Le intime scene quotidiane di Silvestro Lega, i paesaggi di Plinio Nomellini e le opere di Giovanni Fattori, Galileo Chini, Giovanni Boldini, Oscar Ghiglia e altri protagonisti dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento sono al centro della mostra Arte tra due secoli. Opere dalla collezione Vincenzo Giustiniani | 1875-1920, allestita nella Sala dell’affresco del Complesso di San Micheletto a Lucca, visitabile dal 16 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, con la direzione scientifica di Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti. Le opere esposte provengono dalla preziosa e ampia Collezione Vincenzo Giustiniani, recentemente donata alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca dalla baronessa Diamantina Scola Camerini, nipote del collezionista.
Tra i pezzi più significativi esposti spicca Leopolda Banti alla spinetta, un ritratto ad olio su tavola applicata su cartone che immortala la moglie del pittore Cristiano Banti mentre suona un antico strumento da camera a tastiera, la spinetta. La donna è raffigurata con una pennellata vigorosa e fluida, tipica di Giovanni Boldini, artista ferrarese dal forte legame con l’ambiente parigino. Sempre di Boldini è La vagliatura del grano, una piccola tela che esalta la precisione cristallina del suo tratto.
Meritano attenzione anche una serie di paesaggi di Plinio Nomellini, acquisiti all’asta nel 1919, e le vibranti vedute di Silvestro Lega, insieme a dipinti realizzati dallo stesso Vincenzo Giustiniani, pittore autodidatta capace di rappresentare con autenticità la vita rurale. Tra le sue opere spicca Contadina che rimesta l’uva nel tino, un olio su carta che restituisce l’atmosfera genuina e spontanea della vendemmia.
La mostra include anche una selezione di vasi in ceramica prodotti dalla manifattura fiorentina Arte della Ceramica Fontebuoni, fondata da Galileo Chini nel 1886 e attiva fino al 1910. Dal 1902 il conte Giustiniani divenne socio finanziatore dell’impresa, contribuendo a promuovere la nuova estetica Art Nouveau e lo stile modernista, allora in auge in Italia. A Ferrara, sulla facciata liberty di Villa Amalia in viale Cavour, è ancora possibile ammirare ceramiche da esterno con motivi floreali – nelle tonalità del verde, azzurro e giallo – disegnate da Chini e marchiate Fontebuoni.
Giustiniani si trasferì in Toscana da Ferrara nel 1917, quando acquistò la trecentesca Tenuta di Forci sulle colline di Lucca. Mecenate, collezionista e pittore dilettante, trasformò la villa in un cenacolo d’arte, e lì vi riunì in oltre trent’anni circa 180 dipinti. La sua collezione spazia dalle opere di Filippo Palizzi, figura di spicco del realismo napoletano, fino ai lavori novecenteschi di Nomellini, Chini e Ghiglia. La mostra, in un itinerario inedito a cura di Lucia Maffei, presenta una selezione di circa sessanta pezzi tra piccoli capolavori e opere di dimensioni maggiori, molti dei quali inediti.
Un’ampia sezione è dedicata ai Macchiaioli, movimento che Giustiniani apprezzò profondamente, stringendo amicizie personali con molti dei suoi esponenti. Tra le opere più significative figurano Barche da pesca alla fonda di Giovanni Fattori, che cattura l’essenza del mare e del cielo attraverso una delicata gamma di grigi e di azzurri, e Barca sull’Arno di Telemaco Signorini. Di rilievo anche due oli su tavola di Fattori, Il tiro al campo - Manovre di bersaglieri e Cavalleggero ferito, in cui l’artista raffigura soldati a cavallo e a piedi con sobrietà e autenticità, evitando qualsiasi retorica e valorizzando appieno la tecnica della “macchia”.
La mostra è aperta al pubblico venerdì, sabato, domenica e festività dalle 10 alle 19, con ingresso libero.
Titolo mostra | Arte tra due secoli. Opere dalla collezione Vincenzo Giustiniani | 1875-1920 | Città | Lucca | Sede | complesso di San Micheletto | Date | Dal 16/11/2024 al 06/01/2025 | Artisti | Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Galileo Chini, Plinio Nomellini | Curatori | Paolo Bolpagni | Temi | Novecento, Ottocento, Macchiaioli |