Il progetto espositivo LORIS CECCHINI - Leaps, gaps and overlapping diagrams presenta a Ca’ Rezzonico a Venezia dal 21 settembre 2024 al 31 marzo 2025 dieci nuove opere di Loris Cecchini (Milano, 1969), e la sua pratica artistica che ha come nucleo l’elemento modulare. La mostra è a cura di Luca Berta e Francesca Giubilei, è realizzata in collaborazione con Galleria Continua e VeniceArtFactory con il supporto di Deutsche Bank, Rimani, MAG Italia Group. Impiegando i diversi linguaggi dell’architettura, del design, dell’ingegneria, per indagare gli spazi intermedi e i processi morfologici, determinati da salti, lacune e diagrammi sovrapposti, Cecchini avvia un dialogo con le collezioni e l’architettura dei tre piani del Museo del Settecento Veneziano. Punto di partenza sono le monumentali installazioni rampicanti, protagoniste di un’interazione con le architetture del portego esterno. Waterbones e Arborexence si espandono nello spazio a partire da singole unità in acciaio e alluminio. Le strutture, ispirate a forme molecolari o vegetali, si sviluppano in ramificazioni che avvolgono gli elementi architettonici, fondendosi con l’ambiente circostante. Al primo piano, nel Salone da Ballo, l’esperienza è quella della vertigine: il dialogo si dispone tra le strutture Otherworldly Winds, red narrative and black narrative (aeolian landforms on zigzag particles) opere in resina a stampo con vellutazione di nylon increspata che evocano vibranti paesaggi desertici; i lavori della serie Zigzags particles, interventi scultorei di natura granulare, creati con fusioni in alluminio; gli arredi barocchi realizzati in legno di ebano e bosso da Andrea Brustolon e gli affreschi di Giambattista Crosato e Girolamo Mengozzi Colonna.
Al secondo piano, tra le sale degli affreschi di Giandomenico Tiepolo e il portego con le vedute del Canaletto si ritrova l’opera a parete Wallwave vibration (Chorus Transition Probabilities), in cui l’artista immagina una variazione improvvisa, una vibrazione sonora, che dissolve provocatoriamente la superficie architettonica e un grande telescopio della serie Zigzags particles, rivolto verso lo “strappo” dell’affresco di Villa Tiepolo a Zianigo: Il mondo novo. In quest’ultima stanza si condensa il discorso artistico di Cecchini: l’opera come strumento per proporre un cambio di prospettiva e un capovolgimento della stessa concezione di rappresentazione. Ne Il mondo novo del 1791, Giandomenico Tiepolo ritrae una scena di folla attorno al casotto della lanterna magica, l’invenzione attraverso cui il pubblico qui rappresentato poteva immaginare di volgere lo sguardo verso l’esotico, verso il futuro, dando spazio alla fantasia. Telescope I di Cecchini rinforza l’idea dell’opera d’arte come dispositivo di sfondamento della realtà. Ammirando i magistrali soffitti affrescati da Tiepolo, Guarana, Crosato e Diziani, emerge il ricorrente tema della nuvola, elemento centrale nell’apertura delle stanze attraverso i cieli dipinti. È proprio qui che si trova il punto di contatto tra i pittori del Settecento e l’artista contemporaneo: la nuvola diventa un’unità intermedia, un simbolo di transizione tra il reale e il virtuale. L’elemento si propaga in modo organico e fluido, adattandosi liberamente allo spazio e al contesto architettonico.
Titolo mostra | LORIS CECCHINI - Leaps, gaps and overlapping diagrams | Città | Venezia | Sede | Ca' Rezzonico | Date | Dal 21/09/2024 al 31/03/2025 | Artisti | Loris Cecchini | Curatori | Luca Berta, Francesca Giubilei | Temi | Venezia, Settecento, Arte contamporanea, arte barocca, Museo del Settecento Veneziano |