Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca è la mostra in programma dal 4 dicembre 2021 al 20 febbraio 2022 presso il Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dedicata al maestro del Neoclassicismo italiano e al suo rapporto con la città, le relazioni che egli mantenne con le istituzioni cittadine e l’attività diplomatica, a seguito della quale lo scultore riuscì a ottenere il rientro da Parigi nel 1815 di buona parte dei capolavori requisiti dai commissari di Napoleone, oggi nucleo sostanziale della collezione della Pinacoteca.
Dipinti, sculture, manoscritti e documenti provenienti da diverse istituzioni museali, biblioteche e archivi affiancano le opere del museo, il cui percorso espositivo permanente sarà parte integrante del progetto. Di particolare rilevanza è il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e quello dei Musei Civici di Bassano del Grappa. Fondamentali sono stati anche i prestiti generosamente concessi da istituzioni bolognesi come le Collezioni Comunali d’Arte, la Biblioteca dell’Archiginnasio, l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, oltre che dalla Pinacoteca Civica di Cento. L’esposizione, che costituisce anche un’occasione per rievocare le origini della più vasta collezione pubblica di arte bolognese, s’inserisce come progetto pilota all’interno di una programmazione di iniziative con cui la Pinacoteca Nazionale di Bologna intende rinnovare la propria presenza nel tessuto culturale della città, rendendo esplicito il legame tra il patrimonio del museo e la storia del territorio e quindi rinsaldando il legame tra passato e presente. In questa prospettiva confluiscono nel progetto scientifico della mostra tre principali oggetti di ricerca: le visite di Antonio Canova in città, le relazioni che egli mantenne con le istituzioni cittadine e l’attività diplomatica, a seguito della quale lo scultore riuscì a ottenere il rientro da Parigi nel 1815 di buona parte dei capolavori requisiti dai commissari di Napoleone, oggi nucleo sostanziale della collezione della Pinacoteca.
L’esposizione, a cura di Alessio Costarelli, è divisa in tre sezioni. La prima racchiude le testimonianze relative alle relazioni intessute da Canova e delle opere d’arte da lui maggiormente apprezzate durante il primo soggiorno a Bologna nell’autunno 1779. Tra i materiali selezionati figurano l’Autoritratto dello scultore e il suo Diario di viaggio 1779-80, oltre a testimonianze bolognesi legate ai suoi passaggi in città, ad esempio la raccolta di componimenti poetici Per l’aspettato arrivo di Canova in Bologna (in riferimento al soggiorno del 1810). Tra le opere menzionate nel diario, in questo avvio del percorso espositivo spicca la Madonna col Bambino e santi del 1590-92 di Annibale Carracci, oggi conservato in Pinacoteca, ma che lo scultore ammirò nell’originaria collocazione nella chiesa dei Santi Ludovico e Alessio, trovandola “bellissima”.
La seconda sezione è dedicata al rapporto tra Canova e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, maturato nel corso di oltre vent’anni, tra l’inizio dell’Ottocento e la morte dell’artista. La relazione è documentata dai gessi donati all’istituzione dallo scultore, tra cui la Testa di Papa Clemente XIII Rezzonico e la Maddalena penitente, di cui è possibile ammirare per la prima volta gli esiti del restauro condotto per l’occasione dalla Scuola di restauro dell’Accademia. Nella terza sezione, infine, si presenta al pubblico una scelta delle opere che Canova stesso selezionò per essere restituite alla città. Tra le opere “salvate” saranno esposti dipinti di Perugino, Ludovico Carracci, Giacomo Cavedone, la Pala di Santa Margherita di Parmigianino, nonché due straordinarie opere di Guercino che al ritorno dalla Francia transitarono da Bologna prima di essere restituite alla città di Cento.
Il percorso espositivo termina con la rievocazione della storica esposizione che ebbe luogo nella Chiesa dello Spirito Santo a partire dal gennaio 1816 e che fu allestita con 18 tra i capolavori restituiti. L’evento dello Spirito Santo rappresentò non solo la celebrazione di una vicenda straordinaria, ossia il ritorno dei beni artistici precedentemente asportati, ma anche la prima grande mostra d’arte antica organizzata a Bologna dalle stesse istituzioni locali, un importante momento di aggregazione che rinsaldò il legame tra la cittadinanza ed il proprio patrimonio ritrovato. L’esposizione, promossa in sinergia con l’Accademia di Belle Arti di Bologna si è avvalsa della collaborazione della Società di Santa Cecilia. Amici della Pinacoteca Nazionale di Bologna, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e della casa editrice Electa. Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca è accompagnata dalla pubblicazione del catalogo edito da Electa.
“Il racconto della mostra”, afferma Maria Luisa Pacelli, direttrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna, “prende avvio dal punto di vista dell’artista, con le testimonianze relative alle relazioni da lui intessute e alle opere d’arte da lui maggiormente apprezzate durante il primo soggiorno a Bologna nell’autunno 1779 e nelle successive soste in città lungo tutta la sua vita. Un’altra importante sezione è poi dedicata al rapporto tra Canova e la locale Accademia di Belle Arti, maturato nel corso di oltre vent’anni a partire dall’inizio dell’Ottocento: tale relazione è documentata dai gessi donati all’istituzione dallo scultore e da interessanti documenti risalenti a quando la Pinacoteca era ancora parte dell’Accademia bolognese, prima di raggiungere l’autonomia nel 1882. Alla luce di ciò, il progetto si presta anche a inaugurare pubblicamente la rinnovata alleanza tra il museo e questa importante istituzione di formazione con cui condivide le proprie origini e una parte significativa della propria storia. Da questi presupposti Accademia e Pinacoteca intendono ri-costruire un percorso comune che metta a frutto le opportunità derivanti dall’unione dei valori e delle competenze di una scuola e di un museo, con lo scopo ultimo di ampliare e migliorare i servizi e le attività di ciascun istituto e di rafforzare la propria presenza in un’area del centro storico eccezionalmente densa di istituzioni culturali, ma da lungo tempo percepita come appartata e, per molti versi, problematica. Il cuore dell’esposizione è dedicato alla opere che Canova stesso selezionò per essere ricondotte a Bologna. Alcune di queste sono esposte in mostra, altre rimangono nel percorso permanente del museo, impostando un dialogo tra esposizione temporanea e collezione permanente all’insegna di una naturale complementarità che induca il visitatore ad apprezzare l’una riscoprendo l’altra: tra le pale salvate si annoverano infatti molte tra le opere capitali della Pinacoteca. In aderenza all’esposizione del 1816, viene offerta al pubblico anche una rappresentanza dei dipinti centesi oggi conservati alla Pinacoteca Civica Il Guercino di Cento, con la quale da tempo il museo bolognese mantiene vivo un proficuo dialogo di mutuo arricchimento”.
Orari: martedì, mercoledì ore 9-14, giovedì - domenica e festivi ore 10-19, lunedì chiuso (chiuso il 25 dicembre 2021 ed il 1 gennaio 2022). Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. Tariffe biglietti: Intero euro 10,00. Ridotto (18 ai 25 anni) € 2,00. Ridotto (possessori di Card Cultura, Bologna Welcome Card Easy o Plus) euro 6,00. Sono garantite le gratuità di legge. Il biglietto d’ingresso consente l’accesso sia alla Pinacoteca Nazionale sia a Palazzo Pepoli Campogrande (via Castiglione, 7). Accesso per i gruppi con prenotazione obbligatoria. L’accesso per i gruppi composti da 8 a 25 persone sarà consentito solo previa prenotazione attraverso l’App IO PRENOTO, scaricabile al link https://ioprenotoapp.com. La prenotazione dovrà essere effettuata da una sola persona per gruppo, indicando il numero totale dei partecipanti e selezionando l’orario di accesso, che sarà scaglionato ogni 30 minuti. La prenotazione non dà diritto ad un accesso preferenziale alla biglietteria e alla mostra, ma garantisce il contingentamento dei flussi. Per l’accesso dei singoli visitatori e per gruppi sotto le 8 unità, non è necessaria la prenotazione. Informazioni: www.pinacotecabologna.beniculturali.it, pin-bo.urp@beniculturali.it, Tel. +39 051. 4209.441 - +39 051. 4209.406 +39 051. 4209.467 - +39 051. 4209.442,
Titolo mostra | Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca. | Città | Bologna | Sede | Pinacoteca Nazionale di Bologna | Date | Dal 04/12/2021 al 20/02/2022 | Artisti | Antonio Canova | Curatori | Alessio Costarelli | Temi | Neoclassicismo |
Antonio Canova e Bologna: alla Pinacoteca Nazionale la mostra sul legame tra lo scultore e la città |