Al CIAC di Foligno l'Italia metafisica di George Tatge. Esposti inediti dedicati alla città


Dal 28 luglio all’8 ottobre 2023 il CIAC - Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno presenta in mostra l’Italia metafisica di George Tatge attraverso immagini in bianco e nero. Esposta anche una sezione di scatti inediti dedicati alla città umbra.

Dal 28 luglio all’8 ottobre 2023 al CIAC - Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno saranno in mostra le immagini in bianco e nero del fotografo George Tatge. A cura di Italo Tomassoni, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, e prodotta da Maggioli Cultura, GEORGE TATGE. Italia metafisica, questo il titolo dell’esposizione, vuole essere una mostra di segni, simboli e geometrie sacre, ispirate dall’Italia “costruita”, marcata e modificata dall’intervento umano. Attraverso sessantasei immagini in bianco e nero: non solo architettura, ma anche edifici minori e manufatti di ogni tipo che l’uomo lascia dietro di sé. Metafore e misteri dell’abitare temporaneo nei luoghi e dell’inevitabile passaggio oltre. Una sezione è dedicata a Foligno, con scatti fotografici originali realizzati da Tatge per l’occasione, che raccontano il mistero, l’enigma del nostro vivere e la convivenza del passato con il presente.

George Tatge propone una nuova serie di fotografie scattate in giro per l’Italia. Il rapporto tra natura e uomo lascia il posto a un solo protagonista, l’uomo, e ai suoi interventi sul territorio, con tutti i significati sociali, industriali e religiosi che comportano. Che si tratti di rigorose costruzioni di epoca romana o di anonimi condomini nelle periferie urbane, di imponenti chiese rinascimentali o di desolanti fabbriche dismesse, Tatge vede fondamentalmente una traccia, un’impronta profonda, talvolta nascosta. Frammenti di realtà, giustapposizioni bizzarre e surreali, aperte, grazie all’ambiguità del contenuto, all’interpretazione dell’osservatore. Alcuni spazi ritratti possono ricordare le visioni dei pittori che hanno lavorato nel primo Novecento, ma in questo lavoro il termine Metafisico sottolinea l’utilizzo di un luogo fisico per esprimere un concetto astratto o un particolare stato d’animo. L’attenzione dei Surrealisti per i simboli, per l’inconscio e per la complessità della psiche si incontra anche in altre immagini di Tatge. La sua poetica dello sguardo pone poesia e fotografia sullo stesso piano, in quanto entrambe arti del frammento.

“Ciò che mi ha colpito è quanto la città si sia rinnovata in questi ultimi quarant’anni. Ma qui non troverete immagini che ritraggono queste migliorie”, ha spiegato Tatge sulla sezione dedicata alla città di Foligno. “Ho preferito concentrarmi sugli angoli della città che esprimono qualcos’altro. Come nel caso stesso del CIAC, che affianca felicemente palazzi dei secoli passati. Quindi statue, nicchie (forse fontane?), ex-cinema, fabbriche dismesse, luoghi che ci parlano ancora nel loro silenzio. I lunghi rami di un’edera che durante i decenni si è lentamente impossessata di un recinto metallico, abbracciandolo tutt’ora nonostante sia ormai morta. O l’interno di un platano trovato nel Parco dei Canapé, un mondo oscuro formatosi chissà nel corso di quante stagioni, abitato da chissà quante creature? Quali visi ci appaiono dalle pareti, quali forme si celano sotto la melma liquida? Un universo nascosto in mezzo ad un parco cittadino, che ci invita a perderci nel suo interno. La fotografia come metafora. È questa la mia passione”.

“George Tatge si colloca in un’area poetica che, se anche non è né vuole essere quella della fotografia creativa, perpetua un’idea di fotografia apportatrice di un linguaggio autonomo e autosufficiente nel quale l’apporto di interpretazione del reale, congiunto all’azione dell’immaginario, conciliano, nel corpo dell’opera, la dualità tra effimero ed eterno”, ha dichiarato il curatore. “Più esattamente, l’effimero del tempo fotografico è tale da riprodurre e fissare una sospensione temporale che inevitabilmente si intreccia ogni volta con l’eternità del tempo dell’arte. È su questa sospensione che si inscrive come saldatura il corpus degli scatti cui Tatge ha attribuito il titolo di ”Italia Metafisica“ e che, unitamente a un penetrante omaggio alla città di Foligno, interpretata con accenti incantati di pura e sorprendente poesia, costituisce il tema monografico sul quale si imbastisce la trama di questa mostra. Figure palesemente intellegibili, documentali, ordinate, legate al tempo dello scatto ma anche al tempo della storia, della memoria e dell’immaginario e che, soprattutto, lasciano intuire un mistero che è il mistero che si cela dietro o sotto il visibile e che è il segreto che vive sempre all’interno dell’opera d’arte. Un’ultima annotazione. L’idea di una lettura in chiave metafisica del reale poteva essere suggerita alla fantasia di Tatge solo da luoghi italiani. Non solo perché è qui che, nel 1913, è nata la pittura metafisica (alla quale, peraltro, Tatge linguisticamente non si ispira) ma perché solo l’Italia può ancora fornire, malgrado tutto, e sia nei luoghi che nei non luoghi, spunti di fascino per un ”altrove“ capace di rimuovere l’anoressia di quella indifferenza fatale che la modernità sta incrementando ogni giorno”.

Per info: www.ciacfoligno.it

Immagine: George Tatge, Palazzi e sedie (2023; stampa ai sali d’argento da negativo, 13 x 18 cm; Foligno)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGEORGE TATGE. Italia metafisica
CittàFoligno
SedeCIAC Centro Italiano Arte Contemporanea
DateDal 28/07/2023 al 08/10/2023
ArtistiGeorge Tatge
CuratoriItalo Tomassoni
TemiFotografia

Al CIAC di Foligno l'Italia metafisica di George Tatge. Esposti inediti dedicati alla città
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