Per la prima volta a Roma, al Casino dei Principi di Villa Torlonia, è in corso fino al 19 marzo 2023 la mostra Pietro Cascella inedito. Le opere degli esordi a Roma (1938-1961), a cura dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita (1921-2021) istituito dal Ministero della Cultura.
In mostra viene presentato un Pietro Cascella (Pescara 1921- Pietrasanta 2008) mai visto, attraverso più di cento opere, molte delle quali inedite o poco note, databili ai primi due decenni di attività dell’artista, dalla fine degli anni Trenta ai primi Sessanta.
Promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del comune di Pescara, e organizzata da Zètema Progetto Cultura, la mostra intende presentare l’arte del grande scultore italiano del Novecento. Prima di giungere a quella che lui stesso chiamava la “vera scultura”, ovvero quella in pietra, l’artista ha percorso la strada che muove dal disegno alla pittura, con immediati riconoscimenti pubblici, tra cui la partecipazione alla IV Quadriennale romana nel 1943, e alla Biennale di Venezia nel 1948.
Circa un decennio, il primo dell’attività del giovane abruzzese, in cui egli si presenta essenzialmente come pittore. Una pittura non di segno costante, identificativo di un carattere in formazione, ma che ha saputo cogliere bene gli umori del momento e accogliere le rapide evoluzioni linguistiche che andavano susseguendosi lungo il corso degli anni Quaranta. Un percorso che in mostra è visibile attraverso i primi disegni di soggetto rurale che rimarcano il legame dell’artista con la propria terra, fino alle tele in cui sperimenta i diversi linguaggi, da quello espressionista della Crocifissione del 1942 a quello più propriamente post cubista visibile in Donna d’Abruzzo del 1948. È questo uno dei primi capitoli poco noti dell’artista abruzzese, che la mostra Pietro Cascella Inedito vuole raccontare.
Un capitolo al quale seguirà, dal 1949, la stagione della lavorazione della ceramica e il primo approccio alla scultura modellata, insieme al fratello Andrea, la moglie Anna Maria Cesarini Sforza e Fabio Rieti, nella fornace di Valle dell’Inferno a Roma. È in questo luogo che i quattro giovani ripensano la ceramica in un connubio tra innovazione formale e rinnovamento della tradizione popolare, come il Mazzamurello (1953), opera simbolo di questo periodo. Un’esperienza che si completa con progetti per mosaici e, sul finire del decennio, l’approdo alla lavorazione dei metalli, ferro, alluminio e bronzo, e infine il cemento, quest’ultimo previsto anche in occasione del primo concorso vinto per il Monumento di Auschwitz insieme al fratello e all’architetto Julio Garcia Lafuente.
Una carica sperimentale attorno a tecniche e materie segna tutti gli anni Cinquanta e l’inizio del decennio successivo, in cui Cascella si approccia alla produzione di una serie di opere definite “sabbie” realizzate in una innovativa tecnica in cui respira il clima dell’Informale materico di quegli anni, spatolando su grandi tele talvolta assemblate insieme, polveri di mattone o di marmo in cui affiorano motivi antropomorfici sintetizzando le strutture anatomiche di un corpo.
Per info: www.museivillatorlonia.it
Orari: da martedì a domenica dalle 9 alle 19; ultimo ingresso alle ore 18. Chiuso il lunedì e il 1° gennaio.
Foto di Luca Perazzolo.
Titolo mostra | Pietro Cascella inedito. Le opere degli esordi a Roma (1938-1961) | Città | Roma | Sede | Casino dei Principi di Villa Torlonia | Date | Dal 01/12/2022 al 19/03/2023 | Artisti | Pietro Cascella | Temi | Novecento |
Al Casino di Villa Torlonia in mostra più di cento opere degli esordi di Pietro Cascella, molte inedite |