Le sculture fotografiche di Francesca Piovesan inaugurano il nuovo Cavea Marini a Milano

Ha aperto al pubblico Cavea Marini, il nuovo spazio nel cuore di Milano della storica cava del Ceppo di Gré®, e ad inaugurarlo è l’installazione artistica multisensoriale che rimarrà visibile fino al 31 luglio 2023, a cura di Sabino Maria Frassà in collaborazione con CRAMUM. Il direttore artistico reinterpreta i valori e la storia dell’azienda fondata nel 1897 attraverso Blocco, questo il titolo dell’installazione.

Al centro dello spazio, disegnato dall’architetto Rava, Frassà colloca le inedite opere Eco di Francesca Piovesan, realizzate unendo le sue note impressioni fotografiche su vetro al Ceppo di Gré, per raccontare una storia fatta di mito, amore ed eternità. Queste nuove opere s’ispirano al mito della ninfa Eco, la quale si consumò per l’amore non corrisposto nei confronti del bellissimo Narciso. Tale fu il dolore che di lei rimasero solamente la voce e le ossa pietrificate.

L’idea è nata dall’analogia tra le pietre della Marini Marmi e l’epidermide umana utilizzata nel lavoro di Francesca Piovesan. Il Ceppo di Grè è una pietra naturale di colore grigio-azzurro, formatasi 600mila anni fa, che si trova nella parte più esterna della montagna. All’interno, nel cuore della terra, si trova il pregiato Nuvolato di Grè, antichissima pietra “madre” compatta formatasi 200 milioni di anni fa. Allo stesso modo Francesca Piovesan intende la pelle come contenitore e contenuto, come ciò che ci separa e unisce con l’altro da sé.

L’installazione intende dare così forma alla tensione in continuo divenire verso sempre nuovi equilibri tra esteriorità e interiorità, fulcro stesso del nostro vivere. “Il corpo si fa pietra al fine di proteggersi. Tutto diventa stasi e quiete nell’immobilità”, spiega il curatore Frassà.

Al fianco di queste inedite “sculture fotografiche” trovano posto inoltre due opere, le più grandi mai realizzate, dal ciclo Aniconico: un mosaico i cui tasselli non sono fatti di pietra ma delle impressioni del corpo dell’artista su nastro adesivo. L’installazione Blocco, intesa nella sua totalità, è occasione per conoscere e ri-comporre il complesso apparato di senso e contenuto della ricerca artistica di Francesca Piovesan: se il corpo è il fulcro e punto di partenza di ogni suo gesto artistico, il dialogo con la propria interiorità e con il mondo esterno sono il forte fil rouge che negli anni ha accompagnato l’evoluzione - non solo personale - dell’artista. Il corpo nella sua individualità viene negato: esiste “soltanto” una materia universale, di cui siamo tutti fatti e in cui non possiamo che riconoscerci, ma esiste anche un’impalpabile individualità sofferta, profonda, difficile da scoprire e condividere con gli altri.

Le opere dell’artista diventano fonte continua di riflessione per ricongiungere e cicatrizzare queste ferite interiori, ma non sono né vogliono essere risolutive. L’arte è intesa dall’artista quale strumento per misurarsi e conoscersi meglio. Un viaggio al di là del “blocco” che non ha mai fine, ma che non possiamo che continuare a percorrere.

Visite su appuntamento da lunedì a venerdì scrivendo a infocramum@gmail.com

Apertura straordinaria durante la DesignWeek: spazio aperto tutti i giorni dalle 13 alle 19.

Immagine: Francesca Piovesan, Installation view con le opere del ciclo Eco in mostra al Cavea Marini di Milano.

Le sculture fotografiche di Francesca Piovesan inaugurano il nuovo Cavea Marini a Milano