Il Futurismo al Castello di Desenzano: un'altra mostra dedicata al movimento


Dal 4 maggio al 26 ottobre 2025, il Castello di Desenzano del Garda ospita Mondo Futurista, una mostra che celebra il movimento che ha rivoluzionato l’arte e la cultura, con opere iconiche e inedite, raccontando l’evoluzione del Futurismo dalla sua nascita nel 1909 fino agli anni Quaranta.

Dal 4 maggio al 26 ottobre 2025, il Castello di Desenzano del Garda (Brescia) diventa il palcoscenico della mostra Mondo Futurista. Curata dallo storico Giordano Bruno Guerri e dal direttore di MV Arte Matteo Vanzan, la rassegna propone una panoramica del movimento che ha cambiato il volto dell’arte moderna, portando il dinamismo e l’innovazione al centro del dibattito culturale internazionale.

Un omaggio al Futurismo e un viaggio che esplora come queste idee abbiano attraversato la storia dell’arte, dalla sua nascita nel 1909 con il Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti fino agli anni Quaranta. L’ambientazione del Castello, risalente al XIII secolo, diventa un elemento fondamentale di questa mostra, dando vita a un confronto tra la solennità della storia medievale e l’energia della modernità futurista. Il castello stesso, con la sua granitica presenza, si trasforma da semplice contenitore a protagonista attivo.

Gaetano Previati, Il lavacro dell’umanità (1901; olio su tela, 80,7 x 150,5 cm; collezione Banco BPM)
Gaetano Previati, Il lavacro dell’umanità (1901; olio su tela, 80,7 x 150,5 cm; Collezione Banco BPM)

“Marinetti per primo parlò di un’arte ’per tutti’”, sostiene Giordano Bruno Guerri, curatore della mostra e presidente del Vittoriale, “di una cultura da trasferire fuori dai suoi luoghi istituzionali, in modo da donare a ognuno ’la volontà di pensare, creare, svegliare, rinnovare’. La pop art, Andy Warhol, le esplorazioni musicali di John Cage, gli happening hanno molti debiti verso di lui. Questa mostra dimostra in abbondanza quanto sia stato importante, innovativo e ancora vivo fra noi, il movimento creato dal geniale Filippo Tommaso Marinetti.“ E conclude: ”Particolarmente importante è la presenza della scultura ’Forme uniche della continuità nello spazio’, di Umberto Boccioni, nell’esemplare dello straordinario fonditore Francesco Bruni, che la tenne per sé e la mise in giardino, dove rimase fino a un anno fa. Nei cinquant’anni trascorsi all’aria aperta, ossidato verde ma inossidabile a sole, notti, pioggia, fulmini, agenti atmosferici che non hanno mai fermato la corsa futurista, libero di incantarci con la sua strabiliante bellezza”.

“Presentare una mostra sul Futurismo all’interno di un castello del XIII secolo ha rappresentato l’opportunità di creare un dialogo tra epoche storiche apparentemente inconciliabili”, dice Matteo Vanzan, storico dell’arte e Direttore MV Arte, “il Futurismo, con la sua celebrazione della modernità, della velocità e del progresso si è contrapposto con l’atmosfera di un castello che narra vicende remote segnate però da grandi trasformazioni e cambiamenti. Questo dialogo ha permesso di creare un ponte di congiunzione tra tradizioni storiche e culturali consolidate ed un loro rinnovamento attraverso un’audacia che esaltava la forza dirompente dell’arte fino a sfociare nella vita stessa. “Mondo futurista” vuol dunque essere uno spaccato su un movimento che, visto nella sua globalità, appare non solamente come rinnovamento estetico e stilistico, ma, a tutti gli effetti, come un “credo” compatto e unitario in dialogo con uno zeitgeist che influì considerevolmente sulla spiritualità stessa di tutti gli artisti che sposarono gli ideali di Marinetti”.

Un percorso che parte dalle origini

Mondo Futurista è una narrazione che parte dal 1901, con l’opera Il lavacro dell’umanità di Gaetano Previati, e si sviluppa in un arco temporale che arriva fino al 1942-1943, con l’opera Biliardo di Renato di Bosso. Una selezione di 50 opere – che spaziano dall’olio su tela, ai disegni, agli studi preparatori, alle tecniche miste su carta, sculture, litografie e manifesti d’epoca – accompagnerà i visitatori lungo un percorso che racconta il Futurismo in tutta la sua complessità.

Le opere che compongono la mostra sono alcune delle più celebri, come Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, uno dei simboli del Futurismo, che esprime magnificamente l’idea di movimento e velocità, cardini della poetica futurista. Al fianco di questi capolavori, spiccano lavori meno conosciuti, ma altrettanto significativi, come Maggio 1915 di Plinio Nomellini, esposto alla Biennale di Venezia del 1920, e Città Cosmica di Italo Fasulo, esposta nel 1942, che mettono in evidenza la pluralità di espressioni e di stili all’interno del movimento.

Plinio Nomellini, Maggio (1915; olio su tela, 200 x 200 cm; collezione Banco BPM)
Plinio Nomellini, Maggio (1915; olio su tela, 200 x 200 cm; Collezione Banco BPM)

La velocità come nuova bellezza

Il Futurismo è una visione del mondo, una vera e propria rivoluzione estetica. Come scrisse Marinetti nel suo celebre manifesto del 1909, “Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità”. Un’idea che pervade tutta la mostra, dalle opere pittoriche alle sculture, fino ai manifesti e ai testi futuristi. La bellezza della velocità diventa un principio estetico, ma anche una riflessione sul progresso, sulla tecnologia e sul dinamismo della modernità. Opere come L’Arte dei Rumori di Luigi Russolo, che cercava di tradurre i suoni della modernità in linguaggi visivi e sonori, o Anti Biennale di Fortunato Depero, che rifiutava le convenzioni artistiche, rappresentano la spinta verso un’arte che non fosse solo visiva, ma che coinvolgesse tutti i sensi. Inoltre, la selezione di testi, tra cui la prima edizione del Mafarka il Futurista e Zang Tumb Tumb, entrambi firmati da Marinetti, fornisce un ulteriore livello di comprensione del movimento, offrendo ai visitatori l’opportunità di esplorare anche gli aspetti letterari e teorici del Futurismo.

Le opere di artisti come Cesare Andreoni, Giacomo Balla, Anselmo Bucci, Benedetta Cappa Marinetti, e Luigi Bonazza, tra gli altri, dimostrano come il Futurismo non sia stato solo un movimento di rottura, ma anche di creazione di nuove possibilità artistiche, che hanno ridefinito il concetto di arte e bellezza. In un contesto che celebra la velocità e il progresso, Mondo Futurista è l’occasione per ripensare anche l’attualità e la nostra relazione con il cambiamento, in un mondo che continua a muoversi a velocità vertiginosa.

La mostra Mondo Futurista è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Desenzano del Garda e organizzata da MV Arte, in collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune di Desenzano. La sua realizzazione è supportata da importanti patrocinatori, tra cui il Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Provincia di Brescia e GardaMusei. Un percorso espositivo che non solo racconta un periodo storico fondamentale per l’arte, ma che invita ogni visitatore a interrogarsi sul legame tra passato e futuro, tra arte e modernità.

Italo Fasulo, Città cosmica (1940; olio su tela, 117 x 87 cm; Famiglia Eredi Fasulo)
Italo Fasulo, Città cosmica (1940; olio su tela, 117 x 87 cm; Famiglia Eredi Fasulo)
Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio (1913 / 1971-72; prova di fusione della Fonderia Francesco Bruni in occasione della tiratura per la galleria La Medusa, Bronzo, 117 x 89 x 40 cm; collezione privata, Roma)
Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio (1913 / 1971-72; prova di fusione della Fonderia Francesco Bruni in occasione della tiratura per la galleria La Medusa, Bronzo, 117 x 89 x 40 cm; Collezione privata, Roma)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraMondo Futurista
CittàDesenzano del Garda
SedeCastello di Desenzano del Garda
DateDal 04/05/2025 al 26/10/2025
ArtistiArtisti vari
CuratoriGiordano Bruno Guerri, Matteo Vanzan
TemiArte contemporanea, Futurismo, Arte Moderna

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