendenti nel contesto italiano, celebra la sua decima edizione con un evento di grande rilevanza artistica. Dal 6 febbraio al 4 maggio 2025, il MAD Murate Art District di Firenze ospita due mostre che dialogano con la memoria storica e la ricerca artistica contemporanea: Divorando le Pietre, personale dedicata a Georges Adéagbo (Cotonou, 1942), e William Demby: Tremendous Mobility, progetto che esplora l’archivio dello scrittore William Demby (Pittsburgh, 1922 – Sag Harbor, 2013) uno dei protagonisti afroamericani della scena culturale italiana del dopoguerra. Le due esposizioni, realizzate grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze, sono il frutto della collaborazione tra MAD Murate Art District, Fondazione MUS.E e Black History Month Florence, giunto al nono anno di partnership. Il tema dell’edizione 2025, Tempo Rubato, diventa filo conduttore per un’indagine sulle stratificazioni culturali e sulla rilettura del passato attraverso l’arte.
La mostra Divorando le Pietre, allestita nella Sala Laura Orvieto del MAD, offre uno sguardo inedito sulla ricerca di Georges Adéagbo, artista beninese noto per la sua pratica installativa basata sull’accumulazione e la rielaborazione di oggetti, immagini e testi. Il titolo riprende il detto “Il tempo divora le pietre”, evocando il passaggio inesorabile del tempo, separato dalle logiche umane e dai cicli vitali. Adéagbo costruisce le sue opere a partire dalla raccolta di materiali durante le sue peregrinazioni tra il Benin e le città in cui espone. Per l’occasione, l’artista rielabora lavori concepiti nel 2008 tra Roma, Venezia e Firenze, sovrapponendo sculture in legno, libri, oggetti quotidiani e reperti africani all’interno di composizioni che sfidano i concetti di spazio e tempo. L’allestimento si sviluppa come un racconto stratificato, in cui la memoria visiva di Firenze – mappe, affreschi, architettura – si intreccia con elementi della cultura africana. Il risultato è una riflessione sullo scambio culturale, sulla costruzione delle identità e sulla percezione del passato. L’artista ribalta i ruoli tra esploratore ed esplorato, dando vita a un’archeologia della conoscenza che sovverte le narrazioni dominanti.
Parallelamente, al primo piano del MAD, negli spazi della Sala Anna Banti, in Galleria e nelle Celle, prende forma William Demby: Tremendous Mobility, un progetto nato nell’ambito della residenza permanente di Black Archive Alliance presso MAD. Demby, figura chiave della letteratura afroamericana, visse a lungo in Italia, dove intrecciò la sua carriera di scrittore con un’intensa attività giornalistica, musicale e artistica. La mostra, frutto della ricerca curata da Kevin Jerome Everson e Justin Randolph Thompson, ricostruisce il suo percorso attraverso documenti, fotografie e pubblicazioni, offrendo una prospettiva inedita sulla sua eredità culturale. Il percorso espositivo ripercorre il suo coinvolgimento nell’Avanguardia romana degli anni Cinquanta, l’attività di collezionista d’arte, il contributo alla sperimentazione letteraria e il suo impegno nella documentazione della realtà post-coloniale etiope ed eritrea. Tra i materiali esposti, spiccano le sue recensioni su eventi di rilievo, come il Secondo Congresso degli Scrittori e Artisti Neri del 1959 e la Biennale di Venezia. La mostra rappresenta un tassello fondamentale nel lavoro della piattaforma The Recovery Plan, che dal 2021 opera per valorizzare gli archivi e le memorie della diaspora africana in Italia. Grazie alla collaborazione con Melanie Masterton Sherazi, Shelleen Greene e James Demby, figlio dell’artista, l’esposizione restituisce una narrazione ricca e polifonica dell’influenza di Demby sul panorama culturale italiano.
L’inaugurazione delle due mostre è prevista per il 5 febbraio alle 17:30 e segna un momento centrale della programmazione di Black History Month Florence 2025. Attraverso il lavoro di Adéagbo e l’eredità di Demby, MAD Murate Art District si conferma come un luogo di ricerca e di dialogo interculturale, in cui il passato viene costantemente riletto alla luce delle istanze contemporanee.
"Il progetto, che in questa nona edizione si concretizza in due belle mostre al Murate Art District”, dicono l’assessora alle Pari opportunità e alla Cultura della Memoria Benedetta Albanese e l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini, “ha il merito di esplorare a fondo i temi storici e artistici delle culture afro discendenti nel nostro contesto nazionale, argomenti che fanno parte a pieno titolo del patrimonio delle nostre comunità e che meritano questo livello di approfondimento. La ricerca storica è conoscenza capillare, incentivo alla creatività, ed è elemento di riflessione per aiutarci a proiettare la memoria nel contemporaneo e trasformarla in insegnamento".
"Fondazione CR Firenze”, dichiara il Vice Presidente Maria Oliva Scaramuzzi, “sostiene dal 2019 l’attività di MAD Murate Art District perchè riconosce la capacità di questo spazio culturale e creativo di accogliere e promuovere la ricerca artistica contemporanea attraverso residenze e progetti espositivi di rilievo internazionale. Condividiamo anche il forte impegno nel favorire la crescita di un ecosistema culturale dinamico e aperto al dialogo, in grado di valorizzare il talento e di offrire nuove occasioni di confronto tra culture diverse, oggi quanto mai necessario. Le mostre dedicate a Georges Adéagbo e William Demby si inseriscono pienamente in questa visione, portando a Firenze narrazioni artistiche estremamente originali che intrecciano, pur con diversi accenti , temi universali e sempre attuali quali l’ importanza della conoscenza della storia, l’identità di un popolo, l’interdisciplinarietà dell’arte’’.
“TEMPO RUBATO attinge alla notazione musicale, ”rubato", che concede al musicista una libertà interpretativa del tempo di esecuzione, che può essere accelerato e rallentato come mezzo di espressione”, afferma Justin Randolph Thompson, Co-fondatore, Direttore di The Recovery Plan e di Black History Month Florence, Presidente dell’Associazione Culturale BHMF.
"Un altro anno di collaborazione felice tra MAD e BHMF”, spiega Valentina Gensini, direttrice artistica di MAD, “una nuova possibilità per la nostra comunità di acquisire nuove consapevolezze sull’importanza della presenza afro-discendente in Italia: la ricchezza di figure complesse come William Demby, attore, drammaturgo, artista visivo e musicista, il cui poderoso archivio risiede sul territorio toscano, alla Consuma, e che merita approfondimenti e ricerche ulteriori; l’occasione di avere a Firenze una esposizione di Georges Adeagbo, artista beninese di grande fascino, riconosciuto sia dalla Biennale di Venezia (1999) che da Documenta (2002), ci offre l’opportunità di osservare il lavoro straordinario di questo artista che ricostruisce visioni randomiche e aleatorie capaci di unire la grande tradizione e incontri fortuiti e accidentali. Ringrazio BHMF per la loro importante presenza in città e per l’importantissimo lavoro svolto. Ringrazio Fondazione CR Firenze che è ancora una volta al fianco di MAD nella nostra coraggiosa programmazione, che coinvolgerà giovani artisti nella valorizzazione del progetto con il pubblico e con la cittadinanza".
Città | Firenze | Sede | MAD Murate Art District | Date | Dal 06/02/2025 al 04/05/2025 | Artisti | Georges Ad | Temi | Arte contemporanea, Firenze, Black History Month Florence |