Dal 2 ottobre al 23 gennaio 2022, il Museo “Amedeo Lia” della Spezia ospita la mostra Dante e Giotto. Dialogo e suggestione, a cura di Andrea Marmori e Francesca Giorgi. Promossa dal Comune della Spezia, la rassegna si inserisce nelle celebrazioni per il settecentesimo anniversario dalla scomparsa di Dante Alighieri, ponendo a confronto la produzione letteraria del Sommo Poeta, a fondamento dello sviluppo della lingua e della cultura italiane, e i testi figurativi contemporanei, dove Giotto, presente nel museo spezzino con il Santo Stefano in prestito dal Museo Horne di Firenze, è il campione di una rivoluzione lenta ma dirompente che porta l’immagine a dire parole universali.
La mostra prende l’avvio da eccezionali dipinti, provenienti da Firenze e Castefiorentino: la Madonna con il Bambino di Cimabue, con il più che probabile intervento del giovane Giotto (l’opera è stata infatti oggetto di accesi dibattiti critici: se ne è parlato anche su queste pagine), e, come anticipato, il Santo Stefano eseguito da Giotto negli anni della piena maturità, tra il 1320 e il 1325, quando in contemporanea è attivo a illustrare le vicende di San Francesco nella Cappella Bardi a Santa Croce. A questi sono associati un considerevole nucleo di dipinti a fondo oro, la cui realizzazione si colloca negli anni della vicenda biografica dantesca e giottesca, provenienti dalla Collezione permanente, ad iniziare dal Compianto di Lippo di Benivieni (a cui è dedicata una mostra in corso a Montespertoli), compiuto a Firenze allo scadere del XIII secolo, per giungere al malinconico San Giovanni nel deserto del raffinato Bernardo Daddi, uno dei migliori allievi di Giotto.
In mostra sono esposti anche oggetti sontuari e pagine miniate che offrono l’occasione di comprendere quale riverbero abbia infatti avuto la rivoluzione giottesca, come ben dimostra il foglio di Pacino di Bonaguida, nel quale ricerca di naturalezza e vigore espressivo paiono debitori dei ritmi ampli e distesi della Cappella Peruzzi di Giotto. A rafforzare il discorso arrivano anche i materiali librari provenienti dalla Biblioteca Mazzini, che attestano la fortuna editoriale dell’opera di Dante e lo sviluppo degli studi indefessamente dedicatigli, come ben illustra il manoscritto di Giovanni Sforza relativo alla presenza di Dante in Lunigiana, confermata, oltre che dalle molteplici citazioni nella Commedia, da documenti spesso non più consultabili perché andati perduti, conosciuti solo grazie a queste puntuali quanto insostituibili registrazioni.
“I quadri di Giotto che possono muoversi dai musei di appartenenza”, dichiara il Sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, “si contano sulle dita di una mano, ed è un grande orgoglio per la Città della Spezia aver organizzato una mostra proprio sul più grande del Trecento. Si valorizza sempre più il nostro ’piccolo Louvre’ con mostre straordinarie: il dialogo con Dante è poi l’occasione per mettere in risalto anche il nostro patrimonio bibliotecario”.
La mostra sarà visitabile dal 2 ottobre, giornata in cui sarà aperta gratuitamente al pubblico con ingressi contingentati secondo la vigente normativa, e resterà aperta fino al 23 gennaio 2022, da martedì a domenica orario 10:00-18:00. Bigliettazione unica per visitare mostra e museo: intero € 8,00, ridotto € 7,00. Nel corso dell’esposizione saranno proposti approfondimenti con specialisti del settore, appuntamenti rivolti al pubblico adulto e laboratori per bambini e ragazzi. Per informazioni: Museo Civico “Amedeo Lia” (Via Prione, 234), Tel. 0187 727220, museolia@comune.sp.it, www.museolia.it.
Nell’immagine, un dettaglio del Santo Stefano di Giotto.
Titolo mostra | Dante e Giotto. Dialogo e suggestione | Città | La Spezia | Sede | Museo Civico Amedeo Lia | Date | Dal 02/10/2021 al 23/01/2022 | Artisti | Cimabue, Giotto, Lippo di Benivieni, Bernardo Daddi, Pacino di Buonaguida | Curatori | Andrea Marmori, Francesca Giorgi | Temi | Giotto, Arte medievale, Trecento, Arte antica, Cimabue, Dante Alighieri |
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