Canaletto, Van Wittel, Bellotto e la loro visione di Roma e Venezia in mostra a Cuneo


Dal 30 novembre 2024 al 30 marzo 2025, la mostra al Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo indaga, attraverso 12 capolavori, come gli artisti del Settecento abbiano celebrato Roma e Venezia, tappe chiave dei viaggi culturali.

La Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo presentano la mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, aperta al pubblico dal 30 novembre 2024 al 30 marzo 2025, presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e con il supporto organizzativo di MondoMostre, riunisce capolavori dedicati alla rappresentazione delle città. Curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra fa parte del progetto Le Gallerie Nazionali nel mondo e propone un percorso attraverso le vedute urbane di Roma e Venezia nel Settecento. Le opere di Giovanni Antonio Canaletto (Venezia, 1697 – 1768), Gaspar Van Wittel (Amersfoort, 1653 – Roma, 1736) e Bernardo Bellotto (Venezia, 1721 – Varsavia, 1780), insieme a quelle del piacentino Giovanni Paolo Pannini (Piacenza, 1691 – Roma, 1765), raccontano una visione inedita delle città, protagoniste della cultura del Grand Tour.

Con dodici capolavori provenienti dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, la mostra indaga sul modo in cui gli artisti del Settecento hanno immortalato la grandiosità di Roma e l’eleganza di Venezia, due tappe fondamentali dei viaggi culturali nell’Italia dell’epoca. Attraverso le vedute di feste, cerimonie e momenti di vita cittadina, i pittori hanno saputo creare immagini vivide e durature per i viaggiatori dell’epoca.

La rappresentazione di Venezia nella mostra è affidata a Giovanni Antonio Canaletto, di cui sono esposti quattro capolavori. Il pittore veneziano, maestro nella prospettiva, si distingue per un approccio innovativo alla composizione della veduta, offrendone una personale interpretazione. In opere come Veduta di Venezia con la Piazzetta del 1741 circa e Veduta di Venezia con il Ponte di Rialto del 1735-1740 circa, Canaletto concentra una miriade di dettagli, combinando precisione descrittiva e sensibilità luminosa. Le sue tele evocano un’immagine di Venezia vivida, frutto di un’attenta ricerca sull’effetto pittorico.

Giovanni Antonio Canal detto Canaletto, Piazza San Marco e Piazzetta, verso sud (1740 circa; olio su tela, 69 x 92 cm; Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, inv. 1005) © Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) - Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell'arte/Enrico Fontolan
Giovanni Antonio Canal detto Canaletto, Piazza San Marco e Piazzetta, verso sud (1740 circa; olio su tela, 69 x 92 cm; Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, inv. 1005) © Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) - Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte/Enrico Fontolan
Gaspar van Wittel, Veduta del Tevere a Castel Sant'Angelo (1683; tempera su pergamena, 26,5 x 47,3, cm; Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, inv. 1408) © Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) - Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell'arte/Enrico Fontolan
Gaspar van Wittel, Veduta del Tevere a Castel Sant’Angelo (1683; tempera su pergamena, 26,5 x 47,3, cm; Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, inv. 1408) © Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) - Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte/Enrico Fontolan
Giovanni Paolo Pannini, Capriccio con la statua equestre di Marco Aurelio (1745; olio su tela, 186 x 154,5 cm; Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, inv. 2349). © Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) - Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell'arte/Enrico Fontolan
Giovanni Paolo Pannini, Capriccio con la statua equestre di Marco Aurelio (1745; olio su tela, 186 x 154,5 cm; Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, inv. 2349). © Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) - Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte/Enrico Fontolan

Per quanto riguarda Roma, le cinque vedute esposte di Gaspar Van Wittel, pittore di origini olandesi attivo tra il XVII e XVIII secolo, catturano l’essenza della città barocca e settecentesca. Van Wittel, noto per la sua scrupolosa tecnica e per l’uso della scienza ottica, crea ampie vedute architettoniche dall’alto, animate da figure in movimento e intrise di vita. Tra le opere esposte figurano Veduta di Roma dalla piazza del Quirinale del 1684 e Veduta del Tevere a Castel Sant’Angelo del 1683, dove la sua resa dettagliata del paesaggio urbano segna un’evoluzione del genere della veduta, influenzando generazioni successive di artisti. A completare la visione della Roma dell’epoca sono le due opere di Giovanni Paolo Pannini, che interpreta la città attraverso composizioni fantasiose di rovine e monumenti. In opere come Capriccio con la statua equestre di Marco Aurelio del 1745 e Ruderi con terme, 1730 circa, Pannini unisce rovine classiche, urne e colonne in contesti naturalistici al fine di creare scenari di grande fascino e originalità.

Infine, Bernardo Bellotto, nipote e allievo di Canaletto, raccoglie l’eredità dello zio e la espande oltre i confini italiani. In mostra, La Piazza del Mercato della città nuova di Dresda del 1747 è un esempio di come Bellotto applica lo stile veneziano della veduta alla città di Dresda, dimostrando la sua abilità nel rappresentare spazi urbani complessi con una precisione e un rigore straordinari. La mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica racconta l’evoluzione artistica che trasforma lo scenario urbano in una sorta di teatro all’aperto. In queste vedute, la realtà si fonde con l’immaginazione in modo spettacolare e crea scenografie dove lo sguardo dettagliato si intreccia con una profonda sensibilità poetica. Il catalogo che accompagna la mostra, pubblicato da MondoMostre, include saggi critici di Paola Nicita e Yuri Primarosa, oltre a riproduzioni delle opere esposte, che trovano nuova vita negli spazi suggestivi del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Durante tutta la durata dell’esposizione, sono previsti numerosi eventi collaterali, laboratori didattici e visite guidate rivolte al pubblico e alle scuole, organizzati da Felìz Comunicazione. Un aspetto rilevante del progetto è il coinvolgimento di giovani studiosi che hanno partecipato all’esperienza di ricerca Museo Laboratorio delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. Sotto la direzione di Paola Nicita, questo progetto formativo regala agli studenti della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università La Sapienza di Roma l’opportunità di approfondire temi legati alla conservazione e alla storia dell’arte, grazie a una convenzione con le Gallerie Nazionali.

Orari: Martedì – venerdì: 15.30 – 19.30 (al mattino aperto su prenotazione per scuole e gruppi); Sabato – domenica: 10 – 19.30 con orario continuato. Ingresso libero e gratuito.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraCanaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica
CittàCuneo
SedeComplesso Monumentale di San Francesco
DateDal 30/11/2024 al 30/03/2025
ArtistiCanaletto, Bernardo Bellotto, Gaspar Van Wittel
CuratoriPaola Nicita, Yuri Primarosa
TemiVenezia, Roma, Settecento, Canaletto, arte barocca, Grand Tour, Van Wittel, Bellotto

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