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Redazione
, scritto il 29/06/2018
Categorie: Mostre / Argomenti: Ceramica
Dal 30 giugno al 7 settembre 2018 il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza ospita ’Ceramics Now’, grande mostra con i grandi internazionali della ceramica.
È in programma al Museo Internazionale della Ceramica (MIC) di Faenza, dal 30 giugno al 7 ottobre 2018, la mostra Ceramics Now, una grande rassegna dei grandi della ceramica contemporanea mondiale. 53 artisti provenienti da tutto il mondo (dalla Cina agli Stati Uniti, dall’India al Giappone, dalla Nigeria all’Europa) scelti da 17 curatori, anch’essi scelti tra i maggiori esperti internazionali di ceramica. Obiettivo della rassegna è quello di presentare il meglio dell’attuale ricerca nell’ambito della scultura ceramica e indagare sulle prospettive della ceramica contemporanea. La mostra intende anche celebrare le sessanta edizioni del Premio Faenza, il concorso internazionale di ceramica d’arte contemporanea più longevo al mondo (e a cui, in passato, hanno partecipato artisti come Lucio Fontana, Fausto Melotti, Mario Ceroli, Eduard Chapallaz, Sueharu Fukami).
Le opere scelte per Ceramics Now offrono al pubblico un panorama eterogeneo: artisti che nascono come ceramisti, ma anche autori che non lavorano solo sulla ceramica, mescolando linguaggi diversi fino a sconfinare nell’installazione e nella performance. “Vi è molta attenzione in tutto il mondo nei confronti della ceramica”, commenta Claudia Casali, direttrice del MIC di Faenza. “I tanti eventi internazionali allestiti negli ultimi anni (penso alla Biennale di Venezia, alla Biennale di Henan, alla Biennale di Icheon in Corea, esposizioni come Ideal land of Ceramics a Pechino, le scelte di molte autorevoli gallerie leader mondiali del sistema artistico contemporaneo, alle presenze nelle principali fiere artistiche internazionali) stanno fornendo una letteratura sulle valutazioni e sulle opportunità della ceramica oggi. Sta a noi curatori, direttori di musei, operatori del settore e sta agli artisti governare le vele e mantenere la rotta per raggiungere le bianche spiagge delle autorevoli considerazioni e delle progettualità significative. Se mai ce ne fosse ancora bisogno. Non cadiamo però nel facile errore di ’ghettizzare’ questo linguaggio: cerchiamo di avere la forza di costruire progetti in sinergia tra i linguaggi all’insegna della contemporaneità, perché come disse il Maestro Fukami in un recente colloquio, è nostro il compito di tenere saldo il timone contro i forti venti che si abbattono sulla ceramica”.
I diciassette curatori sono Sandra Benadretti, Luca Bochicchio, Irene Biolchini, Claudia Casali, Monika Gass, Wendy Geers, Grant Gibson, Tomo Hirai, Jacques Kaufmann, Torbjorn Kvasbo, Alessandra Laitempergher, Elaine Olafson Henry, Jelena Popovic, Urmas Puhkan, Vittorio Amedeo Sacco, Nathalie Shu Ling Chiang, Marco Tonelli.
“Ci sono molti modi di affrontare la ceramica oggi”, sostiene Jelena Popovic. “Con la sua lunga storia il medium ceramico è stato utilizzato con diverse modalità – dal creare oggetti d’uso relativamente semplici fino a rappresentare un mezzo importante per l’arte contemporanea. Gli artisti della ceramica hanno cambiato la loro area di azione da un’arte visiva pratica e funzionale ad arte creativa. Consapevoli del loro ruolo, gli artisti contemporanei utilizzano l’argilla per esprimere emozioni e valori, mostrando le loro responsabilità, la loro cultura e la loro identità”. Per Sandra Diana Benedetti, “oggi la ceramica contemporanea è caratterizzata da due assi principali che non si escludono l’un l’altro. Il primo mira a esplorare e sviluppare le possibilità tecniche dei materiali. Produce opere imprevedibili e sorprendenti grazie al processo di creazione originale, frutto di interazioni casuali di fuoco, aria e acqua sulla terra. Esigenze, meticolosità e sapienza, si combinano in una ricerca di perfezione. Il secondo riflette le problematiche sociali odierne degli artisti, spesso scultori e non più specialisti della ceramica come un tempo. La ceramica diventa in questo senso una modalità espressiva concettuale che unisce varie tecniche e non deve più giustificare una sua natura funzionale. Entrambe le direzioni sono percorribili, tuttavia la mia formazione e i miei gusti personali mi fanno apprezzare in modo particolare la qualità della ricerca sui materiali”.
“Nell’era della velocità oltre ogni ragionevole dubbio, dell’istante che brucia il pensiero (per non parlare della riflessione, questa sconosciuta!)”, sottolinea invece Luca Bochicchio, “la ceramica sta all’artista come la natura all’uomo: impone una tempistica e un’attesa. Essa è dunque oggi, come minimo, rivoluzionaria”. Elaine Olafson Henry sottolinea il valore di Ceramics Now: “l’inclusione è l’aspetto più importante di una mostra come questa ed incoraggio gli organizzatori nel continuare a lavorare per diventare sempre più aperti a tutti”. Monica Gass delinea invece il futuro dell’arte, e della ceramica: “Che piaccia o no, in un futuro molto prossimo, opere con messaggi sociali-politici domineranno la scena senza rispettare il nostro amore per il bello: provocano le nostre emozioni più forti, stressano i curatori, portano l’accettazione dei visitatori al limite, ci conducono a controversi dibattiti e decisioni nelle giurie… ma questo è, dalla creazione della prima opera d’arte, il linguaggio artistico come mezzo espressivo. Tuttavia non dovremmo essere riluttanti: dovremmo accogliere questo linguaggio, dovremmo essere preparati emozionalmente e professionalmente al tutto per tutto! La bellezza può essere ancora cercata in tante opere ceramiche, i nostri sensi desiderano perdersi nella meditazione, nel godimento di opere graziose e pacifiche, ma la ceramica moderna 2018 è vibrante e sempre in cerca di miglioramento”.
Di seguito l’elenco degli artisti con i rispettivi anni di nascita: Eugenj Antufiev, 1986 (RUS); Salvatore Arancio, 1974 (ITA/GBR); Neil Brownsword, 1970 (GBR); Bertozzi & Casoni 1957-1961 (ITA); Arianna Carossa, 1973 (ITA/USA); Fernando Casasempere, 1958 (CHI/GBR); Bruno Ceccobelli, 1952 (ITA); Caroline Cheng, 1963 (CHN); Chang Ching Yuan, 1960 (TAW); Salvatore Cuschera, 1958 (ITA/GBR); Canan Dagdelen, 1960 (TUR/AUT); Giuseppe Ducrot, 1966 (ITA); Clementine Dupré, 1978 (FRA); Efrat Eyal, 1967 (ISR); Alessandro Gallo, 1974 (ITA/USA); Mia E Göransson, 1961 (SWE); Michel Gouery, 1959 (FRA); Chen Guanghui, 1969 (CHN); Satoru Hoshino, 1945 (JAP); Thomas Hirschler, 1965 (GER); Tsubasa Kato, 1962 (JAP); Sangwoo Kim, 1980 (KOR/FRA), Katrine Køster Holst, 1979 (DEN); Anna Dorothea Klug, 1984 (GER); Liu Jianhua, 1962 (CHN); Luigi Mainolfi, 1948 (ITA); Shozo Michikawa, 1953 (JAP); Johannes Nagel, 1979 (GER); Harumi Nakashima, 1950 (JAP); Ngozi Omeje Ezema, 1979 (NIG); Pekka Paikkari, 1960 (FIN); Eva Pelechová, 1984 (CZE); Alessandro Pessoli, 1963 (ITA/USA); Paolo Polloniato, 1979 (ITA); Irina Razumovskaya, 1990 (RUS); Leo Rohlin, 1939 (EST); Annabeth Rosen, 1957 (USA); Kathy Ruttenberg, 1957 (USA); Anders Herwald Ruhwald, 1974 (DEN/USA); Brendan Lee Satish Tang, 1975 (CAN); Scuotto (Salvatore 1969, Emanuele 1978 - ITA); Kim Simonsson, 1973 (FIN); Vera Stanković, 1967 (SLO/SRB); Sudarshan Shetty, 1961 (IND); Johan Tahon, 1965 (BEL); Alessio Tasca, 1929 (ITA); Johnson Tsang, 1960 (CHN); Antonio Violetta, 1953 (ITA); Jiang Yanze, 1975 (CHN); Yunghsu Hsu, 1955 (TAW); Anne Wenzel, 1972 (GER/NED); Paula Winokur, 1935-2018 (USA); Veljko Zejak, 1980 (SRB); Simon Jozsef Zsolt, 1978 (HUN).
La mostra apre dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Chiuso i lunedì (tranne nei festivi) e il 15 agosto. Ingresso: biglietto intero 10 euro, ridotto 7 euro, ridotto studenti 3 euro. Ceramics Now è organizzata grazie al sostegno di Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, Cersaie, Hera e Caviro. Con il patrocinio di Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, Anno Europeo del Patrimonio Culturale, AIC (International Academy of Ceramics), ICOM, 50° Premio Europa Faenza, ICMEA. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito del MIC di Faenza. A seguire, una selezione di immagini di opere che si vedranno a Faenza.
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Chen Guanghui, Floating Rock (2017; gres, 50 x 65 x 70 cm) |
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Evgenij Antufiev, Untitled (2017; ceramica, varie dimensioni; Collezione Maramotti) |
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Bertozzi & Casoni, Waiting (2013; ceramica policroma, diametro 210 cm) |
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Arianna Carossa, Dos Estrellas (2018; tecnica mista, ceramica e legno) |
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Giuseppe Ducrot, Sisto V (2014; terracotta invetriata, diametro 75 cm) |
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Thomas Hirschler, Fine it would be (2017-2018; ceramica, 60 x 60 cm) |
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Satoru Hoshino, Beginnig form - Spiral ’18 (2018; gres e argilla, 260 x 380 x 150 cm) |
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Katrine Holst Koester, Studies of strata and crack formations, Slab #3 (2015-2018; 227 strati di materiali ceramici, 136 x 150 cm) |
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Johannes Nagel, Free Jazz (2017; gres, 80 x 85 cm l’una) |
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Harumi Nakashima, A form disclosing absurdities (2015; argilla, 84 x 43 x 52 cm) |
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Irina Razumovskaya, Ruin (2018; porcellana, 100 x 100 x 60 cm) |
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Annabeth Rosen, Rale (2015; ceramica, 31 x 33 x 36 cm) |
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Anne Wenzel, Under Construction(2018; ceramica, varie dimensioni)
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Veljko Zejak, Big money (2015; stampa su ceramica, plexiglas, alluminio, silicone, luci LED, 196,5 x 83 x 5 cm) |
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Ceramics Now: i grandi della ceramica contemporanea mondiale in mostra a Faenza. Le foto |
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