Como, alla Pinacoteca Civica una mostra su Ico e Luisa Parisi


La Pinacoteca Civica di Como dedica una mostra a Ico e Luisa Parisi, figure tra le più eclettiche e prolifiche nel design e nella ricerca progettuale italiana dal dopoguerra in poi.

Dal 22 dicembre 2022 al 28 maggio 2023, la Pinacoteca Civica di Como organizza nelle sue sale al primo piano, dal 22 dicembre 2022 al 28 maggio 2023, la mostra Universo Parisi. I vetri e le ceramiche di Ico e Luisa, a cura di Roberta Lietti e il progetto espositivo di Cristiana Lopes e Giacomo Brenna. La figura di Domenico (Ico) Parisi è tra le più eclettiche e le più creativamente prolifiche nel panorama della ricerca progettuale italiana dal dopoguerra in poi. Palermitano di nascita ma comasco d’adozione, Parisi, formato nello studio di Giuseppe Terragni, già dalla fine degli anni Trenta opera in una dimensione interdisciplinare che va dall’essere architetto e designer ma anche art director, fotografo, regista cinematografico, pittore e artista puro.

Centrale, anche nella sua vita professionale, la figura della moglie Luisa Aiani con la quale inaugura, nell’aprile del 1948, lo studio La Ruota in via Diaz a Como, punto di riferimento, cenacolo progettuale e culturale della vita artistica della città. Da La Ruota passano Fausto Melotti, Bruno Munari, Lucio Fontana, Mario Radice e, contemporaneamente, Luisa integra gli arredi di Ico e le opere degli amici artisti, frutto di un linguaggio creativo d’avanguardia, con piccoli pezzi d’antiquariato, argenti antichi e vetri del XX secolo che “addomesticano” le idee più radicali, forse cosciente che la rivoluzione del gusto dell’abitare può avvenire in Italia solo attraverso piccoli passi. Ben presto però a questi oggetti, trovati negli studi degli artisti o presso qualche antiquario, Parisi e Luisa aggiungono le loro creazioni, frutto della collaborazione con abilissimi maestri del vetro e della ceramica, piccoli pezzi d’arte che sono il tema di questa esposizione.

La mostra, infatti, con un centinaio di opere esposte provenienti dalle collezioni della Pinacoteca e da prestatori privati, ripercorre la ricerca dei Parisi sulle arti minori, dal vetro alla ceramica, come espressione di scelte moderne e funzionali dell’oggettistica e dei complementi d’arredo. Nascono così, già a metà anni Sessanta, i primi progetti di vasi in vetro muranese, di forma elementare ed essenziale, realizzati dalla vetreria d’arte Barovier&Toso. In mostra, il primo vetro disegnato da Parisi nel 1956 e rielaborato negli anni Settanta: un elegante alto vaso da terra a forma cilindrica, colorato e sfumato, retto da una base in acciaio spazzolato. A questo primo vetro si aggiungono i “cachepot Luisa”, una serie di secchielli in vetro trasparente blu, verde, bianco giocati su un perfetto rapporto tra diametro e altezza e, negli anni a seguire, le sculture soprammobile denominate “vetri crudeli”: piccole opere d’arte dal significato fortemente concettuale caratterizzate dal contrasto nell’utilizzo dei materiali. La scultura più nota di questa serie, presente in mostra, è senza dubbio l’iperrealista “polentina” in pasta di vetro gialla, con tanto di forchetta inclusa.

Alla progettazione dell’arte vetraria si affianca l’esperienza con la ceramica, che prende avvio dall’incontro che Parisi ebbe, nei primi anni Sessanta, con Pompeo Pianezzola, artista e art director di una delle più storiche manifatture di ceramica artistica del vicentino, la Zanolli&Sebellin. Per loro disegna una serie di oggetti giocati su forme geometriche solide come il cubo, la sfera e il cono che sembrano evocare, nella loro semplicità, i giochi dei bambini. Una ceramica “pop”, ironica e originale caratterizzata da scelte cromatiche forti e contrastanti: il bianco che si scontra con il colore rosso vivo, i cubi colorati che si sovrappongono, i fumetti, gli occhi, le labbra rosse di Marylin che mettono in mostra l’attrazione di Parisi (quasi ossessiva) per il corpo umano. Ne sono esempio il vaso Bocca, le sfere Occhi, la scultura vaso e la ciotola Impronta che riproducono, in positivo e in negativo, il disegno di una mano. Successivi di pochi anni e presenti nella personale, due contenitori (una bacinella da sviluppo fotografico e una grande ciotola asimmetrica) realizzati in collaborazione con Giuliano Collina, nei quali Parisi interviene attivamente colando il colore sull’oggetto e una serie di vasi, sempre in ceramica, caratterizzanti dall’inserimento di una o più fasce in acciaio inox.

L’ultimo sguardo del percorso espositivo è rivolto alla fine degli anni Ottanta e agli inizi degli anni Novanta con un ritorno di Parisi all’architettura e al design, dopo una pausa di più di un decennio prevalentemente dedicato alla ricerca utopico-esistenziale attraverso numerose esperienze artistiche (mostre e installazioni) che culminano nel progetto interdisciplinare Operazione Arcevia, presentato alla 76esima Biennale di Venezia del 1976. A quest’ultimo periodo risale l’ideazione di una serie di nuovi oggetti in ceramica eseguiti in collaborazione con la Fornace Ibis di Giorgio Robustelli: tazze, piatti, zuppiere (rotti, bucati, piegati, tutti volutamente inutilizzabili) fino alla radio (la famosissima Cubo di Zanuso) abitati da personaggi grotteschi o da creature dalla bocca aperta, a volte più inquietanti che ironiche, con il sapore di fedeli compagni di vita quotidiana. A questi si uniscono nuovi meravigliosi oggetti in vetro come bicchieri -fiori, animali, personaggi fantastici realizzati grazie all’incontro con Pino Signoretto, grande maestro ed interprete del vetro muranese, oggetti che documentano, ancora una volta, la continuità che nell’opera di Parisi esiste tra le diverse forme di applicazione della creatività.

A corollario della mostra, nell’area più riservata e intima di Campo Quadro, si possono ammirare i ritratti, raramente esposti, di Ico e Luisa Parisi. Le due opere, prestate dagli eredi per l’occasione, facevano parte dell’arredamento di casa Parisi come testimoniano le foto d’epoca. Luisa, giovane trentenne, è ritratta dal marito Ico, mentre Ico è il soggetto di un’opera caricaturale eseguita da Giuseppe Terragni alla fine degli anni Trenta. La peculiarità di questi quadri si ricollega alla tradizione comasca della ritrattistica antica (di cui la Pinacoteca ha numerosi esempi in particolare riconducibili alla collezione di Paolo Giovio) ma anche all’abitudine degli artisti e architetti del cosiddetto Gruppo Como di ritrarsi vicendevolmente. A questo proposito si veda la recente donazione del ritratto di Mario Radice eseguito da Giuseppe Terragni esposto nella sala permanente dedicata a Radice.

“Non servono parole per descrivere Ico Parisi”, commenta l’Assessore alla Cultura Enrico Colombo, “anche perché gli architetti parlano attraverso un’altra lingua: quella del disegno. La mostra, curata da Roberta Lietti e dal settore Musei del Comune di Como, ripercorre questa forma di linguaggio andando ad approfondire uno degli aspetti meno noti e più intimi dell’Opera di Parisi, ossia il suo rapporto con la moglie Luisa ed il loro disegno sui vetri e le ceramiche. Per l’amministrazione comunale è un onore offrire alla comunità comense, e a quanti verranno in Pinacoteca, l’opera meno nota, e forse più iconica, di uno dei protagonisti della nostra storia, pilastro di quel movimento che ha contribuito a disegnare il nome di Como nella Storia dell’Arte e dell’Architettura”.

“La mostra svela opere preziose donate dallo stesso Parisi alla Amministrazione comunale nel 1995 e si inserisce nel cammino programmato di valorizzazione dei maestri comaschi, anche d’adozione, avviato nel 2019 dalla Pinacoteca con le mostre dedicate a Giuseppe Terragni e all’Asilo Sant’Elia, a Mario Radice e al rapporto con l’architettura, a Manlio Rho e al suo archivio”, afferma Veronica Vittani, Responsabile della Pinacoteca. “All’esposizione seguirà un lavoro di revisione allestitiva dello spazio a lui dedicato nella sezione del Novecento, come già avvenuto per le nuove sale di Terragni e Radice”.

La Pinacoteca infatti conserva, oltre ai vetri e le ceramiche oggetto della mostra, un cospicuo numero di lavori di Ico e Luisa Parisi, facenti parte di un fondo che contempla fotografie, schizzi, bozzetti, disegni, opere pittoriche, mobili e documenti d’archivio.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.

Orari: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Chiusa 25, 26 dicembre e 1° gennaio. Aperta 6 gennaio. 24 e 31 dicembre orario 10 – 14. Biglietti: Tariffa intera € 5,00 | Tariffa ridotta/gruppi € 3,00 | Biglietto cumulativo € 12,00 | Family pass € 12,00

Info: tel. +39 031 269869 - pinacoteca@comune.como.it - www.visitcomo.eu

Facebook e Instagram @musei civici como

Immagine: Ico e Luisa Parisi, Occhio (1966)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraUniverso Parisi. I vetri e le ceramiche di Ico e Luisa
CittàComo
SedePinacoteca Civica di Como
DateDal 22/12/2022 al 28/05/2023
ArtistiIco Parisi, Luisa Parisi

Como, alla Pinacoteca Civica una mostra su Ico e Luisa Parisi
Como, alla Pinacoteca Civica una mostra su Ico e Luisa Parisi


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