Torino, due capolavori di Orazio Gentileschi a confronto: mostra dossier alla Galleria Sabauda


Due capolavori a confronto di Orazio Gentileschi: la Santa Ceclia che suona la spinetta e un angelo, dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, e l’Annunciazione dei Musei Reali di Torino. Alla Galleria Sabauda la mostra dossier.

I Musei Reali di Torino offrono, al primo piano della Galleria Sabauda, dal 7 settembre al 12 dicembre 2021, una grande occasione per poter ammirare due capolavori di Orazio Gentileschi a confronto: Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, e l’Annnunciazione custodita nei Musei Reali.

La pinacoteca, già arricchita nel 2018 grazie a due acquisizioni di Carol Rama e Carlo Mollino, è stata in parte riallestita in occasione di questa nuova mostra dossier, in riferimento soprattutto al contesto dedicato ai pittori Caravaggeschi e ai Maestri lombardi di primo Seicento.

La collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia intende porre l’attenzione sul filone dedicato ai grandi artisti influenzati da Caravaggio e intende consolidare il potenziamento delle relazioni con altri musei e istituzioni nazionali, nella prospettiva di costruire una rete virtuosa che accentui e valorizzi le ricchezze di ciascuna realtà museale.

Il confronto tra questi due capolavori di Orazio Gentileschi dà occasione al visitatore di accostarsi al suo metodo di lavoro, che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene. Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, dipinto tra il 1615 e 1620 e proveniente dal monastero di San Francesco al Borgo di Todi dove venne ritrovato nel 1973, ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino, donata dallo stesso artista al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda. 

Nella prima opera Cecilia, aristocratica romana che si convertì al cristianesimo e subì il martirio per decapitazione intorno al 230 d.C., ha il capo coronato di fiori, simbolo di castità, e sfiora con le dita la tastiera di una spinetta, accompagnando con la musica il tacito canto di preghiera, ispirato dalle note dello spartito offertole da un angelo. L’esistenza di un unico modello figurativo, reinterpretato con lievi varianti, è evidente dal confronto con l’Annunciazione. Una lettera inviata insieme al dono rivela la consapevolezza di Gentileschi dell’altissima qualità dell’opera e il suo desiderio di accattivarsi i favori del duca per essere chiamato al servizio della corte torinese, sottolineato anche dalla scelta del soggetto, un omaggio ai Savoia che si erano fregiati dell’ordine cavalleresco dell’Annunziata.

Nel dipinto di Perugia le figure emergono dall’oscurità, investite da una luce che esalta la definizione del disegno e accende i valori cromatici della veste rossa di Cecilia, della sua candida camicia e della tunica ocra dell’angelo; la regia si fa invece più complessa nella tela torinese, dove il chiarore naturale della luce divina penetra nella stanza, svelando i dettagli dell’ambiente domestico. Nella scelta compositiva, nel sapiente uso della luce e nell’utilizzo di una gamma cromatica elaborata e preziosa, Gentileschi riesce a coniugare con grande abilità l’impostazione arcaica, derivata dalla tradizione quattrocentesca fiorentina, con le novità del realismo caravaggesco e della lezione fiamminga, da Rubens a van Dyck.

Ph.Credit DB Studio / Daniele Bottallo 

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGentileschi: due capolavori a confronto
CittàTorino
SedeGalleria Sabauda
DateDal 07/09/2021 al 12/12/2021
ArtistiOrazio Gentileschi
TemiTorino, Orazio Gentileschi, Galleria Sabauda, capolavori a confronto

Torino, due capolavori di Orazio Gentileschi a confronto: mostra dossier alla Galleria Sabauda
Torino, due capolavori di Orazio Gentileschi a confronto: mostra dossier alla Galleria Sabauda


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